In questo articolo voglio fare chiarezza, o quanto meno cercare di delineare, i vari metodi di messa a fuoco per gestire l’autofocus in modo consapevole.
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LE MODALITÀ DI AUTOFOCUS
Quale può essere la cosa più disastrosa che potrebbe fare una fotocamera digitale moderna? Darti un’immagine sfocata.
Un tempo poteva essere un problema accettabile, si metteva a fuoco in modo manuale e se qualcosa non funzionava beh… rientrava nel gioco. Poteva succedere.
Oggi questo non è più accettabile. Non saresti nemmeno in grado di accettare l’idea di ottenere delle foto sfocate con la tua fotocamera digitale.
A pensarci bene anche le recensioni moderne sulle fotocamere ed obiettivi tendono a considerare questo aspetto fondamentale, e si sta presto a definire “scarsa” una fotocamera oppure obiettivo che non rispetta degli standard qualitativi normalmente accettati e ritenuti normali.
Però la fotocamera è pur sempre una macchina e per quanto sia perfetta non è in grado di valutare una scena se non sulla base di fattori matematici, per questo a volte mette a fuoco un soggetto sbagliato, o forse sarebbe più corretto dire che ha messo a fuoco un soggetto “migliore” anche se non era quello che volevi tu magari.
Inoltre ci sono situazioni in cui l’autofocus purtroppo non è in grado di operare nel modo ottimale alla pari dell’occhio umano, e di questo dovremmo esserne felici visto che significa che il nostro sistema occhio-cervello è ancora un passo avanti. Tuttavia, l’evoluzione tecnologica ormai ha fatto passi da gigante e tutte le fotocamere dispongono di un autofocus talmente raffinato che solo 10 anni fa nemmeno si poteva immaginare.
Le fotocamere moderne dispongono ormai di quattro modalità principali (Continuo, singolo, automatico e manuale) che possono essere sfruttate per darti un’estrema flessibilità durante le riprese e per farti cogliere esattamente quello che volevi. Ora le vediamo nel dettaglio, ma prima di continuare ti chiedo un piccolo favore. A te non costa nulla, mentre a me serve per migliorare la visibilità di questo post condividendo questo articolo.
MESSA A FUOCO CONTINUA
Questa modalità mantiene l’autofocus sempre attivo ed è ottimale per tutti qui soggetti che sono sempre in continuo movimento, o che presumi possano muoversi in modo repentino, scattare o prendere il volo.
Non appena premi il tasto di scatto il sistema di messa a fuoco si attiva e rimane operativo costantemente, sia che tu non faccia alcun scatto (a condizione che tu tenga premuto per metà il tasto di scatto) o che tu stia facendo scatti a raffica. Si disattiva soltanto quando togli il dito al pulsante di scatto. E’ una modalità ideale per:
- fotografia naturalistica (animali selvatici ad esempio).
- fotografia sportiva.
- manifestazioni aeree.
- ripresa di automezzi/persone i movimento (danza/teatro).
Questa modalità di scatto riduce moltissimo l’autonomia della batteria della tua fotocamera perché l’autofocus rimane praticamente sempre attivato ma, specie se disponi di ottiche stabilizzate, comporta anche il mantenimento dello stabilizzatore sempre attivo. Sulle fotocamere più comuni si attiva selezionando questa modalità:
- AF-AI SERVO (Canon)
- AF-C (Nikon)
AUTOFOCUS SINGOLO (ONE SHOT)
Questa modalità di scatto è un classico. Spesso è impostata come modalità predefinita nelle fotocamere nuove.
Quando premi per metà il tasto di scatto la fotocamera mette a fuoco il soggetto e…. basta.
Se il soggetto si muove, cambia posizione o si avvicina, la fotocamere non effettua una correzione della messa a fuoco come per la modalità che ti ho descritto precedentemente. E’ quindi ideale per:
- Paesaggi.
- Oggetti (fotografia Still-Life).
- Ritratti.
- Architettura.
Da un lato questa modalità comporta un dispendio minimo di energia, pertanto consumi meno batteria della fotocamera (ricorda tuttavia che lo stabilizzatore rimane comunque attivo finché tieni premuto per metà il tasto di scatto), dall’altro puoi rischiare di ottenere delle foto sfocate per colpa del soggetto che si muove appena dopo che hai premuto il tasto di scatto.
Se usi questa modalità devi avere l’accortezza di passare alla modalità AF CONTINUO non appena noti che i soggetti cominciano a muoversi troppo, oppure quando cambi completamente tipo di soggetto fotografico (passando magari dalla paesaggistica alla fotografia naturalistica).
Sulle fotocamere più comuni si attiva selezionando questa modalità:
- AF (Canon)
- AF-S (Nikon)
AUTOFOCUS AUTOMATICO (STANDARD)
Tra gli autofocus gestiti dalla fotocamera l’ultimo, ma forse sarebbe meglio dire che si tratta del primo visto che è il predefinito nella maggior parte delle fotocamere appena acquistate, c’è l’autofocus automatico.
Questa è una funzionalità piuttosto recente e si tratta di un compromesso tra l’autofocus continuo e quello singolo.
In pratica la fotocamera riesce ad interpretare la situazione che sta inquadrando e se ci sono dei soggetti in movimento l’autofocus si attiva e corregge la messa a fuoco mentre, se la scena è statica, si disattiva per risparmiare il consumo di batteria. Serve a far delegare alla macchina il compito di scegliere tra One Shot e AI Servo.
Questa modalità di messa a fuoco è molto efficace per qualsiasi situazione, ma allo stesso tempo potrebbe non funzionare correttamente se la fotocamera non riesce a determinare in modo chiaro il contesto.
Con l’evoluzione tecnologica questa modalità si sta perfezionando sempre di più, tuttavia potresti anche incappare in situazioni dove non attiva l’autofocus continuo quando servirebbe o rimane attivo, facendoti consumare tanta batteria, durante una ripresa di una scena statica. Sulle fotocamere più comuni si attiva selezionando questa modalità:
- AF-AI (Canon)
- AF-A (Nikon)
AUTOFOCUS MANUALE
Ora il sistema autofocus più efficiente in assoluto. Chi meglio di noi sa cosa vogliamo mettere a fuoco e cosa no?
Non ho forse detto all’inizio he il sistema occhio-cervello rimane comunque il più efficiente?
L’autofocus manuale consiste semplicemente nel regolare in modo autonomo quali soggetti o elementi nel fotogramma vogliamo a fuoco e quali sfocati tramite la ghiera di messa a fuoco presente in (quasi) tutti gli obiettivi.
Da un lato il poter gestire in modo autonomo la messa a fuoco annulla completamente gli errori imputabili alla fotocamera.
Dall’altro questo stesso aspetto mette in evidenza le capacità e riflessi del fotografo. Sicuramente un aspetto sul quale devi fare attenzione all’inizio, se vuoi sperimentare questo metodo, è quello di impostare nel modo corretto la regolazione delle diottrie del mirino della tua fotocamera (di solito si trova a fianco al mirino).
Se non hai problemi di vista o porti gli occhiali mentre fotografi basta lasciarlo impostato a zero. Se invece hai problemi di vista, ma vuoi scattare senza usare gli occhiali, questa piccola regolazione ti permettere di farlo senza problemi.
Ok.. bene. Se vuoi provare basta impostare l’obiettivo su “M” (oppure OFF nella funzione AF) e puoi cominciare a testare la tua bravura nel mettere a fuoco manualmente, sempre che tu riesca a trovare ancora qualche obiettivo dotato di ghiere comode ed ergonomiche (ti svelo una notizia… ci sono anche obiettivi che non hanno più il sistema di messa a fuoco manuale).
Ma ha senso usare l’autofocus manuale? In realtà in molti contesti può essere l’unico metodo usabile! Basti pensare alla difficoltà dell’autofocus ad agganciare i soggetti e metterli a fuoco correttamente in condizioni di scarsa luminosità o contrasto.
CONCLUSIONE
Tutte le reflex digitali ti consentono di disattivare l’autofocus o di sfruttare uno dei vari automatismi presenti, ma l’importante è che tu non perda di vista l’utilità della messa a fuoco e del giocare con gli elementi sfocati all’interno dell’immagine.
Alcune persone potrebbero trovare questa cosa molto difficile, ma la fotografia è un’arte e la foto qui sopra ne è la dimostrazione tangibile.
Che tu vada ad utilizzare la messa a fuoco fissa o quella automatica non importa, quello che conta è che giocando con la messa a fuoco hai la possibilità di indurre l’osservatore a vedere le cose che vuoi tu, senza che sia la fotocamera a decidere.