Quando è nata la prima macchina fotografica il colore non era impressionabile sulla pellicola e non si poneva il problema tra la scelta di un’immagine monocromatica o a colori: le foto erano in bianco e nero per necessità.
Con lo sviluppo della tecnologia, le fotocamere sono diventate strumenti sempre più complessi in grado di cogliere la realtà nei modi più diversi e creativi.
Da qualche decennio si pone dunque attenzione alla questione relativa alla scelta stilistica tra foto in bianco e nero oppure a colore.
NOI VEDIAMO E VIVIAMO IN UN MONDO DI COLORI
E’ così che ci siamo evoluti e questa è la realtà che conosciamo.
La nostra affinità con il colore passa anche attraverso il vocabolario: usiamo la parola incolore per descrivere una cosa o una esperienza che risulta noiosa e poco stimolante.
Quindi perché e, soprattutto, in quali circostanze dovresti optare per uno scatto in bianco e nero?
In natura, i colori hanno lo scopo di catturare la nostra attenzione. Eppure, anche senza colore, le immagini risultano rappresentazioni potenti dello spirito artistico ed i fotografi hanno opinioni molto diverse quando si tratta di dover scegliere tra le due opzioni.
Alcuni amano lavorare esclusivamente sulla scala di grigi, mentre altri assolutamente rifuggono da quest’idea. Fortunatamente, che si tratti di professionisti del settore o semplici appassionati di fotografia, l’era del digital imaging consente di decidere se le nostre immagini rendono di più a colori o in bianco e nero anche dopo averle scattate.
Tuttavia, questa facilità di conversione può diventare a sua volta un problema, perché si possono avere forti indecisioni su quale strada di post-produzione sia meglio intraprendere. Anche se non esiste alcuna formula magica assoluta per determinare quale sia la scelta migliore per la tua immagine, ci sono alcuni principi di base da tenere a mente che possono aiutarti nel prendere una decisione.
CHE RUOLO GIOCA IL COLORE NELL’IMMAGINE?
La risposta a questa domanda dipende certamente da un criterio soggettivo, ma una riflessione su questo elemento dovrebbe essere una priorità nel processo decisionale.
Il colore è un fattore volubile e può involontariamente aggiungere o togliere interesse ad una fotografia. Il fatto è che il colore a volte può essere una distrazione oppure risultare piuttosto insignificante.
D’altra parte, ci sono momenti in cui, invece, la sua presenza è vitale.
La foto di un paesaggio in cui un arcobaleno assume una nota di rilievo è inevitabilmente legata alla suggestione data dai colori. Quindi devi chiederti per prima cosa se la bellezza di un’immagine si basa esclusivamente sul colore o se ci sono altri aspetti interessanti che possono essere valorizzati.
Questo non vuol dire che tutti gli oggetti e le scene colorate non risulterebbero allo stesso modo interessanti se fossero rappresentate in bianco e nero, ma come regola generale la maggior parte dei soggetti che si presentano nella realtà con molte e diverse sfumature cromatiche dovrebbero rimanere tali nelle foto.
Pensa, ad esempio, al caso di graffiti, murales, fuochi d’artificio, giochi di luci, campi di papaveri e quant’altro risulti interessante proprio grazie alle evidenti colorazioni.
Evidenziare i colori permette di sottolineare una maggiore aderenza alla realtà, che si presenta ai nostri occhi variegata e luminosa: la luce viene utilizzata per creare contrasti cromatici laddove questi sono il nucleo dell’attenzione dell’osservatore.
Un tramonto caratterizzato da un cielo color magenta non può rendere efficacemente se rappresentato in bianco e nero.
Se, invece, la forza essenziale dell’immagine non si basa specificamente sui colori, la conversione nella scala di grigi ti permetterà di enfatizzare altre qualità visive o atmosferiche.
Quando un’immagine non ha nulla da dire in termini di gradazioni di colore o se questi sono blandi e tenui, si può far uso della controluce o della retroilluminazione, a mo’ di silhouette, per creare un forte contrasto con il soggetto oppure si può scegliere di convertirla in bianco e nero per creare una rappresentazione che si potrebbe altrimenti definire ‘pop’.
NELLA SCENA SONO PRESENTI LUCI INTERESSANTI O CONTRASTI?
Questo è un aspetto sul quale i fotografi meno esperti tendono ad incontrare un po’ di difficoltà, perché riuscire a vedere una buona luce o cogliere i contrasti di solito richiede la capacità di pre-visualizzazione di un’immagine.
Non preoccuparti: lo sviluppo di un occhio si affina grazie all’esperienza e al tempo dedicato all’osservazione. Quanto più ti sforzerai di guardare oltre ciò che è evidente, quanto più imparerai a a vedere quasi in bianco e nero.
Quando si rimuove il colore dall’equazione fotografica, rimangono unicamente le differenze di tono, in termini di luci e ombre. Questa differenza è ciò che rende veramente accattivanti le immagini in bianco e nero, in quanto apportano forti contrasti alla complessiva immagine fotografica. Così, quando ti accorgi che una determinata scena o un soggetto presentano la possibilità di sfruttare forti contrasti di illuminazione tra luce ed ombra, potrebbe essere la tua grande opportunità di provare a comporre uno scatto direttamente in bianco e nero.
Si tratta di soggetti i cui dettagli sarebbero passati inosservati in una foto a colori e che in questo modo, invece, possono far risaltare caratteristiche affascinanti. L’efficacia comunicativa della fotografia di una skyline, ad esempio, può essere resa bene in bianco e nero se l’intento è quello di sottolineare la sagoma e gli elementi strutturali degli edifici, mentre nella versione a colori puoi puntare maggiormente sull’uso dei riflessi delle luci notturne sfruttandone la potenza evocativa.
COME COGLIERE LE TRAME NEL BIANCO E NERO?
Ti ho appena accennato l’importanza di una componente che può fare la differenza: la struttura.
Si tratta di un fattore estetico rilevante in tutte le forme d’arte, dalla musica alla pittura, alla fotografia. Anche le sottigliezze presenti nella trama della scena possono essere utilizzate per esprimere la qualità di una foto. Quando si parla di texture, solitamente ci si riferisce all’uso del senso del tatto, ma la descrizione del modo in cui si percepiscono fisicamente gli oggetti è solo uno dei modi attraverso cui questo elemento può essere trasmesso.
La consistenza delle cose in fotografia potrebbe sembrare difficile da cogliere: essa deve essere in primo luogo percepita attraverso gli occhi per determinare se è liscia, ruvida o granulosa.
Trasformare il tattile tangibile in un’immagine visiva altrettanto tangibile è possibile, ma richiede pratica e un occhio allenato ed è proprio in questa circostanza che lavorare in bianco e nero può risultare la scelta migliore.
Esempi di texture che funzionano bene per le foto in bianco e nero sono i materiali in legno, i metalli e le pietre, così come le piante e la pelle umana.
L’aggiunta di un’illuminazione direzionale (una luce naturale proveniente da una fonte laterale, ad esempio) può essere d’aiuto per sottolineare e mettere in risalto le imperfezioni di una particolare grana.
Inoltre, per catturare e mettere in risalto i particolari di un soggetto, ti consiglio di utilizzare degli obiettivi macro, ovvero degli obiettivi in grado di avvicinarsi al soggetto fino al punto da coglierne dettagli molto piccoli, non direttamente visibili ad occhio nudo.
QUAL È LO STATO D’ANIMO CHE DESIDERI TRASMETTERE?
Probabilmente, uno dei motivi per cui ami la fotografia è perché riesce a trasmetterti determinati sentimenti. Questo fenomeno è spesso definito come l’umore di una foto. Ci sono alcuni elementi che vanno oltre gli attributi fisici di un’immagine e consentono di suscitare emozioni attraverso uno scatto: in questi casi la fotografia in bianco e nero può davvero raggiungere un livello artistico.
Come la trama, anche l’umore e l’atmosfera generati da una foto sono idee un po’ astratte, che possono essere comunicate in modo creativo. Potrebbe essere una scena di strada tetra e piovosa, il particolare intreccio di due mani, la goccia di rugiada che cade da una foglia o l’immagine di un tramonto caldo e accogliente. In ogni caso, utilizzare il bianco e nero è un buon modo affinché la fotografia risulti in grado di trasmettere un’emozione oppure un messaggio non rappresentabile in altri modi.
Si potrebbe erroneamente credere che la scala dei grigi sia più adatta per rappresentare un umore più scuro, tetro o melanconico. In realtà, sono molteplici gli stati d’animo che possono nascere di fronte ad un’immagine monocromatica. Puoi provare a convertire alcuni paesaggi in bianco e nero oppure giocare con i ritratti, per sperimentare come le sensazioni possano cambiare in base alla presenza/assenza del colore nelle espressioni di un volto ed aumentare il grado di esperienza in relazione all’impatto che ne deriva.
Una foto di una giornata di tarda estate potrebbe presentare molte differenze di illuminazione, insieme a diverse sfumature di colore nel cielo, ma si potrebbe scegliere di rappresentarla in bianco e nero, se si abbina meglio all’umore che provoca. Come in altre situazioni, anche qui la scelta è assolutamente personale, ma saranno le circostanze stesse che, nel complesso, ti indicheranno chiaramente la via da seguire.
REALTÀ O ASTRAZIONE?
Alcune immagini vengono rese surreali quando sono riprodotte in bianco e nero. Il bianco e nero è senza tempo, ma ancora di più, si può dire che l’assenza del colore è in grado di trascendere la realtà e trasformare l’immagine ponendola in una dimensione che ha a che fare con l’astrazione sconfinante nella fantasia. Un’immagine in bianco e nero de-costruisce una scena e la riduce alle sue forme essenziali, eliminando ogni riferimento spazio-temporale.
La profondità data dal bianco e nero è utile se vuoi collocare là ed allora un soggetto concretamente presente davanti ai tuoi occhi. Rimuovere i colori, in questo caso, equivale ad un allontanamento dalla condizione attuale per amplificare il messaggio e dare luogo ad interpretazioni soggettive a scapito di informazioni realistiche.
In questo caso la fotografia in bianco e nero è una pura scelta stilistica che, eliminando gli elementi accessori dotati di colore, minimizza la scena e punta all’essenzialità, come potrebbe accadere in altre forme d’arte quali la pittura o la letteratura. Se il tuo intento è quello di dipingere un’immagine attraverso l’obiettivo della macchina fotografica, il bianco e nero è senza dubbio la scelta ottimale.
SUGGERIMENTI FINALI
Per concludere, avrai compreso che, pur permanendo la soggettività nella scelta che ogni fotografo potrà compiere, ci sono alcune immagini che, per le loro caratteristiche intrinseche o legate al contesto, si prestano meglio ad essere scattate in bianco e nero oppure a colori.
In sintesi, è preferibile fare fotografie a colori per rappresentare la realtà così com’è, nella sua interezza ed immediatezza. Qui, oltre alla prospettiva e al contrasto, si possono aggiungere elementi caratterizzanti come le variazioni di colore, dal brillante all’opaco, i riflessi, la saturazione, la luminosità cromatica.
Usare la fotografia a colori consente di mettere in risalto la vasta gamma di tonalità di cui gli elementi naturali ed artificiali sono impregnati nella loro essenza più concreta, in special modo quando questi rappresentano il centro d’interesse attorno al quale si desidera porre l’attenzione dell’osservatore.
Viceversa, è meglio puntare sul bianco e nero quando è possibile ottenere un guadagno legato ad alcuni aspetti grafici, come la capacità di mettere in risalto la forma ed i contorni degli oggetti, il loro volume, la texture ed il materiale di cui sono composti, se si vuole suscitare un certo stato d’animo o per astrarre un soggetto dal suo contesto reale. Se questo articoli ti è piaciuto puoi anche dare un occhio a quello relativo all’autore per eccellenza della fotografia in bianco e nero: Ansel Adams.
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