La fotografia naturalistica non è un impegno facile, bensì una delle attività di ripresa più complesse e poco agevoli. Tuttavia, alla fine della giornata, ogni singolo scatto di qualità affranca il fotografo di tutte le fatiche e gli sforzi. Sicuramente le nuove tecnologie hanno permesso di raggiungere dimensioni artistiche impensabili fino a qualche decennio fa.
Queste innovazioni, hanno ispirato gli amanti della fotografia digitale che si spingono ai limiti della realtà, cimentandosi in riprese entusiasmanti e rischiose alla ricerca di quell’attimo fuggente che è proprio della natura.
Riuscire a riprendere in un solo istante la dinamicità della fauna selvatica non è una cosa da poco. La maggior parte delle guide che riguardano la fotografia ″naturalistica″ si concentrano principalmente sugli aspetti tecnici del mestiere come ad esempio il tipo di fotocamera, l’illuminazione, la messa a fuoco ed altro ancora.
Di certo, le tecniche di ripresa fanno parte di un bagaglio culturale che non può mancare, anche se la fotografia è un’arte e pertanto devono essere allenati quei sensi e quelle capacità che rendono ogni scatto un’opera d’arte, che non sempre è tecnica bensì creatività e conoscenza dell’ambiente.
Considerato il trend positivo del numero di appassionati al naturalismo fotografico, riportiamo una breve lista di cinque consigli utili che sul campo possono fare la differenza. Ovviamente questi sono consigli, ossia spunti di analisi. Ciò significa che non basta leggere un solo articolo o presenziare ad una serie di lezioni per diventare maestri della materia.
Quindi, il primo (ma non in elenco) grande consiglio che diamo è di rimboccarsi le maniche e studiare tanto se si ha la reale intenzione di diventare dei professionisti dello scatto naturalistico.
PRIMO STEP: DIVENTA UN BRACCONIERE ESPERTO
Il titolo di questo primo paragrafo potrebbe allarmare, tuttavia non c’è alcuna intenzione di incentivare l’illegalità, bensì spronare gli amanti dello scatto naturalistico ad utilizzare tutte quelle tecniche che, nonostante attuate da persone spregevoli, possono diventare un grande vantaggio per i pacifici e leciti intenti foto-amatoriali.
In primo luogo la foto naturalistica non ha un soggetto, bensì un target, ossia la specie che si intende immortalare nei propri scatti.
Ragionare in termini di target, in senso pacifico ovviamente, e non di soggetto fotografico, significa avere piena consapevolezza di intenti.
Conoscenza del target di una specie significa sapere i luoghi che costituiscono il suo habitat naturale, le sue abitudini sociali e la ciclicità delle sue attività quotidiane.
Avere tutte queste informazioni significa poter programmare un’uscita di campionamento ed appostamento. Conoscere le abitudini di una specie ed il suo habitat, significa conoscere tutto di quella specie come punti di forza, debolezze, alimentazione, vulnerabilità e soprattutto, pericolosità.
In particolari ambienti selvatici, i pericoli possono provenire anche da altre specie antagoniste, appare quindi chiaro che le escursioni devono essere pianificate molto bene senza sottovalutare di essere accompagnati da esperti o strutture di soccorso ospedaliere nelle vicinanze.
Qualcuno potrebbe sorridere di ciò, tuttavia il rischio di morte non proviene solo da animali feroci ma anche da animaletti di 20 cm comunemente chiamate ″vipere″.
Perfino una banale caduta e assenza di segnale del cellulare può generare un pericolo di morte, anche a pochi chilometri da casa propria.
Una volta selezionato il target e redatta la sua scheda informativa, si provvederà a pianificare l’uscita.
Tutte le scelte di ripresa devono tener conto di un aspetto molto importante, la ″discrezionalità″, ossia il target non deve sentire la presenza umana, in quanto la semplice percezione del pericolo lo spingerebbe a modificare, anche temporaneamente, le sue abitudini incidendo negativamente sull’obiettivo stesso dell’escursione.
Pertanto è richiesto un abbigliamento idoneo, che consenta di stare comodi, mimetizzarsi e rendere la tua presenza il meno invasiva possibile!
Questo è un punto sul quale pretendo l’assoluta attenzione e rispetto da parte di tutti i fotografi. Se sei un fotografo che ama la natura e vuole documentarla nel modo giusto, allora avrai a cuore la prima regola fondamentale di un buon fotografo naturalistico: non disturbare gli animali. Quando farai i tuoi studi sulla specie che vuoi fotografare troverai sicuramente dei periodi “delicati”, tipo quelli della cova o accoppiamento, che dovrai ovviamente rispettare cercando di evitare di arrecare qualsiasi tipo di disturbo.
Altro aspetto importante attiene all’uso di sostanze cosmetiche.
I prodotti eccessivamente profumati, che non fanno parte della natura, non aiutano di certo a nascondersi da animali che hanno un senso olfattivo molto sviluppato, quindi sono da evitare profumi e sostanze molto odoranti. Un altro consiglio da seguire è sicuramente quello di effettuare dei sopralluoghi per individuare le zone di passaggio della fauna, le cosiddette tracce di passaggio, in modo da preparare appostamenti idonei per scatti improvvisi e mozzafiato.
Gli appostamenti vanno sempre pianificati, tenendo in considerazione direzione ed intensità del vento. La direzione del vento deve essere sempre opposta alla direzione dello scatto, in modo da non farsi annusare dalla selvaggina.
Maggiori informazioni a riguardo possono essere ricercate su manuali di sopravvivenza, caccia o esperienze di famosi fotografi naturalisti. In generale, conoscere l’habitat ed il target significa cogliere la quotidiana e naturale spontaneità della fauna che rende una foto ″epica″.
SECONDO STEP: IMMAGINE AD IMPATTO NELLA FOTOGRAFIA NATURALISTICA
Alcune specie viventi sono rare da localizzare e ancor più da fotografare, quindi escludendo casi estremi, bisogna tentare di creare intimità e familiarità con il target dello scatto. Familiarità dello scatto indica un qualcosa di diverso dalla familiarità o intimità che quotidianamente sperimentiamo.
Quando fai fotografia naturalistica devi creare intimità di scatto con la fauna, significa riprendere immagini ad effetto, in grado di colpire l’osservatore della nostra foto. Per fare ciò l’angolo di ripresa deve essere frontale e puntare agli ″occhi″. In pratica, chi osserva la fotografia deve avere la sensazione di colloquiare con la specie ripresa.
Sicuramente non è facile realizzare questo tipo di ripresa fotografica e per avere risultati importanti bisogna spendere diversi anni per affinare tecniche specifiche che sono, per giunta, mutevoli a seconda dell’animale che intendiamo fotografare.
Anche in questo caso si ripropone il primo step che abbiamo già esposto. In pratica, una volta chiarito il comportamento del target bisogna effettuare un appostamento calibrato che consente di inquadrare in ″line of sight″ la parte frontale della fauna.
TERZO STEP: INNOVAZIONE E CREATIVITÀ
Innovare non significa stravolgere la natura che ci circonda, bensì assecondarla fino ad esaltare quei particolari che, anche se noti, possono rappresentare una raffinata novità. Questa è una vera e propria tecnica creativa che, a parer di molti, ci permette di definire la differenza tra fotografi amatoriali e fotografi professionisti.
In pratica, lo scatto naturale deve essere sottratto alla natura stessa quasi a sembrare un dipinto, un qualcosa di surreale. Comprendiamo bene che la tecnica cui ci riferiamo prende in considerazione la distanza focale ed i particolari dello sfondo.
Facciamo un esempio pratico per meglio comprendere il concetto, immaginando di riprendere la fauna presente in un’area montana innevata.
Immaginate uno scatto che escluda gli elementi circostanti, che inquadri gli occhi del lupo e trasformi il manto bianco della neve in uno sfondo. Beh! questo è uno scatto creativo, in quanto non fornisce elementi aggiuntivi che descrivono la scena, quindi questa foto diventa un dipinto. Se si realizza ciò si è dato vita ad un’opera d’arte.
QUARTO STEP: GIOCHI DI LUCE E BILANCIAMENTO DEL BIANCO
La luminosità rappresenta il mostro sacro grazie al quale si possono realizzare veri capolavori. La luce è particolarmente efficace per veicolare mistero e magia in un’immagine. Il gioco di ombre e colori è largamente adoperato dai professionisti dello scatto.
Le moderne fotocamere digitali corrono in soccorso dei meno esperti con diverse funzionalità e regolazioni automatiche. Tra le più importanti, ricordiamo la funzione di bilanciamento del bianco.
In molti dispositivi è presente l’opzione di bilanciamento dinamico del bianco, che consente di equilibrare la scena di ripresa con illuminazioni miste.
Il bilanciamento del bianco non va assolutamente confuso con la funzione di bilanciamento dei colori, che è tutt’altra cosa.
QUINTO STEP: CATTURA L’INTERA NATURA
Ritorniamo sulla creatività che è l’argomento principe di questa breve guida sulla fotografia naturalistica.
Solitamente le attenzioni di un fotografo si concentrano su un singolo elemento. Questa è una tecnica valida, tuttavia esiste anche un altro modo per catturare la natura, ovvero non selettivamente bensì in tutta la sua complessità e bellezza.
Infatti, se può essere interessante catturare i comportamenti specifici di una creatura allo stato brado ancora più stimolante è riprendere i momenti di interazione tra diverse specie animali. Queste immagini sono difficili da realizzare, tuttavia la riuscita dell’impresa dipende dalla conoscenza personale dell’ambiente in cui si opera. Esistono molti esempi di collaborazione, anche conflittuali, tra più specie.
Un esempio a cui siamo tutti abituati è dato dalla selvaggia savana, dove non mancano scatti che riprendono un gruppo di leoni che si sfama e sullo sfondo un branco di iene, sorvolate da avvoltoi, che attendono la fine del banchetto per sopravvivere alla natura.
CONCLUSIONI
Questa è una breve raccolta organizzata di idee e spunti che possono, se ben approfonditi ed articolati, fornire una valida base ad un’attività fotografica realmente difficile, entusiasmante ed emozionante. Tuttavia la perfezione non arriva con poche parole o qualche scatto. Per raggiungere degli elevati standard di qualità bisogna lavorare e studiare tanto, affrontando anche un po’ di pericoli e fallimenti, ma la vera marcia in più è dentro di noi e si chiama ″passione″.
Il mio consiglio più grande se vuoi fare fotografia naturalistica però è quello di ricercare nella zona dove vivi un circolo fotografico o degli appassionati di fotografia naturalistica, oppure degli appassionati di ornitologia! Spesso tra questi appassionati di fauna ed uccelli trovi molti fotografi in gamba. Contatta magari una sezione L.I.P.U. della tua zona per avere maggiori informazioni su iniziative e circoli di zona coinvolti nella loro iniziativa.