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La sezione Aurea in composizione

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Tempo di lettura: 6 minuti circa
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In questo episodio approfondisco la sezione aurea, quale fonte ed origine della regola dei terzi e come sfruttarla al meglio per migliorare la composizione, non solo dei paesaggi, ma anche dei ritratti e figure intere.

Affronteremo anche l’origine della regola dei terzi, ovvero la successione di Fibonacci che ha dato origine alla sezione Aurea (detta anche, per l’appunto spirale di Fibonacci.

COS’È LA SEZIONE AUREA

Prima ti ho accennato al fatto che la regola dei terzi deriva dal rapporto aureo (o sezione aurea) basato sulla successione di Fibonacci per questo motivo secondo me è fondamentale approfondire questo aspetto nella composizione che usiamo tutti i giorni.

La sezione aurea è chiamata anche proporzione divina e non risulta incredibile crederlo dato che è alla base di opere umane come:

  • architettura
  • pittura
  • scultura

…ma si trova questa proporzione anche all’interno di strutture anatomiche, forma delle galassie ed elementi del mondo minerale e naturale.

La sezione aurea è un concetto presente in matematica, così come nella musica, nell’arte così come nella zoologia.

Quanta magia si nasconde in essa? Risulta chiaro che c’è molto di più in queste due parole che a te, magari fino ad ora, non hanno detto nulla.

LA PROPROZIONE AUREA

Teoricamente è il risultato del rapporto tra due grandezze diverse, la cui grandezza maggiore è il medio proporzionale tra la grandezza minore e la somma delle due. Il risultato è un numero irrazionale che viene approssimativamente abbreviato a 1,6.

Questa costante matematica ha origini antiche e venne introdotta in geometria dai pitagorici ma era noto già ai tempi dell’antico Egitto se si pensa che un numero molto vicino a 1,6 è il risultato delle proporzioni della piramide di Cheope.

In seguito verrà utilizzata dagli antichi Greci e dai pittori rinascimentali.

Rappresentata geometricamente, questo è il risultato (approssimativo) che si ottiene in un rettangolo aureo. Questa spirale si basa su quadrati di lato pari a numeri di Fibonacci:

È tutto un pò complesso vero? Lo capisco bene! Quindi cerco di spiegartelo meglio partendo da un film: il “Codice Da Vinci”.

Su questo film si capisce infatti che la successione si basa su questa regola matematica: ciascun numero a cominciare dal terzo è la somma dei due precedenti.

Quindi la successione di Fibonacci è questa:

2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144…

IL RETTANGOLO AUREO

Ora guarda bene il rettangolo aureo come te la rappresento io qui sotto… non so se lo noti anche tu, ma segue una conformazione che si basa su dei rettangoli composti dalla somma dei lati di quadrati, il cui lato è a loro volta la somma dei due precedenti.

Puoi notare anche tu che partendo da que quadrati (nr.1 in rosso) sommandoli tra loro crei il lato del quadrato in viola che crea, assieme ai primi due, un rettangolo (composto rispettivamente dai quadrati rossi + quello viola). Vedi immagine qui sotto.

Abbiamo creato un “rettangolo aureo”.

Ma non è finita… andiamo avanti. Ora sommiamo il lato del quadrato viola (nr. 2) con il lato del quadrato rosso (nr. 1). Otteniamo le dimensioni del lato del quadrato verde (nr. 3) che, assieme agli altri, crea un altro “rettangolo aureo”. Vedi immagine qui sotto:

Pensi sia finita? Ancora no… andiamo avanti. La somma del lato del quadrato verde (nr. 3) con il lato del quadrato viola (nr. 2), da come risultato le dimensioni del lato del quadrato arancione (nr. 5) che, assieme ai precedenti, crea ancora una volta un “rettangolo aureo”. Vedi immagine qui sotto:

Si può andare avanti all’infinito! Più si ragiona su questo aspetto e più vai via di testa! 🙂

Ma ora guarda bene l’immagine iniziale, quella con tutti i quadrati colorati belli in vista… non noti nulla di strano? Non noti come sembri esserci una “regola dei terzi”?

Ti semplifico io la cosa. Eccola:

Ti ho tracciato in blu le linee che corrispondono alla regola dei terzi. Vedi come combacia perfettamente con bordi/lati dati dai vari “rettangoli aurei”?

La differenza è che la sezione aurea utilizza una griglia leggermente diversa con le colonne centrali più strette rispetto a quelle laterali.

La “regola dei terzi” non è altro che una semplificazione di questa griglia, infatti la griglia dei terzi basata sul rettangolo aureo non è altro che un pò più stretta al centro.


Mi intrometto nell'articolo per darti una notizia. Magari già lo sai, ma ho un canale dedicato che puoi seguire per rimanere aggiornato/a sui vari contenuti che vado a pubblicare, con riassunti settimanali e magari anche con dei miei interventi vocali se trovo qualcosa di interessante da segnalarti. C’è pure un gruppo collegato dove potrai rispondere e commentare quanto pubblico o rimanere in contatto con altre persone iscritte! Se ti interessa clicca qui per andare subito al mio canale Telegram.


Ma qual è il motivo di questo manierismo? Perché é ed è stato così importante cercare di introdurlo nelle varie composizioni?

Il motivo di questa passione smodata per la sezione aurea è che le composizioni strutturate seguendo i suoi rapporti matematici sono molto apprezzate dall’occhio umano per estetica e gradevolezza generale.

Per ottenere una fotografia coerente con la proporzione aurea è necessario utilizzare una griglia ripartita in 9 quadrati (ottenuta tramite una modulazione di due linee orizzontali e due linee verticali).

LA PROPORZIONE AUREA NEI RITRATTI

Siamo abituati a vedere un ritratto nella sua totalità senza prestare attenzione alla sua composizione. Anche un ritratto tuttavia può infatti prestarsi alla regola dei terzi e di conseguenza alla “regola aurea“.

Facendone un esame analitico si può affermare che gli occhi corrispondono solitamente ai punti di forza ma è possibile dare un’impronta più innovativa alla foto proponendo un taglio laterale, molto usato in campo pubblicitario.

Allo stesso modo anche una figura intera può risultare noiosa se centralizzata, la regola dei terzi riesce a vivacizzare la foto ponendo la figura su una delle sue linee verticali.

Ovviamente è importante anche prestare attenzione alla simbologia e alla rappresentazione della foto.

Cosa vuole trasmettere il fotografo? A cosa serve la fotografia?

Se l’intento è focalizzare l’attenzione su un punto in particolare ponendo posizione e composizione in secondo piano (molto usato nella fotografia di moda per rappresentare al meglio il capo d’abbigliamento) allora la visione centralizzata è consona.

Qualora invece si voglia trasmettere un concetto di movimento, attività ed energia, è consigliabile concentrare il soggetto e/o gli elementi sui lati lungo uno dei punti di forza.

Ovviamente ora si potrebbe andare avanti ore a parlare di come posizionare gli elementi all’interno della nostra composizione basandoci sulla spirale aurea e rettangolo aureo, ma per ora terminiamo qui!

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Alessio Furlan

Alessio Furlan

Blogger, PodCaster e Fotografo. Quello che voglio è condividere la mia grande passione per la fotografia con te tramite articoli e video.

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