Diciamocelo, il bello della fotografia digitale è che possiamo fare quante foto ci pare e piace senza spendere nemmeno un centesimo scegliendo il formato file digitale o più semplicemente detto formato foto!
Almeno fino a quando non ti prende la sana idea di stampare le tue foto.
In realtà ci sono due preoccupazioni che possono sorger. La prima è data dalla durata della batteria. Ma la seconda è più tremenda e riguarda il numero di foto che puoi salvare nella scheda di memoria.
Quante foto puoi fare con la tua fotocamera? Magari d’istinto mi dirai 300.. 400 foto. Ma se usi il formato foto RAW? In realtà la risposta si riduce ad una semplice cosa: dipende dalla qualità d’immagine.
FORMATI FOTO
In sostanza, i vari formati immagine di file che puoi impostare nella tua fotocamera o scegliere in post-produzione, differiscono tra loro in base a quante informazioni fotografiche della scena desideriamo salvare all’interno di ogni file immagine (include anche i metadati) e quali invece verranno gettate via.
Questa è la natura di base della compressione — ovvero l’eliminazione delle informazioni potenzialmente inutili — e per questo motivo possiamo individuare tre principali formati file che differiscono tra loro per la compressione e sono:
- JPG
- TIFF
- RAW
FOTO STANDAR E DIMENSIONI
La compressione del file la puoi individuare, nel menù della tua fotocamera, anche nella possibilità di impostare ad esempio due modalità di salvataggio del file. Se hai una Canon ad esempio puoi trovare la possibilità di salvare il formato JPG in modalità:
- Fine
- Normal
Questo non va confuso con la dimensione in pixel del file che puoi individuare con le sigle (L) LARGE — (M) MEDIUM — (S) SMALL.
Ti spiego la differenza, ma prima ti chiedo un piccolo favore. A te non costa nulla, mentre a me serve per migliorare la visibilità di questo post condividendo questo articolo.
Ipotizziamo che tu stia utilizzando una fotocamera da 18 mega-pixel; se stai scattando in modalità (S) Small puoi salvare molte più immagini nella scheda di memoria rispetto all’usare la modalità (L) Large.
Cosa abbastanza ovvia immagino, ma il motivo per cui riesci ad ottenere questo è semplicemente perché la fotocamera salva l’immagine ad una risoluzione inferiore rispetto ai 18 megapixel nativi della fotocamera.
Se prendo come esempio la Canon 7D trovo le seguenti caratteristiche:
- FILE (L) Large = 5184 x 3456 pixel (18 megapixel)
- FILE (S) Small = 2592 x 1728 pixel (4 megapixel)
Come puoi notare anche tu se sfrutti questa impostazione per poter far stare molte più foto nella tua scheda di memoria finisci per dare un taglio netto alle potenzialità della tua fotocamera. Pertanto non ha assolutamente senso adottare questo sistema.
Variando l’impostazione da Fine a Normal ottieni anche in questo caso un risultato analogo, ovvero riesci a salvare molte più immagini nella scheda di memoria, ma il processo è diverso.
Sia che tu usi la modalità Fine o Normal la dimensione in megapixel dell’immagine sarà analoga, tuttavia il file in formato Fine avrà una qualità visiva decisamente migliore del file in formato Normal.
Ora vediamo i vari fomati dei file. Se i contenuti che realizzo ti piacciono o ti tornano utili ti propongo di iscriverti alla mia newsletter. I motivi ti possono sembrare banali, ma in realtà iscrivendoti riceverai subito un contenuto gratuito di valore (clicca qui per scoprire di cosa si tratta), ma anche delle newsletter con consigli e punti di vista che non trovi nel blog!
FORMATO FOTOGRAFIE JPEG
Il formato foto JPEG (o JPG) è la forma più popolare e conosciuta di memorizzazione delle immagini digitali. Quando scatti in formato JPEG hai la garanzia di avere il miglior compromesso tra qualità dell’immagine e spazio occupato nella scheda di memoria.
In sostanza riesci a salvare molte foto nella scheda di memoria pur avendo la garanzia di ottenere immagini di alta qualità.
Tuttavia, il formato foto JPEG è forse il peggior formato foto tra i tre indicati inizialmente. L’algoritmo di compressione utilizzato per salvare l’immagine elimina talmente tante informazioni da rendere praticamente impossibile effettuare su questo formato di file una post-produzione avanzata (come la correzione del colore, nitidezza o recupero delle luci ed ombre).
Inoltre il formato JPG soffre di un problema particolarmente fastidioso: ogni volta che si fa una modifica e si ri-salva il file, questo perde progressivamente qualità (come il fare una fotocopia di una fotocopia… man mano che si fanno delle copie la qualità peggiora progressivamente).
Ma perché questo formato, con tutti questi svantaggi nella post-produzione, è diventato il più diffuso e preferito? Beh, come detto inizialmente per il fatto che permette di ottenere immagini di ottima qualità nonostante i file pesino molto poco.
Ma anche perché è un formato che viene facilmente riconosciuto da tutti i device e hardware. Quindi risulta facile da usare per pubblicare le foto su Facebook, guardare le foto nella TV o in un qualsiasi computer.
Se disponi di una fotocamera che realizza buone foto JPG e non usi fare della post-produzione particolarmente spinta, puoi usare questo formato senza farti tanti problemi.
FORMATO TIFF
Il formato foto TIFF (o TIF) è considerato il formato standard per chi fa della post-produzione sui file fotografici.
E’ un formato altamente flessibile che utilizza un algoritmo di compressione senza perdita di dati, quindi non c’è un degrado dell’immagine durante la compressione.
Questa capacità di conservare molte informazioni nel file immagine lo rende molto utile sopratutto per farci delle elaborazioni complesse dei file immagine.
A differenza dei un JPEG, un file TIFF può essere modificato e ri-salvato in continuazione senza mai perdere la qualità dell’immagine.
Inoltre, se sei abituato a fare della post-produzione attraverso l’uso di software alternativi come Adobe Photoshop o Gimp, permette di salvare i livelli in modo da poterli rivedere in futuro.
Esistono due tipi di configurazioni TIFF — 16 bit e 8 bit; 16 bit fornisce ulteriori informazioni per manipolare l’immagine finale attraverso un software di post-produzione (ad esempio cambiamenti di saturazione nel colore, bilanciamento del bianco, modifiche nella luminosità e contrasto ecc…), e 8bit (migliore per l’archiviazione e la stampa), che mantiene tutto il “lavoro” che hai fatto sulla foto (livelli), ma salva a una dimensione relativamente piccola.
Si parla di dimensioni relativamente piccole, ma non devi illuderti. I file TIFF possono arrivare fino a 50 MB per ogni immagine, ma io ne ho anche da 400–500mb. Tuttavia questo formato file ti permette di realizzare delle stampe di grandi dimensioni (gigantografie) senza rilevare artefatti digitali fastidiosi.
L’unico aspetto negativo del formato foto TIFF è che la maggior parte delle fotocamere non ti permette di salvare direttamente in fase di scatto attraverso questo formato di immagine. In pratica la maggior parte delle fotocamere non salvano i file in TIFF, ma puoi ottenerlo dallo sviluppo del RAW.
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FORMATO FOTOGRAFIE RAW
Il formato foto RAW (o “Negativo Digitale) è un formato che, per dare un’idea, corrisponde ad un negativo della pellicola. Con un negativo della pellicola non vedi l’immagine, ma puoi fare numerose e diverse stampe per visualizzarla.
Il RAW è sostanzialmente la stessa cosa in versione digitale, per questo chiamato anche ”Negativo Digitale”, e non può essere visualizzato, ma devi obbligatoriamente trasformarlo in un formato visualizzabile attraverso un computer, TV o proiettore (solitamente TIFF o JPEG).
Inoltre il bello del formato foto RAW è che registra praticamente tutte le informazioni catturate dal sensore digitale della fotocamera e questo ti da la possibilità di effettuare una post-produzione notevole, anche estrema, sui file immagine che hai ottenuto.
A questo punto forse ti risulta abbastanza ovvio capire quando devi usare il formato RAW. Se hai già in mente di fare della post-produzione avanzata, oppure ti torvi in condizioni luminose critiche, scegliere questo formato potrebbe essere veramente la tua ancora di salvezza.
Immagina di dover fare delle foto in una situazione dove il bilanciamento del bianco è difficile da determinare ed impostare correttamente, oppure ti ritrovi in condizioni luminose con forti contrasti (zone scure e chiare allo stesso momento).
Con il formato RAW puoi correggere tutte queste cose velocemente e in modo efficace in post-produzione senza perdita alcuna di qualità, oppure puoi recuperare dettagli nelle zone chiare e scure senza tanti problemi.
Con un’immagine realizzata in JPEG non saresti mai in grado di ottenere gli stessi risultati, te lo garantisco! Se vuoi approfondire l’argomento sul file raw ti consiglio di leggere questo mio articolo!
Guarda questo video!
ESISTE UN FORMATO STANDARD FOTO?
A questo punto ti starai chiedendo: quale formato foto devo usare? In realtà non esiste una risposta definitiva, questa è una decisione che devi fare in base alle tue esigenze fotografiche e di post-produzione, ma posso darti delle linee guida per decidere. Forse ti è più semplice effettuare la scelta in base alle dimensioni dei file:
- Il file JPEG/JPG sono leggeri, praticamente non necessitano di post-produzione, e occupano poco spazio nella scheda di memoria.
- Il formato RAW è pesante, ogni foto salvata corrisponde ad un file che può pesare anche 22 mb e necessita di una post-produzione dedicata. Tuttavia con il RAW puoi estrapolare tutto quello che ti serve per sistemare l’immagine che hai in mente.
Se non è nella tua indole effettuare della post-produzione, o ne fai molta poca, non farti problemi ad usare il formato file JPEG. Se voi avere invece il pieno controllo dello sviluppo dell’immagine sfruttando tutta la qualità del sensore digitale della tua fotocamera, allora usa il formato file RAW.
Va fatta una precisazione sul formato RAW: come ho detto inizialmente questo formato immagine necessita di una trasformazione.
Ma questo significa che ogni volta che apro questo file devo effettuare una post-produzione dall’inizio anche se avevo creato dei livelli di regolazione?
Effettivamente è così, ma solitamente i professionisti, una volta effettuata la trasformazione del file RAW attraverso la Post-Produzione con Adobe Photoshop ad esempio, lo salvano in formato TIFF in modo da garantirsi il salvataggio di un file post-prodotto alla massima qualità possibile.
Questo ti da modo di poter, magari in futuro, riprendere in mano il file TIFF e continuare la post-produzione fino ad allora realizzata, specie se il file viene salvato con i relativi Livelli.
Esiste anche un formato chiamato DNG. Questo formato, sviluppato dalla ADOBE ed utilizzato da qualche marca di fotocamera, è a tutti gli effetti un RAW (tecnicamente significa Digital NeGative) ed è stato creato con l’intento di raggiungere gli stessi risultati del formato “PDF” nei testi: un formato universale e riconosciuto da tutti. Tuttavia, non sono riusciti nell’intento, almeno fino ad ora, e tutte le varie case produttrici continuano ad avere i loro RAW personalizzati (detti anche proprietari):
- Nikon ha i NEF
- Fuji ha i RAF
- Canon ha i CR2
- ecc..
UNA CONSIDERAZIONE
Ok, ora probabilmente hai compreso qual’è la differnza tra i vari formati e forse hai anche un’idea più chiara su cosa scegliere in base alle tue necessità, tuttavia ricorda che le schede di memoria ormai costano poco.
Forse la scelta migliore è quella di acquistare una scheda di memoria capiente e scattare sempre con il formato foto che ti garantisce la massima qualità (differenziando la scelta solo tra RAW e JPEG in base alle tue necessità pratiche).
Siamo giunti alla fine del post. Aspetto i tuoi commenti e le tue riflessioni nei commenti…! In più, se l’articolo ti è piaciuto, ti chiedo semplicemente di condividere questo articolo sul tuo social network preferito!
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