Di sicuro questo sarà un articolo che metterà in crisi molte convinzioni. Sono due le cose.
- Hai già un buon workflow per la gestione del colore in fotografia.
- Non hai la minima idea di cosa sia la gestione del colore in fotografia e non ti sei mai posto la domanda fino ad ora.
Poi ci sono varie correnti di pensiero tra i fotografi professionisti:
- quelli che ritengono essenziale organizzarsi in modo da avere un flusso della gestione del colore in fotografia ottimale, adottando tutte le soluzioni tecniche e tecnologiche possibili, nel limite del budget spendibile ovviamente.
- Altri che ritengono sufficiente acquistare un buon monitor per essere a posto (di sicuro con la coscienza).
In realtà credo che nessuna delle due posizioni, se ne hai presa una, sia corretta.
O quanto meno merita una valutazione un po’ più distaccata dal lato tecnico e molto più vicina all’aspetto pratico.
IN BREVE
La gestione del colore in fotografia consiste in parole povere nel far arrivare al destinatario, che guarda la foto che tu hai realizzato, l’immagine con i colori — ma anche luminosità e contrasto — che rispecchiano quelli della scena reale.
Oppure con le caratteristiche da te applicate in fase di post-produzione se è il prodotto di una modifica sostanziale.
Semplice no? Che ci vuole?
Eh…. magari! Se hai raggiunto questo obiettivo sei sicuramente un grande e potresti far a meno di continuare a leggere l’articolo (ma anche no…).
Mi stai chiedendo se io ci sono arrivato? Beh… ti spiego la mia storia, magari è molto simile alla tua.
IN PRINCIPO SCOPRI LA FOTOCAMERA

Quanto ho preso in mano la mia prima reflex digitale, si sono un fotografo dell’era moderna, ho praticamente compreso subito una cosa fondamentale:
- la fotocamera non rappresenta i colori in modo corretto.
Per un attimo avevo avuto il serio dubbio di avere per le mani una fotocamera difettosa, ma come avrai sicuramente intuito anche tu, si trattava semplicemente di una mia ignoranza nell’impostazione del bilanciamento del bianco.
Finché non toglievo quel “Tungsteno” nel bilanciamento del bianco era ovvio che in ogni foto-ritratto mi ritrovavo nel film Avatar!
Studiando un minimo ed aggiornandomi ho capito che la fotocamera deve essere istruita nel modo corretto, che la luce ha un colore diverso in base all’ora della giornata o condizioni atmosferiche e per questo motivo, visto che illumina tutto ciò che abbiamo attorno, influisce a sua volta nella percezione dei colori degli oggetti.
Troppo complicato come concetto? Provo a spiegartelo in un’altro modo.
LA LUCE INFLUENZA QUELLO CHE VEDIAMO
Hai mai passeggiato, di sera, in un borgo o vicolo illuminato da dei lampioni (luminarie) che diffondono luce gialla/arancio?
In quelle condizioni hai mai fatto caso a quanto sia complicato capire di che colore è la maglietta del tuo amico/amica che ti cammina affianco o semplicemente delle automobili parcheggiate? Ecco! Questo è il concetto.
Il colore della luce influenza anche come vediamo i colori degli oggetti illuminati a loro volta. Tutto chiaro adesso.
Ho compreso che la fotocamera va impostata per una gestione del colore idoneo, o in base ai miei gusti, per poter ottenere il risultato voluto. Se lascio fare tutto a lei tenterà di correggermi il colore dei lampioni pur di far risultare reali i colori delle automobili.
DOPO LA FOTOCAMERA SCORPI IL COMPUTER

Felice della foto realizzata arrivo a casa, scarico la scheda di memoria e comincio a visualizzare le foto sul computer. Sul monitor del computer ad essere precisi.
Noooo.. scopro che l’immagine visualizzata sul computer (sul monitor) è diversa, come colore e contrasto, rispetto a quanto vedevo sull’LCD della fotocamera.
Cosa ho combinato? Dove ho sbagliato?
Niente di tutto ciò. E’ assolutamente normale che il monitor non visualizzi correttamente i colori.
Ci sono monitor più o meno buoni, ma non è che i produttori di schermi hanno messo le opzioni “film/scrittura/immagini/ecc…” così per divertimento.
Queste opzioni servono per darti modo di scegliere come devono essere rappresentati colori, luminosità e contrasto in base agli usi specifici che fai del monitor e, perché no, anche della luminosità stanza in cui ti torvi.
Hai appena scoperto che i monitor (e rispettivi computer) influenzano la visualizzazione dei colori, alla pari di come facevano i lampioni gialli durante la passeggiata della sera prima.
Esiste il modo di metterli in riga? Certo! Puoi giocare con i settaggi del monitor andando per tentativi, ma in modo più semplice e con un investimento modesto, puoi acquistare un calibratore per monitor (detti comunemente “sonde”) per far si che i colori visualizzati a video rispettino quelli che la tua fotocamera ha catturato e salvato sotto forma di file nell’immagine che stai visualizzando.
PANORAMICA GENERALE
Ora hai tutti i tasselli al loro posto:
- sai come impostare correttamente la fotocamera
- il tuo computer/monitor è perfettamente tarato per rappresentare correttamente i colori delle tue immagini.
Tralascio volutamente la stampa perché intanto non stampa più nessuno, professionisti compresi. Quelle rare volte che vengono fatte meglio che siano Fine Art, quindi affidando la stampa a studi esterni affidabili.
A questo punto, se hai impostato il tuo workflow in questo modo, potresti anche sentirti soddisfatto. Tutto il processo di gestione del colore in fotografia è perfettamente sotto controllo.
Ma non ti stai chiedendo perché in questo articolo non ti do consigli su quale calibratore acquistare per la gestione del colore in fotografia? Ci sono vari modelli e marche in fondo. E credimi se ti dico che ho sempre cercato il massimo in questo senso.
TUTTI SCIVOLANO ALL’ULTIMO PASSO. MA TU SAPRAI COME AFFRONTARLO
Io ci sono finito dentro, e alla grande! Per questo motivo ti sto scrivendo questo articolo.
Tutti, professionisti compresi, tralasciano l’aspetto forse più importante di tutto il workflow.
Eppure l’ho scritto anche all’inizio: La gestione del colore in fotografia consiste in parole povere nel far arrivare al destinatario, che guarda la foto che tu hai realizzato, l’immagine con i colori — ma anche luminosità e contrasto — che rispecchiano quelli della scena reale. Oppure con le caratteristiche da te applicate in fase di post-produzione se è il prodotto di una modifica sostanziale.
IL DESTINATARIO
Nella ricerca del workflow perfetto, per avere il controllo più assoluto sulla gestione del colore in fotografia, si perde di vista chi è il reale fruitore dell’immagine: il destinatario.
Quanti destinatari, vostri potenziali clienti ai quali ti rivolgi con il tuo portfolio on-line, le foto su flickr o su 500px, pensi possano avere un buon monitor (possibilmente tarato)?
Se devi ricercare qualche apparato moderno con la quale la maggioranza delle persone osservano le tue foto è molto probabile trovare un tablet piuttosto che un monitor di qualità (lo stesso tablet che magari che usi anche tu per far vedere le foto alle persone).
Quindi, ha ancora senso tutto il workflow che hai messo in piedi?
E’ una domanda importante che devi farti, specie se vuoi far diventare la tua passione fotografica una professione.
Ad essere sinceri mi posso definire un “quasi” fanatico della gestione dei colori in fotografia, l’ho sempre abbracciata con interesse, ma da un po’ di tempo a questa parte la mia convinzione e sempre venuta meno.
L’esperienza mi dice che non è più essenziale avere un workflow per la gestione dei colori in fotografia ottimale in quanto l’anello debole dove si basano tutte le fondamenta di questa necessità è il destinatario, fruitore dell’immagine, attraverso il mezzo che utilizza per osservarla.
VEDIAMO DI RIASSUMERE

Dove torna utile un processo ottimale di gestione del colore in fotografia?
- se stampo io le foto
- se uso un mio monitor/proiettore per mostrare le foto
- se conosco il destinatario (e so che usa strumenti tarati)
Dove NON torna utile un processo ottimale di gestione del colore in fotografia?
- per preparare un portfolio on-line
- per inviare delle foto ad amici e parenti
- per pubblicare le foto su Facebook
- per un portfolio da visualizzare sul tablet
Aspetta…, prima che tu mi rinfaccia l’articolo di Marco Crupi dal quale si evince che i moderni tablet (iPAD 3 per cominciare) probabilmente si stanno adeguando alla visualizzazione corretta del profilo sRGB, finisci di leggere cosa sto scrivendo.
Ti rivelo una cosa: il fatto che un monitor, TV o tablet sia in grado di visualizzare il profilo colore sRGB, o anche Adobe RGB, non è indice del fatto che i colori sono visualizzati correttamente.
Questa caratteristica sta solo a significare che tecnicamente sarebbe in grado di farlo. A patto che tu sia in grado di fare una taratura del tablet stesso.
Se ti stai chiedendo se il tablet si può tarare o se esiste un apparato per tararlo, ti dico subito che si può fare. Ma la vera domanda che ti dovresti fare è questa:
Il tuo cliente “tipo” si preoccupa di tarare i propri apparati che utilizza per visualizzare le tue immagini?
Probabilmente una piccola pulce nell’orecchio ora te l’ho messa, ma per non essere noioso voglio concludere questo articolo con quello che tutti amano di più: l’aspetto tecnico.
CONSIGLI
Di seguito trovi una lista di apparati che ti posso consigliare per effettuare la taratura di monitor e fotocamere. Se vuoi migliorare il tuo workflow sulla gestione del colore in fotografia non stai sbagliando.
Ok, tutto il flusso alla fine capitola sul destinatario che, se usa guardare le foto attraverso una televisione del 1990, probabilmente non potrà godere appieno dei tuoi sforzi.
Ma questo non significa che non sia utile, almeno per tutto il flusso sul quale puoi avere il controllo, fare una buona gestione del colore in fotografia.
Di apparati ce ne sono molti, ma indubbiamente la migliore abbinata possibile si può avere dalla X-Rite e Datacolor, indubbiamente la leader sul mercato per quanto riguarda la gestione del colore, e per questo ti illustrò alcuni dei suoi prodotti.
CALIBRAZIONE MONITOR
X-Rite i1Display Studio (clicca qui)
Sicuramente uno dei prodotti più efficienti e validi in commercio prodotti dalla X-Rite. Ne trovi anche altri di più professionali, oppure in kit con altri accessori potendo così risparmiare dei soldi. Controlla qui i prodotti disponibili (clicca qui).
Datacolor SpyderX Elite (clicca qui)
Alternativa prodotti dalla Datacolor, noto come “Spider”. Anche questa è una valida alternativa e soluzione. Di questo brand mi piace il fatto che mantengono una compatibilità anche nel tempo con i nuovi sistemi operativi. Ne trovi anche altri di più professionali, oppure in kit con altri accessori potendo così risparmiare dei soldi. Controlla qui i prodotti disponibili (clicca qui).
CALIBRAZIONE FOTOCAMERA
Interessante l’idea di poter calibrare anche la fotocamera vero? Eh si! X-RITE non fa miracoli e nemmeno interviene sul firmware della tua fotocamera.
Semplicemente ti fa fare una foto ad un loro target — il ColorChecker — ed attraverso un loro software analizza il risultato e crea un profilo di riferimento da far utilizzare al software di post-produzione.
Il lato negativo sta nel fatto che l’unico software che permette di sfruttare questa caratteristica è Adobe Lightroom e Adobe Camera RAW. Il lato positivo sta nel fatto che indubbiamente Adobe Lightroom e Adobe Camera RAW sono i raw converter più diffusi ed utilizzati.
Lo strumento è il X-Rite ColorChecker Passport
SOLUZIONI ALTERNATIVE
Ci sono tante altre marche che distribuiscono calibratori ed apparati molto validi. Continuo a consigliare la X-RITE e Datacolor come marche, in quanto leader del settore, ma puoi valutare anche soluzioni più economiche.