Ogni volta che mi trovo in questa situazione, mi rendo conto di quanto una piccola scelta possa fare una differenza enorme sul risultato finale. Sì, proprio enorme.
Tutto inizia con la mia ultima escursione fotografica ai Laghi Colbricon: due laghetti di origine glaciale situati all’estremità nord-orientale della catena del Lagorai, all’interno del parco naturale Paneveggio – Pale di San Martino. Il più piccolo dei due laghi si trova a 1909 metri di quota, mentre il più grande si eleva a 1922 metri. Lungo le sponde di quest’ultimo sorge il rifugio Laghi di Colbricon.
Se mi permetti, vorrei darti un consiglio: guarda il video e poi continua a leggere questa newsletter per comprendere appieno il significato di ciò che desidero condividere con te.
IL VIDEO
LA CONSAPEVOLEZZA
C’è un aspetto che non ho menzionato nel video, ma che ha fatto una grande differenza. In un frame del video, si può vedere chiaramente il mio stato d’animo in quel momento:
A quel punto dell’escursione avevo già percorso quasi 5 km con un dislivello di 350 metri e mi ero reso conto che non potevo proseguire nelle stesse condizioni. Nella mia mente cresceva la consapevolezza che l’intera escursione fotografica fosse stata un fallimento; avevo percorso oltre 250 km per raggiungere quel luogo e adesso mi trovavo lì, dopo due giorni, con risultati quasi nulli.
Durante il ritorno al campo base nel mio VAN, ho cercato di dare un senso al materiale per creare comunque un video. Ho provato a spiegarti cosa faccio in queste situazioni, ma la verità è che stavo solo cercando di trovare una conclusione. Le foto non erano buone, mancava una storia… in pratica, non c’era nulla di soddisfacente.
Tuttavia, c’era comunque un aspetto positivo: durante la mia avventura, ho avuto l’opportunità di incontrare il mio amico e collega Daniele Di Mauro, che era lì in vacanza con la sua famiglia.
LE SCELTE
Durante la discesa, ho continuato a monitorare le condizioni meteorologiche del luogo, che indicavano la possibilità di pioggia tra le 14 e le 15. Tuttavia, come sappiamo tutti, le previsioni sono appunto “previsioni” e una volta tornato al VAN, mi sono ritrovato in uno stato d’animo estremamente abbattuto ed amareggiato. Era già tardi, ma dall’altra parte il meteo sembrava migliorare.
Così, dopo circa un’ora di riflessione, mi sono ritrovato seduto sul posto di guida del VAN, con le chiavi già inserite nel cruscotto, erano circa le 11:30, pronto per partire e tornare a casa. Tuttavia, un’idea mi tormentava: e se provassi a tornare su?
Le scelte non sono mai difficili o semplici: sono solo scelte.
Potevo girare la chiave e tornare a casa, oppure potevo fare un altro tentativo. Ho deciso di provare una seconda volta. Ero consapevole che ciò richiedeva un grande sforzo e che c’era la possibilità di fallire ancora una volta. Ma come dice il mio amico Marco: “l’acqua è solo acqua alla fine”. Quindi mi sono preparato di nuovo, ho preso lo zaino, la GoPro, la fotocamera… e via, si risale.
Non troverai nel video il momento in cui ho iniziato la salita nel secondo tentativo, poiché ho deciso di concentrarmi esclusivamente sull’obiettivo di raggiungere il punto in cui avevo abbandonato la prima volta.
I RISULTATI
Il resto di ciò che è accaduto lo puoi vedere tutto nel video. Man mano che procedevo con la salita, mi rendevo conto che il meteo sembrava mantenersi stabile; solo in un momento, quando ha cominciato a piovere per un attimo, ho avuto qualche dubbio, ma alla fine ero convinto che fossero solo nuvole passeggere e non una perturbazione vera e propria.
Mi sono ritrovato in una situazione meteorologica che definirei IDEALE per fotografare: un paesaggio stupefacente, nuvole cariche di pioggia e dall’aspetto drammatico, una luce splendida.
L’entusiasmo che provavo credo sia ben percepibile, ed è sintetizzato in un breve momento del video in cui dico “…ne è valsa la pena, sono felice”:
COSA HO IMPARATO?
Come dicevo prima, le scelte sono semplicemente scelte, niente di più. Non esistono scelte semplici o difficili, ma possiamo decidere basandoci sulla valutazione delle informazioni a nostra disposizione e delle situazioni che stiamo vivendo.
Nel mio caso, ritengo di aver fatto la scelta più giusta rinunciando alla prima salita ai laghi. Tuttavia, credo che il merito più grande che mi ha premiato sia stato il coraggio di decidere di ritentare, nonostante la pigrizia e la stanchezza sembrassero suggerirmi di tornare a casa.
Ho imparato una cosa: forse conviene dare meno spazio alla pigrizia e alla stanchezza e più alla speranza. Essere pro-attivi. Alla fine, anche se avessi incontrato la pioggia una seconda volta, _sarebbe stata solo acqua._