Comprendere bene quali sono i tuoi diritti sulle immagini a prescindere che tu sia “chi fa le foto” o colui che va ad utilizzarle (pensa ad esempio questo blog che fa uso di foto altrui…) non è una cosa importante: è fondamentale.
Se la tua passione è la fotografia e hai deciso di iniziare a dare visibilità ai tuoi scatti oltre che, perché no, di guadagnare qualcosa mettendone in vendita alcuni, è arrivato per te il momento di avvicinarti al mondo della stock photography.
Ma di cosa si tratta esattamente e quali sono le opportunità che questa realtà è in grado di offrire a professionisti e agli appassionati di fotografia digitale? Di certo non è facile dare in poche righe una definizione univoca della stock photography.
Si tratta infatti di un settore che da alcuni professionisti viene osannato, come ottima fonte di visibilità, mentre da altri è criticato perché i guadagni che se ne possono trarre sono veramente bassi.
La verità, come molte volte accade, sta nel mezzo.
La stock photography è un sistema che senz’altro consente ai fotografi di mettere in mostra i propri scatti praticamente a costo zero. Soprattutto per chi ancora non si è fatto un nome nel campo e ha bisogno di farsi conoscere, si tratta dunque di un’ottima vetrina, al di là della possibilità o meno di trarne guadagno.
Certo, il rovescio della medaglia sta nel fatto che in questo mondo occorre muoversi correttamente e per questo è fondamentale conoscere almeno i diversi tipi di licenze esistenti, prima di immettere le proprie foto nella rete della stock photography.
In questa breve guida voglio illustrarti proprio le differenze che vi sono tra immagini di pubblico dominio, licenze Creative Commons o Royalty-Free, la licenza per uso editoriale e quella Right-Managed. Alcune sono decisamente più restrittive, altre più libere. Ma andiamo dunque a vederle una a una nello specifico.
DIRITTI IMMAGINI DI PUBBLICO DOMINIO
Quando un fotografo mette le proprie foto a disposizione degli utenti senza alcuna limitazione d’uso, compie una vera e propria operazione di marketing per la sua attività professionale.
Si parla in questo caso di pubblico dominio, cioè di immagini che possono essere visualizzate e scaricate da un bacino di utenza molto ampio, che può liberamente decidere di farne uso privato o di impiegarle a scopi commerciali, magari per la pubblicità della propria azienda.
Si tratta infatti di fotografie che non hanno una specifica licenza e vengono anche definite CC0 — Public Domain Dedication (clicca qui per vedere una sintesi della licenza CC0).
Rientrano in questo gruppo di immagini anche tutte quelle foto che diventano di pubblico dominio nel momento in cui scade quel copyright che tendenzialmente protegge ogni opera dell’ingegno, salvo esplicite indicazione contrarie fornite dallo stesso autore.
Grazie al pubblico dominio si creano delle raccolte di immagini online molto consistenti e il vantaggio per te che come fotografo decidi di pubblicare con questa modalità i tuoi scatti, sta nel fatto che in un modo o nell’altro il tuo lavoro risulterà pubblico.
Utenti di ogni tipologia e di ogni fascia sociale potranno accedere alle tue foto, non solo visualizzandole ma anche utilizzandole per vari scopi, così da contribuire ulteriormente alla loro diffusione.
Questo, può essere già un buon motivo per decidere di aderire con tali modalità, soprattutto per chi come te è ancora alle prime armi e giustamente vuole tentare ogni strada per farsi conoscere.
Uno tra i database più noti è UNSPLASH, dove tra le altre cose puoi trovare molte mie foto (clicca qui per vederle ed usarle).
LE LICENZE CREATIVE COMMONS
Ora che conosci la modalità più semplice di condivisione delle tue fotografie, quella del pubblico dominio, voglio spiegarti un’alternativa interessante, che è quella delle licenze Creative Commons (CC).
Partiamo innanzitutto dal principio e dunque dalla nascita nel 2001 di Creative Commons, una ONG, organizzazione non a scopo di lucro, che si prefigge di standardizzare le licenze per facilitare non solo gli autori ma soprattutto i fruitori delle opere. I primi, infatti, possono decidere quali diritti riservarsi e i secondi non hanno difficoltà a comprendere il tipo di utilizzo che possono fare dell’opera stessa, nel nostro caso specifico la fotografia.
La simbologia che rappresenta le diverse forme di licenza è infatti molto semplice, intuitiva e soprattutto standardizzata. Chiunque può comprenderne il significato, senza rischiare di sbagliare nel tipo di utilizzo che fa dell’immagine.
Le licenze Creative Commons sono in tutto 6 e sono date dalla combinazione dei 4 attributi che le costituiscono. Nello specifico abbiamo:
- Attribuzione: si tratta del tipo di licenza più libera tra quelle di Creative Commons. Viene riconosciuto sempre l’autore e della foto si può fare libero uso, anche modificandola (clicca qui per vedere la sintesi della licenza);
- Attribuzione — Non opere derivate: simile alla precedente, questo tipo di licenza si differenzia per il fatto che le fotografie in questione non possono essere modificate, ma si deve sempre fare riferimento all’originale (clicca qui per vedere la sintesi della licenza);
- Attribuzione — Non commerciale: in questo caso la foto può essere modificata oltre che liberamente utilizzata, ma non può essere impiegata a fini commerciali (clicca qui per vedere la sintesi della licenza);
- Attribuzione — Condividi allo stesso modo: si stabilisce che l’immagine, anche modificata, debba essere condivisa con lo stesso tipo di licenza che l’autore ha per l’originale (clicca qui per vedere la sintesi della licenza);
- Attribuzione — Non commerciale — Non opere derivate: la foto non può essere modificata, né tantomeno usata a fini commerciali (clicca qui per vedere la sintesi della licenza);
- Attribuzione — Non commerciale — Condividi allo stesso modo: in questo caso si può modificare la fotografia, a patto di attribuirle poi la stessa licenza ″non commerciale″ e ″condividi allo stesso modo″(clicca qui per vedere la sintesi della licenza);.
È altamente probabile che dopo questa lunga spiegazione tu abbia dei dubbi, in fin dei conti, sul perché dovresti pubblicare le fotografie con licenza Creative Commons. Alcuni lo fanno semplicemente per darsi uno stimolo in più nella propria attività, altri perché amano condividere i propri scatti e ampliare il proprio pubblico.
Sarai tu a dover trovare la tua motivazione, tenendo presente che si tratta pur sempre di pubblicità gratuita e dunque di un’ottima opportunità, anche se non ti permette di guadagnare nulla dai tuoi scatti.
LA LICENZA ROYALTY-FREE E LA ROYALTY-FREE ESTESA
Con una licenza Royalty-Free, l’utente può acquistare l’uso dell’immagine senza limiti di tempo né di spazio, ma rispettando sempre quanto previsto dalla licenza stessa.
Si tratta di una delle licenze più diffuse nel mondo della Stock Photography e su di essa si basano molti dei siti più noti, come iStockphoto e Shutterstock.
Questa volta a trarre guadagno sei anche tu come autore delle fotografie. Al fotografo, infatti, viene riconosciuta la royalty per ogni acquisto effettuato su un sito di miscrostock.
Molto interessante è anche la possibilità di prevedere una licenza di tipo esteso per determinate tipologie di utilizzo, ad esempio quando si devono mandare in stampa migliaia di copie di un libro, una rivista o un manifesto pubblicitario (il limite massimo è fissato a 500.000 copie) o quando si prevede di usare la foto per diversi scopi, dalle pagine di un sito web a stampe da effettuare su gadget o accessori, come borse o magliette destinate alla vendita.
Viene posto un limite anche per quanto riguarda l’utilizzo delle foto nell’ambito di prodotti video per la tv o di film.
La licenza standard può coprire infatti fino a un massimo di 10.000 dollari, dopodiché occorre passare a quella estesa, ma ovviamente devi controllare bene le clausole dell’agency alla quale ti affidi per maggiori chiarimenti al riguardo. (Ndr, questi dati potrebbero variare da agenzia ad agenzia…).
Altro caso in cui si può richiedere una licenza estesa è quello in cui accade che diverse persone, che stanno lavorando insieme ad esempio alla progettazione di un sito web, abbiano bisogno di accedere all’uso dell’immagine.
USO EDITORIALE DELLE FOTOGRAFIE
Le foto per le quali vai a concedere un uso di tipo editoriale sono scatti che, proprio per definizione, non possono essere impiegati per scopi commerciali.
L’unico utilizzo che si può fare di queste fotografie è per l’appunto quello editoriale. Parliamo dunque di immagini che possono essere inserite in pubblicazioni come articoli, quotidiani, riviste, diffuse a scopo prettamente culturale e non commerciale.
Rientrano normalmente in questa categoria tutte quelle fotografie che contengono al loro interno espliciti riferimenti a marchi di prodotti o in cui siano evidenti ad esempio i loghi.
Ma si devono annoverare tra le foto concesse ad esclusivo uso editoriale anche quelle che ritraggono vip del mondo dello spettacolo o altre celebrità.
In tutti questi casi è evidente che la foto non può essere applicata per pubblicizzare un prodotto, ad esempio su un sito internet, perché se ne dovrebbero pagare i diritti al diretto interessato, dato che si andrebbe a sfruttare la sua immagine.
La potrà invece utilizzare liberamente un autore o un giornalista che ha bisogno di una foto ben fatta da allegare all’articolo che sta scrivendo.
Una finalità non commerciale, per l’appunto, ma esclusivamente culturale.
LICENZA RIGHTS MANAGED
La licenza Rights Managed è un’opzione molto interessante da proporre agli utenti che hanno già ben chiaro l’uso che vorranno fare della fotografia che stanno per scaricare da un sito di Microstock.
Tieni presente che si tratta di licenze specifiche per determinati usi che si andranno a fare di quella determinata fotografia e che saranno limitati sia nel tempo che nello spazio.
Anche per questo non sono molto diffuse sui siti di fotografie e si trovano piuttosto raramente. Se l’utente prevede ad esempio di utilizzare una foto a scopo editoriale, acquistando una licenza di questo tipo dovrà indicare in maniera esplicita il numero di copie che saranno stampate, dove avverrà la lavorazione, e il periodo per il quale viene richiesto l’utilizzo stesso.
IL PUNTO DI VISTA DEL FOTOGRAFO
Guardare alla Stock Photography dal punto di vista del fotografo è ben diverso rispetto al farlo con gli occhi del potenziale utente.
- Per quest’ultimo infatti la Stock Photography non è altro che una fonte inesauribile di immagini da poter utilizzare per i propri scopi.
- Per un fotografo invece si tratta di un mondo che può assumere diverse sfaccettature.
Senz’altro, per far sì che questo tipo di attività possa trasformarsi nel tempo in un modo per incrementare i tuoi guadagni, dovrai rivolgerti a diverse agenzie di Microstock e non soffermarti semplicemente su una.
In questi casi infatti l’esclusivismo non sempre paga. Occorre diventare concorrenziali e distribuire le proprie foto il più possibile anche in modo da non rischiare di trovarti appiedato non appena l’agenzia alla quale ti affidi cambia le “regole”.
Dovrai scegliere con quale tipo di licenze mettere a disposizione gli scatti, valutando tra il Royalty-Free standard o la medesima licenza in forma estesa, quella per uso editoriale o quella Rights Managed.
Tutte queste prevedono infatti una forma di guadagno anche per te, come professionista che metti a disposizione i tuoi lavori chiedendo pur sempre una seppur minima remunerazione.
Certo, tieni presente che normalmente la Stock Photography non consente di guadagnare grosse cifre, a meno che tu non ti presenti già con un portfolio molto ampio di fotografie.
Essere già dei professionisti affermati in questo settore vuol dire molto in quanto si ha ormai già consolidato un metodo di lavoro che ti permette di realizzare tante foto.
SE STAI PER INIZIARE
In ogni caso, anche se sei un emergente, ti consiglio di non disdegnare affatto la Stock Photography.
Si può trattare infatti di un buon sistema per incrementare i tuoi guadagni iniziali, da affiancare ovviamente all’attività professionale principale.
Non sottovalutare inoltre che la condivisione delle tue foto può essere per te un bel banco di prova, per capire quanto le stesse possono essere apprezzate da un osservatore esterno e in cosa potresti invece migliorarti per renderle ancora più interessanti agli occhi del pubblico.
Certo, dovrai avere pazienza nel dedicare un po’ del tuo prezioso tempo all’archiviazione delle immagini sulle diverse piattaforme e alla loro indicizzazione con le parole chiave, ma ricorda che anche questo lavoro sarà importantissimo, perché permetterà alle tue fotografie di essere trovate facilmente dall’utente. Siamo giunti alla fine del post.
APPROFONDISCI L’ARGOMENTO
Se vuoi approfondire questo argomento ti consiglio il sito del mio amico e collega Daniele Carrer (clicca qui) che è il numero uno su questo campo!