Che sia di piacere o sia per lavoro un viaggio è sempre un’esperienza entusiasmante, ancor di più se questo viaggio ci porta a visitare luoghi particolarmente belli che forse non rivedremo mai più.
Ma dopo il viaggio cosa resta? Il ricordo o la possibilità di far rivivere ai tuoi amici e parenti la tua stessa emozione? Un reportage è la soluzione!
Il viaggio è a tutti gli effetti una storia da raccontare perché ha un inizio ed ha una fine, si parte da un luogo che può essere casa tua per finire in un altro che potrebbe trovarsi dalla parte opposta del pianeta.
In questo “spostamento” accadono certamente tante cose che lasciano nella tua mente un indelebile avventura che alla stesso modo non potrai più ripetere.
E se si tratta di un viaggio professionale?
Non cambierebbe nulla, la professione stimola egualmente l’uomo a fare esperienze nuove che concorrono a completare il suo patrimonio culturale.
Quando sei munito di fotocamera puoi trasformare ogni esperienza di viaggio in un reportage fotografico e fissare perfettamente gli “attimi magici” ed i “momenti salienti” che si succedono durante il percorso di andata e ritorno.
ELEMENTI PRINCIPALI DI UN REPORTAGE FOTOGRAFICO DI VIAGGIO
Per farti comprendere meglio ciò che intendo, vorrei farti un esempio. Avrai sicuramente visto qualche volta un documentario o un libro del National Geographic e ti sarai reso conto di come in pochi scatti o pochi minuti alcuni reporter riescono a raccontare viaggi accattivanti al punto tale da farti venir la voglia di partire per visitare quei luoghi, bene, questi sono i reportage fotografici di viaggio.
Un altro ottimo esempio di video reportage di viaggio (che può essere in ogni caso convertito in “foto viaggio”) è mostrato nella serie televisiva “Posso dormire da voi?”: una persona documenta tutte le esperienze del suo viaggio solo quando sa bene che queste possono produrre un certo interesse.
L’esperienza degli altri deve farci sempre da guida, per questo parto da alcuni punti fermi per introdurre su quali basi costruirai il tuo reportage di viaggio:
Un reportage racconta il viaggio nella sua essenza (l’uso della fotocamera all’aeroporto, a meno che non ti ritrovi davanti una scena incredibilmente suggestiva, andrebbero ponderate con attenzione);
Fin dalla partenza devi avere un’idea credibile su ciò che sarà il tuo reportage di viaggio:
- raccogli un buon numero di fonti documentali per il viaggio che dovrai intraprendere per essere sicuro di che cosa troverai sul tuo cammino (monumenti, aree naturali, zone densamente abitate, rovine);
- scegli l’attrezzatura da portare tenuto conto delle esigenze del viaggio e dei luoghi, limitati solo al necessario, più sarai zavorrato e maggiori saranno le difficoltà nel muoversi;
- pensa fin da subito a cosa “vedrai” tu nel viaggio che sta per intraprendere e non a cosa hanno visto già gli altri che ti hanno preceduto;
- pianifica, anche per iscritto, quali saranno le tue tappe, i tempi ed i momenti che dovrai destinare alle esigenze personali e quelle che invece dedicherai alla fotografia (leggi questo mio articolo al riguardo);
- mantieni un senso della realtà, non partire con il desiderio di fotografare l’impossibile, anzi al contrario parti con l’idea di fotografare tutto ciò che è possibile raccontare attraverso i tuoi scatti;
- valuta con attenzione il budget di cui disponi per realizzare il reportage e munisciti “prima” di tutte le risorse di cui avrai bisogno, poiché non è detto che nei luoghi in cui ti stai recando vi sia la disponibilità di acquistare materiale;
- prendi informazioni sulla stabilità socio-politica del paese in cui ti rechi (se vai all’estero) per essere sicuro di non incappare in problemi o eventi che possano pregiudicarti il viaggio.
Esaminando la lista di cose che ti ho citato e confrontandola con la preparazione del viaggio potrai certamente trovare giovamento e magari costruire da te stesso una check-list preliminare.
VIAGGI E FOTOGRAFIA
Innanzitutto rivisita e scrivi tutto quello che hai messo nello zaino “Vita” (quello che ti serve per le necessità personali) e quanto hai preparato nello zaino “Fotografia” (l’occorrente tecnico per scattare), subito dopo controlla che l’abbigliamento sia consono al viaggio (non avrebbe senso andare nel deserto con il giubbotto di pelle) e leggi dai forum o dai siti in cui i viaggiatori raccontano le loro esperienze come si vive e cosa accade nei luoghi in cui stai andando.
Certo se il viaggio è nel parco faunistico a 100 km da casa tua, tutte queste raccomandazioni non servono.
KIT DI SOPRAVVIVENZA FOTOGRAFICA
Il tuo kit fotografico dovrà comprendere almeno un numero sufficiente di schede, un adattatore di viaggio, il portatile ed un disco rigido portatile da utilizzare come backup secondario nel rischio o nell’ipotesi di perdere gli scatti o le schede stesse (compresa la possibilità di un furto).
INIZIA IL REPORTAGE
Quando sei giunto sul posto, lascia in albergo (o presso la tua residenza temporanea) tutto il materiale superfluo nel tuo zainetto da reportage devi metterci:
- la fotocamera;
- un treppiede facilmente trasportabile;
- gli obbiettivi tele e grandangolari, l’ideale sarebbe un zoom 16–35mm, uno da 24–70mm ed almeno un teleobiettivo 70/200 mm, un paio di filtri graduati e sicuramente un filtro polarizzatore;
- opterei anche per un obbiettivo macro, poiché ogni luogo potrebbe riservare delle novità;
- un flash esterno;
- un numero sufficiente di schede per fare almeno 2000/4000 scatti;
- un buon numero di batterie per il flash;
Una volta messo tutto nello zainetto sei pronti a “riprendere” il reportage.
IL FOTOGRAFO DI VIAGGIO
Il reportage comincia da dove lo hai pianificato. In breve il tuo reportage deve includere tutto ciò che è importante mostrare a chi lo guarderà.
Non esiste un momento migliore per iniziare, tutto ciò che è merita va scattato.
Scegli i momenti in cui la luce, i soggetti da riprendere ed i colori si allineano tra di loro in una perfetta armonia, non esitare a stare con click pronto ad ogni evenienza.
Valuta tutto l’ambiente circostante, cerca con gli occhi e documenta con la fotocamera, non lasciarti mai sfuggire nulla, non considerare solo l’ambiente naturale, guarda cosa fanno le persone, lasciati catturare da scene di vita locale, guarda i comportamenti degli animali.
Insomma fai iniziare il tuo reportage dalla prima cosa che attira la tua attenzione, tutti gli altri scatti si accoderanno un po’ alla volta, aggiungendo nuovi particolari a quelli delle immagini precedenti.
SCATTARE IN JPEG O RAW?
Le impostazioni della fotocamera sono essenziali, l’uso corretto del diaframma e dei tempi è alla base del reportage, ma non va trascurato il fattore “editing” che, spesso, in viaggio non è sempre possibile farla in modo agevole.
Purtroppo la natura del reportage non consente sempre un rapido adeguamento delle impostazioni, pertanto l’uso del raw sarebbe più indicato perché consente nella fase di post produzione di avere più dati a disposizione.
Tuttavia un formato RAW comporta la necessità di fare editing e questo porta via del tempo o non sempre risulta facilmente fattibile.
In questo caso allora potrebbe essere più adeguato scegliere il formato JPG/JPEG in modo da avere file più leggeri, già pronti e disponibili per una rapida condivisione.
Nel dubbio scatta in JPG+RAW, consapevole però che questo comporta un dispendio di spazio maggiore nelle schede di memoria.
IMPOSTARE LA MODALITÀ DI SCATTO
L’esperienza insegna che la modalità di scatto dipende dal fotografo e non è il fotografo che si deve adattare alla modalità di scatto, tuttavia, per un buon reportage potrebbe essere opportuno (in molti casi indispensabile) scattare in modalità Priorità apertura (Av).
Perché usare questa impostazione? Semplice ti ritroverai in questo modo a scattare con una profondità di campo sufficiente per le tue necessità ed idonea ad un reportage di viaggio, lasciando che si occupi la fotocamera di decidere il tempo di apertura dell’otturatore.
Al contrario se invece la tua attenzione è catturata dalla gente, dalla loro espressione, non esitare a modificare i parametri in modo da gestire una messa a fuoco selettiva creando uno sfocato, isolando il soggetto da tutto il resto.
Queste scelte dipendono dalla strategia che si adotta nel reportage.
TI SERVONO I FILTRI?
I filtri devono fare parte del corredo tecnico per il reportage fotografico di viaggio.
Il filtro polarizzatore diventa essenziale quando il tuo reportage è alle prese con uno scenario ambientale ampio. Con questo filtro infatti ridurrai i riflessi di disturbo e di luce vivida dalle superfici riflettenti (per esempio l’acqua oppure i vetri) ed aumenterai la saturazione del cielo, rendendolo cosi vivo e determinante, otterrai un perfetto bilanciamento tra cielo e terra aggiungendo un’atmosfera interessante e suggestiva.
Altri filtri possono essere necessari in condizioni di lavoro più estreme. Clicca qui per saperne più dei filtri.
LA COMPOSIZIONE DELL’IMMAGINE
I principi dell’arte fotografica non vanno mai dimenticati. Qualunque scatto fotografico deve possibilmente essere previsto nell’ambito di una corretta composizione.
A questo proposito potresti utilizzare la regola dei terzi ogni volta possibile, alcuni scatti magari non te lo permetteranno, tuttavia il fine giustifica i mezzi, uno scatto bello che piace è meglio di un scatto tecnico che nessuno guarderà.
Ispira la composizione all’ambiente circostante. Pensa ad una composizione gradevole sfruttando le linee dell’orizzonte, conformati ad esse quando puoi.
I FOTOGRAFI DI VIAGGIO A CACCIA DI ARGOMENTI
Una volta fatti i primi scatti, tutti gli altri vengono da soli, quando hai finalmente idealizzato il reportage, stai cominciando a costruire il tuo viaggio.
I tuoi argomenti possono essere i colori della terra e del cielo, le texture, i colori delle abitazioni e le loro linee, la fauna, la flora, la pelle, il colore degli occhi e l’espressione della gente, scene di vita vissuta solo in quei luoghi, cimiteri monumentali, villaggi abbandonati, tutto ciò fa parte del corredo di un buon reportage.
I tuoi argomenti dovranno essere vividi, ogni immagine che comporrà il tuo viaggio fotografico dovrà essere unica ed irripetibile.
E PER FINIRE?
Non dimenticate i tramonti, il lavoro che la luce compie sulla natura, andate alla ricerca del sole.
Approfittate di ogni gioco della luce, di come essa si appoggia sulla scena e di come realizza momenti indescrivibili nel panorama che state fotografando.
QUANTE FOTO PER IL MIO REPORTAGE FOTOGRAFICO DI VIAGGIO?
Un buon reportage fotografico dovrebbe avere dalle 25 alle 40 foto.
Molti fotografi riescono a fare reportage di 5–6 foto, soprattutto quelli che lavorano nel settore editoriale.
Il mio consiglio è quello di rileggere tutte le foto e scegliere solo quelle veramente interessanti.
La foto di apertura e quella di chiusura dovrebbero essere le migliore in assoluto, poiché spesso chi le osserva guarda sempre la prima e l’ultima. Più la foto d’apertura è accattivante, più stuzzicherà l’osservatore a vedere anche le altre.
Un buon reportage ha una storia fotografica basata sulla coerenza e sulla continuità, avrebbe poco senso utilizzare immagini estranee al reportage, disturberebbe la lettura.
Siamo giunti alla fine del post. Aspetto i tuoi commenti e le tue riflessioni nei commenti…! In più, se l’articolo ti è piaciuto, ti chiedo semplicemente di condividere questo articolo sul tuo social network preferito!
Foto di copertina by Glenn Carstens-Peters