- Domanda del dilettante: Le tue foto sono veramente fantastiche! Che fotocamera hai usato?
- Risposta del professionista: … insulto….
Con questo articolo non voglio spiegarti nulla di tecnico, ma solo farti perdere cinque minuti, spero anche divertenti, discutendo come migliorare il tuo approccio su come chiedere consigli ad un fotografo professionista senza cadere nella banalità.
Sono stato anch’io un fotografo non professionista e sono sufficientemente consapevole che le conoscenze fotografiche non sono un dono innato che qualche persona ha avuto la fortuna di trovare nel suo bagaglio culturale ed altre no, pertanto ci può stare che ti scappi la domanda sbagliata.
Tuttavia, ci sono delle brutte figure che puoi evitare facilmente ragionando col buonsenso.
Siamo chiari. Non è colpa tua tutto sommato, ma i fotografi professionisti che si sentono porre una domanda come quella nell’apertura di questo articolo — e ti garantisco che si tratta di quella più gettonata — non la prendono in modo positivo perché essenzialmente stai riducendo tutta la loro professione e professionalità allo strumento che hanno in mano in quel momento.
Nella peggiore delle ipotesi ti becchi un insulto. Nella migliore vieni considerato una persona superficiale, e questo non è molto utile se nelle tue intenzioni c’era l’idea di instaurare un colloquio costruttivo per strappare qualche consiglio utile dal professionista.
A VOLTE BASTA RIFORMULARE LA DOMANDA
Ad essere più precisi non è la domanda è stupida in se, è solo che non si tratta della domanda corretta da fare.
A volte basterebbe riformularla in modo diverso per ottenere una risposta estremamente utile.
Di seguito ti elenco 3 domande “stupide” che spesso un fotografo professionista si sente fare e come invece tu potresti riformularle per risultare intelligenti, interessanti e catturare l’interesse del professionista nei tuoi confronti.
LA DOMANDA SBAGLIATA SULL’ATTREZZATURA FOTOGRAFICA
Ecco un esempio tipico di interazione basata su questo approccio:
- Principiante: Le tue foto sono veramente fantastiche! Che fotocamera usi?
- Professionista: Grazie! Una Sony A7RIV!
ANALISI “DOMANDA/RISPOSTA”
Che vantaggio ne ha tratto la tua cultura fotografica nel conoscere che fotocamera usa il professionista? Probabilmente, se fai la stessa domanda a 5 professionisti diversi otterrai 5 risposte diverse.
Questo non è di alcuna utilità per te! Zero assoluto. Anzi. Probabilmente il fotografo professionista penserà che sei proprio un principiante senza speranza.
LA DOMANDA INTELLIGENTE SULL’ATTREZZATURA FOTOGRAFICA
Per raggiungere lo stesso scopo, ovvero sapere qual è l’attrezzatura fotografica che usa il fotografo professionista senza passare per idiota, prova a chiedere “Perché hai scelto questa fotocamera?”.
Questa domanda, che in sostanza è la stessa di prima ma riformulata in modo diverso, ti apre invece una miriade di porte.
Per cominciare il fotografo professionista ti dirà di sua iniziativa di che modello si tratta. Ma sopratutto il fotografo professionista, come avviene per tutti in fondo, sarà molto interessato ad illustrati le motivazioni per le quali ha scelto quella specifica fotocamera piuttosto che un’altra.
Ti svelo un segreto: di solito le persone sono molto propense a parlarti del un prodotto che hanno acquistato, specie se costoso e spiegarti il motivo per il quale l’hanno fatto. Fa parte dell’indole umana perché, in modo inconscio, la spesa fatta viene ritenta la migliore possibile con il budget disponibile ed il poterlo spiegare agli altri è una sorta di conferma.
Nel tuo caso, facendo questa domanda, potrai ricavare delle informazioni molto molto molto utili per aggiungere un tassello alla tua cultura fotografica.
Il fotografo professionista probabilmente ti elencherà tutta una serie di motivazioni tecniche che hanno reso quella specifica fotocamera idonea al lavoro che stava facendo. Tu ne uscirai così con tante più informazioni.
Avari ben chiaro che tipo di macchina fotografica ti serve per raggiungere determinati risultati. Quindi, se vuoi rompere il giaccio con un fotografo professionista, prova a chiederli per quale motivo ha scelto di usare quella determinata fotocamera in quel determinato contesto.
Il fotografo professionista ti vedrà ora come un fotografo, seppure principiante, molto determinato ed interessante tanto da dedicargli un po’ del suo tempo.
LA DOMANDA SBAGLIATA SULLE IMPOSTAZIONI DI SCATTO
Nei forum e gruppi di fotografia questo approccio spopola! Quando pubblichi una foto non può mancare la classica domanda “Puoi indicare le impostazioni di scatto che hai usato?”.
Ricordo ancora un forum dove veniva chiesto, per regola, di pubblicare tutti i dati EXIF della foto. Assurdo.
Conoscere le impostazioni di scatto non ha alcuna utilità se non c’è uno studio dietro. Sono completamente irrilevanti.
Immaginati questa scena in un contesto culinario, che nulla ha a che vedere con la fotografia:
- Voi: Ottimo questo piatto! Mi può dire quali impostazioni di cottura ha usato per il forno?
- Chef: E’ stato impostato a 350°, per 20 minuti, con ventola di ricircolo…
ANALISI “DOMANDA/RISPOSTA”
Con queste informazioni tu pensi di essere in grado di realizzare lo stesso piatto, ma anche solo avvicinarti allo stesso risultato, dello Chef? Credo di poterlo escludere in modo assoluto. Ma senza esagerare, pensi di aver tratto qualcosa di utile dalla risposta dello chef?. No! Non è l’impostazione del forno che ti rende il piatto buono!
In fotografia non è diverso. Sapere che il fotografo sta scattando in un certo contesto con determinati ISO, apertura e tempo significa aver appreso una minima parte delle informazioni – quelle meno utili – necessarie per ottenere il risultato finale.
E sono informazioni talmente inutili che anche se tu tenterai di riapplicarle in un contesto simile, o addirittura lo stesso, non ti porterà mai ad ottenere un risultato simile o uguale a quello del professionista.
Questo non te lo dice la teoria. Ma lo conferma la pratica. Se sei un fotografo che “fotografa” saprai benissimo che i dati di scatto sono una informazione irrilevante perché le combinazioni “diaframma/tempo/iso” che ti possono dare il medesimo risultato sono pressoché infinite.
Dove possono tornare utili queste informazioni? Solo nei casi in cui vuoi fare uno studio sullo stile o tecnica fotografica. Solo in questo caso, ed analizzando i dati di centinaia di foto simili, puoi trovare qualcosa che lega la tecnica alle impostazioni.
Vogliamo fare un gioco?
Cosa cambia nel risultato finale tra questi parametri di scatto di un medesimo paesaggio fotografato?
- ISO 400 | f/5.6 | 1/50s
- ISO 400 | f/4 | 1/100s
- ISO 200 | f/4 | 1/50s
- ISO 800 | f/4 | 1/50s + ND 2 STOP
La risposta la trovi alla fine di questo articolo, ma nel frattempo fatti un’idea anche tu su cosa cambia.
LA DOMANDA INTELLIGENTE SULLE IMPOSTAZIONI DI SCATTO
Riprendendo l’esempio del colloquio di prima, non è più utile se tu chiedi allo Chef come ha realizzato quella specifica pietanza?
Al fotografo chiedi per quale motivo ha scelto quei determinati parametri di scatto, o quali sono stati i fattori determinanti che gli hanno fatto adottare quelle impostazioni. Le risposte che potresti ottenere saranno molto più utili per te e per la tua formazione.
Il fotografo, piuttosto che snocciolare un “ho scattato a 800 ISO con apertura 1.8 e un tempo di scatto di 1/250°”, ti potrebbe dire che ha scelto quell’apertura perché il suo scopo era ottenere un bokeh interessante, e che non si è preoccupato del tempo di scatto perché è stata solo una conseguenza naturale della scelta di usare 800ISO, limite tecnico della sua fotocamera per non ottenere foto con eccessivo rumore, e non erano presenti elementi in movimento.
Ecco… riformulando semplicemente la domanda hai ottenuto un feedback molto più utile per migliorare la tua cultura e conoscenza fotografica. Ora sai qual’è stato lo scopo ed obiettivo della foto e quali sono state le scelte che ha fatto il fotografo professionista per ottenerlo.
Ovviamente conosci anche i dati di scatto, ma si tratta solo di parametri a cornice e di poca utilità.
LA DOMANDA SBAGLIATA SULL’EDITING FOTOGRAFICO
Siamo realisti. Le immagini digitali, per quanto uno la possa odiare, necessitano di una post-produzione.
Se proprio non ti va di fare post-produzione, prima di spendere 2.000 euro di attrezzatura fotografica per poi scattare in JPG, fermati un attimo e chiediti se non è il caso di ritornare sui tuoi passi e prenderti una fotocamera analogica.
Scoop! Le fotocamere analogiche le fanno ancora, funzionano bene, sono più affidabili delle digitali e i rullini (pellicole) si trovano ancora senza alcun tipo di problema. Non sei mai stato costretto a passare al digitale.
Tuttavia, evita scene come queste:
- Principiante: L’hai post-prodotta con Photoshop o Lightroom?
- Professionista: No, ho usato Capture One Pro e poi Nik Software
Ma spiegami. Che info utili hai tratto da questa conversazione? Nessuna. E’ una conversazione sterile e fine a se stessa e non porta da nessuna parte.
LA DOMANDA INTELLIGENTE SULL’EDITING FOTOGRAFICO
Prova a chiedere “che processo di sviluppo digitale hai adottato per dare questo look alla foto?”
Questa è una domanda intelligente! Un vero professionista non ti potrà spiegare punto per punto un lavoro fatto in camera chiara (davanti al computer) o probabilmente non se lo ricorda di preciso, ma sicuramente sarà in grado di darti le dritte fondamentali del suo processo di sviluppo. E questo tipo di informazione è micidiale!
Se da un lato conoscere il tipo i programma utilizzato è inutile, dall’altro sapere che ha mascherato il cielo per recuperare un po’ di contrasto sulle nuvole, o che ha voluto ravvivare i colori con un po’ di saturazione perché sono il fulcro dell’immagine, è come aver in mano la soluzione!
Non ti servirà conoscere o usare lo stesso programma che ha utilizzato il professionista. Ora sai cosa ha fatto e per quale motivo. Ti basterà applicare la stessa logica ed approccio per poter aspirare ad ottenere dei risultati molto simili, indipendentemente dal programma che andrai ad utilizzare.
HAI PAURA DI OFFENDERE IL FOTOGRAFO?
Purtroppo a volte succede. Ci sono dei fotografi che si sentono in imbarazzo oppure si offendono se gli chiedi come hanno “sviluppato le foto”. Sembra quasi che per certi fotografi il dover ammettere di aver fatto un processo di editing sia una mancanza di rispetto per la “fotografia” o che renda il loro risultato meno buono.
Troverai chi si offenderà da questa domanda ed orgoglioso ti dirà che “questo è quello che ho ottenuto solo con la fotocamera senza editing, ho scattato in Jpeg” dimostrando prima di tutto ignoranza. Ignora infatti che anche il JPEG è oggetto di un processo di sviluppo, solo che lo fa in modo automatico la fotocamera sulla base dei parametri che il fotografo (magari pure ignaro) ha impostato.
Il fotografo intelligente invece ti dirà senza problemi che magari ha scattato in JPG col profilo CLASSIC CHROME (Settings Fujifilm), un bellissimo profilo predefinito che comunque tu potrai scoprire e capire in cosa consiste.
La realtà è che tutte le foto digitali sono editate. In modo automatico (con i profili jpeg) o per forza di cose se scatta in RAW.
Se poi trovi qualcuno che ti guarda male perché hai dato per scontato che le sue foto sono state post-prodotte, come se fosse anormale che uno Chef usi le spezie per rendere più saporiti i suoi piatti, non preoccuparti: sono problemi loro.
Anche Ansel Adams, maestro indiscusso della fotografia in bianco e nero, nel suo processo di sviluppo ha utilizzato tutti i mezzi umanamente possibili ai suoi tempi per post-produrre l’immagine.
PER CONCLUDERE: EVITA LE DOMANDE SCONTATE
Lo so, può sembrare antipatico. Ma fare delle domande scontate ad un professionista — salvo tu non stia partecipando ad uno dei sui corsi di fotografia, in questo caso ne hai pienamente diritto — non fa bene a te e all’immagine che dai di te al professionista.
Non chiedere cos’è il diaframma o come si attiva il flash nella tua fotocamera, questi concetti li trovi facilmente con una ricerca su Google o su blog come tecnicafotografica.net o dei miei colleghi.
Al fotografo professionista, se vuoi catturare la sua attenzione, chiedigli un chiarimento diretto su un argomento che non ti è stato chiaro. La differenza è sottile ma estremamente importante.
Fa una grande differenza — nella semplicità della domanda — chiedere un chiarimento sul perché la priorità diaframma non ti da modo di controllare il tempo di scatto rispetto al chiedere “come si imposta la priorità diaframma nella fotocamera”.
Nel primo caso il dubbio può essere legittimo, specie per un principiante, nel secondo invece significa che non hai nemmeno letto le istruzioni della fotocamera che hai acquistato.
RISPOSTA ALLA GIOCHETTO SUI PARAMETRI DI SCATTO
Qui sotto ti porto le quattro foto realizzate con i parametri sopra indicati. Se sai abbinare la foto al parametro di scatto hai vinto l’orsacchiotto. Clicca per ingrandire l’immagine.
Foto di copertina by Reinhart Julian