Ma perché perdere tempo e soldi – sì, perché i filtri fotografici hanno un costo non indifferente – quando stai pagando un abbonamento/licenza per software come Photoshop o Lightroom? Beh… proprio fesse queste persone forse non lo sono.
Per quanto la tecnologia e lo sviluppo dell’image editing stia raggiungendo traguardi incredibili, ci sono situazioni dove nemmeno il più sofisticato software usato da Steven Spielberg o George Lucas è in grado di replicare le caratteristiche di un filtro ottico da 15 Euro (beh… forse no… probabilmente G. Lucas ci riuscirebbe…).
FILTRI PER FOTO
Esistono sul mercato decine di filtri foto: alcuni di questi sono indispensabili; di molti altri se ne può tranquillamente fare a meno.
In questo articolo analizzerò cinque tra i più importanti filtri fotografici: il filtro polarizzatore, il filtro UV, il filtro Skylight, il filtro neutro ed il filtro neutro digradante.
Che si tratti di correzione del colore o saturazione, controllo della luce, protezione dai raggi ultravioletti o di evitare di scattare fotografie senza equilibrio tra le varie parti, i filtri, nella maggior parte dei casi, risolvono (quasi) tutti i problemi: per ogni situazione puoi trovare il giusto filtro, quello che, nonostante le condizioni non ottimali, ti permette di scattare ed ottenere il risultato desiderato.
FILTRO FOTOGRAFICO POLARIZZATORE: IL MUST HAVE TRA I FILTRI FOTO
Inizio la panoramica sui filtri fotografici partendo da uno dei più utili ed interessanti, forse il più indispensabile: il filtro polarizzatore.
Per farti capire l’importanza di questo filtro basterà farti notare che — come anticipato poco prima — nessun software è in grado di sostituirsi completamente ad esso, e garantire gli stessi risultati.
Prima di tutto sarà bene chiarire cos’è il filtro polarizzatore e a che cosa serve.
Una delle modifiche base da attuare, e che rende le immagini più accattivanti, è quella di migliorare il contrasto e la saturazione dei colori: poniamo caso che tu stia fotografando un bel cielo blu, in una giornata estiva, oppure che tu stia scattando in un prato. La polarizzazione aiuta a rendere i colori più vivi, esaltandoli e definendoli.
Un’altra funzione importante, forse la più importante, svolta dal filtro polarizzatore è quella dell’eliminazione dei riflessi indesiderati, ovvero delle fastidiose scie luminose che si riflettono su acqua, vetro e altri materiali, e che rischiano di rovinare le nostre foto. Apparentemente non sembra un gran che, ma se riesci ad eliminare ad esempio i riflessi da una superficie d’acqua in pratica puoi vederci attraverso!
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Foto sopra: quella a destra è stata ottenuta usando il filtro polarizzatore. Solo in questo modo è stato possibile vedere attraverso il vetro.
Foto sopra: qui la foto fatta con il polarizzatore è a sinistra. Grazie al polarizzatore è possibile vedere attraverso la superficie dell’acqua.
Foto sopra: non solo superfici come vetri e acqua. Anche con superfici “normali” il polarizzatore può essere utilissimo.
Inizi a capire l’importanza di questo filtro? Per convincerti definitivamente voglio darti un consiglio per rendere perfetti i tuoi scatti con il filtro polarizzatore: assicurati sempre di tenere la reflex inclinata ad un angolo di 30°/40° rispetto alla superficie riflettente che stai inquadrando. In questo modo il filtro polarizzatore dà il meglio di se.
FILTRO UV: FILTRO FOTO PER PROTEZIONE
Il secondo filtro di cui ti voglio parlare aveva un’importanza notevole quando si usavano le pellicole, ma mantiene anche nel digitale la sua utilità protettiva: il filtro UV.
Chi non ha mai sentito parlare dei raggi UV (Ultra Violetti)? Questo filtro consiste in un vetro il cui scopo è quello di bloccare questi raggi, soprattutto in ambienti dove la loro presenza è massiccia e, di conseguenza, dannosa per le foto, come in montagna o al mare.
In questi ambienti, se non si monta il filtro UV e i raggi non vengono schermati, si rischia di ottenere foto con colori alterati, tendenti all’azzurro e opachi, specie se si scatta ancora con una fotocamera a pellicola. Ha una funzione tutto sommato simile alla crema per proteggere la nostra pelle dai raggi ultravioletti, solo che si applica davanti all’obiettivo (non pensarti di spalmare la crema solare sull’obiettivo della tua fotocamera…).
Con la diffusione del digitale la necessità protettiva a tutela delle pellicole è venuta un po’ meno in quanto filtri fotografici protettivi UV (Ultra Violetti) e IR (Infrarosso) vengono installati direttamente sul sensore digitale. Il suo utilizzo, attualmente, ha una funzione più pratica: la sua applicazione sugli obiettivi ora serve come semplice protezione fisica. Questo vuol dire che se sul tuo obiettivo applicassi il filtro UV, la prima lente dell’obiettivo sarebbe meno esposta a polvere, schizzi, vento…
Insomma, sia che tu stia cercando un filtro che ti permetta di non influenzare i colori sulle tue immagini in determinate condizioni, sia che tu voglia semplicemente limitare i possibili danni in cui la lente del tuo obiettivo potrebbe incappare, il filtro UV fa al caso tuo.
FILTRO SKYLIGHT: COS’È E QUANDO VA USATO
Insieme al filtro UV viene spesso citato un altro filtro, simile nella forma ma differente nella sostanza, sempre molto importante per chi vuole assicurarsi foto perfette anche in condizioni non ottimali: stiamo parlando del filtro Skylight.
Questo filtro, dal punto di vista delle funzionalità, somiglia abbastanza al filtro UV: entrambi servono, ad esempio, per rimediare ad alcune dominanti che si possono verificare in determinate condizioni (il nome Skylight già ti da un’idea del suo scopo) o per proteggere la lente anteriore dell’obiettivo.
La differenza sostanziale tra i due filtri sta nel fatto che lo Skylight è dotato di una leggera gradazione rosa. Questa caratteristica non è affatto trascurabile perché permette di esaltare i colori, riscaldandoli e rendendoli di conseguenza piacevoli agli occhi dell’osservatore.
La dominante del filtro Skylight è comunque appena percettibile, pertanto se devi scegliere tra un UV e questo, io sarei propenso a puntare sullo Skylight.
FILTRO NEUTRO: È COME APPARE
Si può spiegare lo scopo di questo obiettivo usando pochissime parole, e partendo dal suo aspetto estetico con una foto: la colorazione di questo filtro è grigio scuro e questo serve a limitare la luce, a filtrarla (vedi foto sotto)
Volendo dilungarsi un po’ di più si può dire che il filtro neutro ha la stessa funzione degli occhiali da sole: va indossato (montato) quando i tuoi occhi (la tua reflex) hanno la necessità di essere schermati, protetti dalla luce diretta dal sole senza che i colori vengano contraffatti.
Ecco la vera funzione del filtro neutro, quella che gli è valsa questo nome: grazie a questo filtro tutte le componenti della luce vengono filtrate allo stesso modo, impedendo la creazione di differenti livelli cromatici e dominanze.
Ma dal lato pratico in che contesti dovresti usarlo? Per fare delle foto come questa:
Non trovi queste foto spettacolari? Un semplice filtro dal valore di qualche decina di Euro e puoi ottenere delle immagini incredibili, che nessun software di post-produzione ti permetterebbe di ottenere.
Se vuoi approfondire l’argomento sulle lunghe esposizioni posso suggerirti:
Non è consigliabile usare questo filtro in tutte le situazioni: quando ad esempio il soggetto che state fotografando si compone di parti che differiscono notevolmente tra loro per la quantità di luce, per ottenere l’esposizione migliore è preferibile utilizzare un filtro neutro graduale (o digradante). Stesso principio, ma costruito in modo differente.
Ecco un video sull’argomento:
DIGRADANTE SIGNIFICATO
Questo tipo di filtro è usato soprattutto da chi si dedica alla fotografia di paesaggi, poiché consente di eliminare le differenze di illuminazione tra le varie parti che compongono la scena.
Il filtro neutro digradante è formato da due parti in una: si tratta di una lastra (o vetro) che parte da una colorazione grigio neutro (esattamente come il filtro neutro classico del quale ho parlato prima) e sfuma fino a diventare completamente trasparente.
Perché è importante l’equilibrio della scena? Immagina di fotografare un paesaggio collinare: guardando nell’obiettivo ti rendi conto che esiste una grande differenza di luminosità tra il terreno e il cielo. Questo perché i due contesti, colpiti diversamente dalla luce, non possono essere illuminati allo stesso modo.
Puoi trascurare il problema sul momento, ed occupartene in seguito servendosi di un buon software ed effettuando degli scatti multipli, ma perché rimandare? Grazie al filtro neutro digradante hai modo di scattare la foto perfetta, senza dover ricorrere alla post produzione, risparmiando tempo e con un risultato sicuramente più preciso e realistico.
Come ho accennato puoi sfruttare la post-produzione facendo degli scatti multipli — una foto che espone correttamente il cielo e una per il terreno — unendoli tramite Photoshop, ma c’è il rischio di ottenere veramente delle schifezze, specie se tra le due foto ci sono stati degli elementi che si sono spostati o mossi (e ci vuole poco.. basta che ci sia un po’ di vento).
IL FILTRO FOTOGRAFICO PROFESSIONALE
Spesso si tende a far confusione tra i filtri “economici” e quelli “professionali”.
Si fa fatica a comprendere il motivo per il quale un filtro fotografico professionale possa costare così tanto rispetto a tanti altri filtri fotografici economici e questo è dovuto al fatto che “esteticamnete”, e sopratutto per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, alla fine sono tutti “identici”.
Nella realtà i filtri fotografici professionali in genere ti danno maggiori garanzie:
- hanno una migliore qualità complessiva data da materiali/vetro di qualità
- possono disporre di trattamenti speciali (pensiamo al blocco Infrarossi nei filtri neutri)
- non si degradano nel tempo mantenendo una qualità maggiore (specie quelli in materiali plastici che, se di scarsa qualità, potrebbero “ingiallirsi”)
Quindi, in futuro, se pensi di spendere dei soldi per un filtro neutro o un filtro in generale, spendi degli euro in più per una versione più “professionale”.
CONCLUSIONE ED APPROFONDIMENTI
Finisce qui la panoramica tra i filtri fotografici più diffusi e più utili. Dopo averli esaminati nel dettaglio ed aver scoperto quando è meglio utilizzarli e quando no, in quali situazioni e in quali condizioni di luce, spero che tu stia comprendendo un concetto fondamentale che sto cercando di portare avanti in ogni articolo che scrivo:
L’importanza della combinazione di fotocamera, accessori (filtri) e obiettivo.
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