Entriamo leggeri ma a gamba tesa solo perché è Venerdì. Ipotizzando che oggi tu faccia un’uscita fotografica dalle 8 del mattino alle 17, quale sarà il risultato finale?
- Ti serve una scheda di memoria da 256GB perché farai 4-500 scatti?
- Ti basta una scheda di memoria da 65GB perché se ne porterai a casa 40-50 è già tanto?
Non prendiamoci in giro, non facciamo i furbi, siamo sinceri con noi stessi e valutiamo che tipo di fotografo siamo. Perché dice molto di noi.
La voglia di affrontare questo argomento arriva direttamente da uno di voi lettori che mi ha mandato un messaggio lanciandomi questa esca che ho colto al volo.
Questo aspetto mi coinvolge personalmente perché mi capita spesso, in molte uscite, di scattare forse troppo (dopo capiremo se sono “troppi”), mentre in altri casi ne faccio pochissimi.
LASCIAMO DA PARTE I PREGIUDIZI
So già che qualcuno di noi non ha voglia di ammettere il fatto che anche in una visita allo zoo si scattino 300 foto, come se questo fosse un aspetto negativo.
Altri invece si sentiranno orgogliosi di dire “no, io al massimo 1 o 2 foto ogni luogo interessante che vedo, non di più”.
A mio parere, entrambi gli approcci sono belli e validi, perché non c’è nulla di sbagliato nell’adottarne uno piuttosto che l’altro.
CIÒ CHE CONTA È IL “PERCHÉ”, NON IL “COME”
Non esiste un modo “sbagliato” e uno “giusto” per fare fotografia. Esiste solo il modo che ci soddisfa di più o che ci permette di ottenere il risultato che avevamo in mente, perché la fotografia è prima di tutto una soddisfazione personale.
Questo è ovviamente un mio parere personale ed onesto, e come tale dovrebbe essere interpretato.
Personalmente, non impongo limiti in questo senso. Seguo una procedura più o meno sempre uguale nell’affrontare la fotografia, ma questo non significa che ci sia un limite al numero di scatti.
Il motivo è molto semplice: ogni contesto è diverso ed unico.
L’importante è essere consapevoli di quello che stiamo facendo. Questo è il fulcro.
ISTINTO VERSO STUDIO
Ci sono situazioni in cui individui a colpo d’occhio il potenziale oppure la luce illumina in modo talmente perfetto il soggetto da suggerirti la prospettiva migliore dalla quale fotografare.
In questi casi, è quasi impossibile non ottenere una buona foto con solo due o tre scatti. Mi è successo decine di volte.
In altre situazioni, il contesto non è semplice e quindi è più saggio studiare attentamente il posto. Studiare può significare molte cose, non solo esplorare il luogo e le diverse prospettive, ma anche fare molte foto da angolazioni diverse, anche se con minime differenze, per poter valutare con calma a casa quale soluzione abbia il miglior potenziale.
Anche in questo caso, ho decine di esperienze in cui ho realizzato delle immagini da una prospettiva che mi convinceva di più, ma poi mi sono reso conto – a casa davanti al computer – che le foto che avevo scattato prima, dall’altra prospettiva che poi avevo scartato o con la fotocamera leggermente inclinata più in basso, alla fine erano migliori.
In quel caso, ho ringraziato me stesso di non essere un fotografo che “per principio” vuole fare pochi scatti limitando la sperimentazione.
Siamo nell’era digitale: sfruttiamo i vantaggi che ci offre. Se scattassi con la pellicola (cosa che faccio ogni tanto per passatempo), sfrutterei i vantaggi della pellicola.
VUOI UN CONSIGLIO?
Per trovare il mio equilibrio nella fotografia di paesaggio, ho seguito un modello che consiste nel visitare un posto lasciando libero sfogo al mio istinto.
Cammino, mi guardo intorno e mi fermo non appena vedo qualcosa che attira la mia attenzione.
A questo punto ho tre opzioni:
- Trovo un contesto perfetto (come accade raramente)
- Trovo un contesto da valutare (come accade qualche volta)
- Era un abbaglio e lascio perdere (come accade spesso)
Nel primo caso, come ho già detto, la luce perfetta mi dà la prospettiva migliore. Foto. Fine. Avanti.
Nel secondo caso, invece, devo valutare ed esplorare il contesto per scoprire dove sia il suo potenziale, il che spesso significa fare parecchie foto da prospettive differenti.
Ci sono uscite fotografiche dove ho scattato 200-300 foto, e altre dove, anche se erano più lunghe, ho portato a casa solo 20-30 foto.
Se dovessi dare un consiglio a un fotografo che vuole migliorare, gli direi: fai tante foto quante ne ritieni necessarie, senza pensare che farne poche ti renda un fotografo migliore.
Ed anche questa settimana arrivo in ritardo con la Newsletter! È che sto lavorando per separare sul mio canale YouTube Principale più focalizzato sulla fotografia da quelli dedicati al videomaking, quindi ho creato un nuovo canale YouTube che potrebbe interessarti se preferisci il tema “DaVinci Resolve”.
Ho bisogno però del tuo aiuto. Se l’aspetto video ti interessa, compresi i tutorial su DaVinci Resolve ecc… e vuoi che ne produca ancora, è fondamentale che il mio canale superi gli ostacoli che YouTube mette ai “nuovi arrivati”. Mi servono quindi tante iscrizioni e tante visualizzazioni.