Se non hai mai capito cos’è il numero guida di un flash allora questo articolo ti sarà utile.
Una delle domande che mi viene fatta più spesso è quella relativa ai flash. Tante persone infatti mi chiedono informazioni sul qual è il modello di flash che posso consigliargli per la propria fotocamera.
La realtà è che consigliare un flash per la tua fotocamera non è una cosa semplice, infatti non so quali sono le tue necessità e nemmeno qual è il tuo budget disponibile (ovvero quanti soldi puoi permetterti di spendere per questo tipo di oggetto).
Quello che posso fare io è darti tutti gli strumenti per valutare adeguatamente quello che poi trovare in commercio, dopodiché sei tu che devi prenderti la responsabilità di fare l’acquisto giusto.
Un ringraziamento particolare a Tom per aver concesso l’uso della foto di copertina per questo articolo
Per maggiori informazioni: This Love Studio 🤟
A COSA SERVE UN FLASH?
La domanda è scontata per la maggiorate delle persone ma voglio comunque dedicarci qualche riga giusto per essere sicuro che le cose tra noi siano chiare e non capiamo una cosa per un’altra.
I Flash servono per illuminare. Per creare una fonte di luce alternativa a quella del sole o lampade esistenti in modo da poter illuminare delle zone/aree in ombra o completamente buie.
È chiaro quindi che non serve necessariamente un Flash ma può trattarsi anche di un faretto (meglio nota come “fonte di luce continua” perché non danno un colpo di luce singolo ma illuminano costantemente il soggetto; ricordati questo termine perché verrà usato spesso nel corso di questo articolo).
Nello specifico si possono usare dei Flash (o fonti di Luce continua) per:
- illuminare un soggetto;
- schiarire delle zone d’ombra;
- creare una luce di riempimento;
ILLUMINARE UN SOGGETTO
L’uso più comune è quello di puntare il flash verso il soggetto da fotografare.
In questo caso nel momento di scatto il flash della fotocamera “spara” il suo colpo di luce illuminandolo.
L’effetto collaterale è quello di ottenere delle immagini con delle evidenti ombre alle sue spalle in quanto la luce arriva proprio dalla “tua fotocamera”.
È come prendere una torcia mettersi ad illuminare gli oggetti sopra un tavolo in una stanza buia. Tutti gli oggetti creano un’ombra dura alle loro spalle al lato opposto dal quale arriva la luce.
Esempio tipico sono anche le foto dei “paparazzi” che non si preoccupano di ottenere una foto “esteticamente bella” ma ai quali interessa solo catturare lo scandalo e/o news interessante.
SCHIARIRE LE ZONE D’OMBRA
Un modo intelligente di usare il Flash è quello di schiarire le ombre, ovvero puntarlo verso un soggetto che è già illuminato da una prima fonte luminosa (tipo il sole alle spalle) ma limitando la potenza di luce del flash stesso.
L’obiettivo non è infatti quello di “illuminare il soggetto” nella sua interezza ma piuttosto quello di rendere visibili e schiarire le zone che sono parzialmente in ombra a causa della prima fonte di luce alle spalle del soggetto fotografato.
Questa tecnica è molto usata in “ritrattistica” per smorzare eventuali ombre dure sul volto di una modella/o.
LUCE DI RIEMPIMENTO
Infine puoi usare il Flash per schiarire un ambiente, ovvero per creare una luce di riempimento.
Ma cos’è la luce di riempimento?
Immagina di essere sempre nella solita stanza “buia” e voler fare una foto. Se opti per la prima soluzione — puntando il flash direttamente sui soggetti da fotografare — ottieni delle ombre dure alle loro spalle (esattamente come indicato prima).
Ma se invece di puntarlo verso i soggetti punti il Flash verso l’alto (con l’obiettivo di far rimbalzare la luce sul soffitto che riflette per l’appunto la luce) ottieni un risultato completamente diverso.
Se il tuo flash ha una potenza adeguata, tutto l’ambiente sarà tendenzialmente ben illuminato e non ottieni delle ombre dure sui soggetti all’interno della stanza.
Questa si chiama Luce diffusa (o morbida) e prende il nome proprio dal fatto che non è “diretta” ma per l’appunto distribuita in modo “diffuso”. Ne parlo in questo articolo (clicca qui).
Puoi diffondere la luce (ovvero rompere la durezza della luce del flash) in vari modi.
Uno metodo è quello di usare un “diffusore”, ma puoi anche sfruttare una superficie riflettente come un muro o soffitto (esattamente come abbiamo fatto nell’esempio di prima). Trovi degli esempi di diffusore nella seconda foto che trovi di seguito nell’articolo.
FLASH O LUCE CONTINUA? COME SCEGLIERE
Secondo me la prima cosa che devi valutare quando senti la necessità di questi strumenti è capire se necessiti di un Flash o di una Luce continua.
Entrambi hanno pregi e difetti e possono tornarti utili per necessità diverse.
Qui ho riassunto le caratteristiche basilari che ti possono tornare utili per valutare in quale direzione orientarti:
I FLASH
Il vantaggio del flash sta nella sua versatilità. Infatti queste sono le sue caratteristiche di base:
- necessita di meno energia a parità di potenza. Infatti si basa sul caricamento di condensatori che poi scaricano tutta la potenza accumulata in pochi centesimi (o millesimi) di secondo. Ovviamente per contro devi attendere che si carichino una volta “scaricati”;
- puoi avere maggiore potenza. Legato al punto precedente il vantaggio di un flash è che puoi trovarli con potenze veramente elevate a buon prezzo. Con meno di 1000 Euro puoi dotarti un kit da 1000w di potenza (al secondo) ed illuminare a giorno parecchi metri!
- possono essere portatili. Il fatto che si carichino e poi scarichino la potenza in un centesimo di secondo da modo a questi apparati di essere usati con degli accumulatori (batterie!). Non è quindi necessaria una presa di corrente o generatore;
- si scaldano pochissimo. Spesso si trascura questo aspetto per me fondamentale. I flash non emettono luce costantemente, pertanto si scaldano molto poco e non ti devi preoccupare di attendere il raffreddamento degli stessi;
- non scaldano I modelli/modelle. La luce continua, specie quando aumenti i Watt di potenza, emanano molto calore e questo può dar fastidio alle modelle/modelli e rovinarne il make-up;
LA LUCE CONTINUA
Il vantaggio della luce continua è strettamente di tipo pratico. Infatti queste sono le sue caratteristiche di base:
- vedi già il risultato finale. Quando usi la luce continua il soggetto viene illuminato esattamente come verrà in foto! Quindi puoi posizionare il faretto e regolare la potenza luminosa sul soggetto vedendo dal “vivo” come illumina gli elementi o schiarisce le ombre. Poi non ti resta che ”scattare”;
- puoi giocare con il tempo. Questa è base della fotografia! Se hai una fonte di luce continua ogni volta che “rallenti del doppio” il tempo di scatto è come “aumentare del doppio” la potenza della luce. Ovviamente puoi farlo se illumini soggetti statici… con soggetti in movimento questo non è possibile;
- sono meno costosi dei flash. Un sistema a luce continua non è tanto diverso da una semplice lampadina collegata ad una presa di corrente. Anzi… volendo puoi farti una fonte di luce continua anche in casa, l’unica cosa di cui devi preoccuparti è di prendere delle lampade per uso fotografico con una temperatura della luce certa. Per questo motivo costano mediamente meno;
QUALI SONO I TIPI DI FLASH IN COMMERCIO
Mi concentro sui Flash perché i sistemi a luce continua, come detto prima, tutto sommato si limitano ad essere dei semplici “faretti” e nulla di più complesso.
Ci sono TRE rami di flash disponibili in commercio o più diffusi:
- Flash da attaccare alla fotocamera;
- Flash in kit comandati da trigger;
- Flash per usi specialistici;
I FLASH DA ATTACCARE ALLA FOTOCAMERA
Sono quelli più comuni e che si attaccano direttamente alla fotocamera tramite l’attacco predisposto.
Vanno a sostituire il flash integrato che certe fotocamere hanno a disposizione. A proposito… il flash integrato nella fotocamera va bene per illuminare qualcosa nelle vicinanze (1 metro circa).
La caratteristica interessante ed utile di questi Flash sta nel fatto che hanno la testa orientabile, quindi ti permettono di decidere da che parte indirizzare la luce del flash.
Sono quindi ottimi proprio per decidere se vuoi illuminare direttamente il soggetto creando delle ombre alle sue spalle o se vuoi sfruttare una parete ai lati oppure un soffitto per creare una luce diffusa.
Generalmente questi flash dispongono anche di un piccolo diffusore integrato sul vetro davanti alla lampada che ti permette un ulteriore controllo.
Questi flash, specie i più moderni e non eccessivamente economici, dispongono anche di un controllo Wireless in modo da poter essere comandati a distanza direttamente dalla fotocamera o da un altro Flash della stessa marca.
A cosa serve il comando wireless? Beh… puoi acquistare 3 flash di questo tipo, uno attaccarlo alla fotocamera e gli altri due metterli in punti diversi (magari lateralmente a 45°) in modo che illuminino il soggetto lateralmente.
Con il comando wireless il flash principale — che è attaccato alla tua fotocamera — comanda e regola la potenza anche degli altri due che non sono direttamente collegati alla tua fotocamera.
Esistono anche dei flash economici di questa tipologia ma ti consiglio di evitarli, salvo non sia necessario includerli in un kit che predilige la compattezza (tipo mirrorless).
Per concludere, in questa categoria rientrano anche i Flash Anulari (o circolari), ovvero dei flash tondi che vengono attaccati davanti all’obiettivo e che sono specificatamente pensati per essere usati nella fotografia macro e di ritratto, dove magari è necessario ottenere una illuminazione uniforme da tutti i lati nella circonferenza dell’obiettivo.
FLASH IN KIT COMANDATI DA TRIGGER
Questi sono molto comuni online e probabilmente i più usati da tutti i fotografi in studio.
Si tratta di Kit composti da stativi (treppiedi) per il sostengo dei flash che sono comunemente chiamate “torce”.
Esempio di “torce”
Queste “torce” hanno un mini computer integrato che ne permette la regolazione manuale della potenza e dispongono di tutta una serie di adattatori per installare dei pannelli diffusori, ombrellini e una variata infinità di accessori utili per gestire il fascio luminoso generato dalla torcia stessa.
Questi Flash non sono di solito direttamente collegati alla fotocamera ma vengono gestiti tramite “trigger”, ovvero un accessorio che viene agganciato alla fotocamera (generalmente sulla slitta del flash esterno) e che invia un impulso wireless a tutte le torce collegate ed accese.
In altre parole ti permette i fare foto in studio senza ritrovarti con mille cavi fastidiosi in mezzo ai piedi.
Trigger
Questi sistemi sono costantemente in miglioramento e in molti casi permettono i essere comandati anche direttamente dal un computer che comanda sia i flash e sia la fotocamera nei parametri e fase di scatto.
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FLASH PER USI SPECIALISTICI
In questa categoria io ho raggruppato i Flash che sono un misto tra i primi ed i secondi. Si tratta dei flash portatili ia batteria.
Sono un mix in quanto apparentemente (e anche funzionalmente) sono identici ai Flash in kit comandati da trigger; vengono forniti con gli stativi, le torce e gli accessori (ombrelli, pannelli diffusori ecc…) ma dispongono anche di una batteria portatile e ricaricabile per poter essere usati in eterna senza la necessità di una fonte di alimentazione.
Sono estremamente comodi e pratici e ne rendono facile l’utilizzo in tutti quei contesti dove si ricerca qualcosa di originale e creativo.
L’autonomia in genere è limitata a 200–300 scatti per singola batteria, che non è altro che una batteria del tipo “motociclistico”, anche se alcuni modelli ora fanno uso di batterie agli ioni di litio estremamente performanti anche se più costose.
LA VARIANTE ELINCHROM
Ho usato per anni il classico sistema Flash in kit comandati da trigger della Bowens (azienda che purtroppo cha chiuso nel corso del 2017 la sua attività nonostante si tratti di uno dei marchi più famosi al mondo in tal senso) ma ad un certo punto ho scoperto il modello Elinchrom Quadra.
Questo sistema — stiamo parlando di sistemi a batteria — è realizzato con un concetto completamente diverso dai quali si è soliti scontrarci.
In pratica Elinchrom (ma ormai credo lo facciano anche altri brand) hanno creato una base che raggruppa la batteria ed un computer integrato molto complesso nel quale tu imposti un’infinità di parametri di luminosità e da questa base partono due cavi che finiscono in un semplice “attacco per la lampadina del flash”.
In pratica hanno eliminato totalmente tutto l’ingombro delle torce delegando le “estremità” alla singola “lampada”.
Il risultato è questo: dei flash leggerissimi che puoi tenere in mano con l’unica “rottura” di avere un cavo di alcuni metri che li tiene collegati alla base (che è il computer ed alimentatore).
Inoltre il trigger che attacchi alla fotocamera non si limita a dare l’impulso, ma ti permette anche di regolare alcuni parametri di potenza dei flash a “distanza”.
COME SI DETERMINA LA POTENZA DI UN FLASH
Qui viene il bello… come scegliere la potenza di un flash per capire qual è più idoneo per le tue necessità?
Ti dico… è più semplice determinarlo nei flash da studio (quelli in kit col trigger o a batteria) o faretti a luce continua piuttosto che nei flash da attaccare direttamente sulla fotocamera ma andiamo per punti.
LUCE CONTINUA
Quando valuti questi kit la potenza è indicata in “w” (Watt). Personalmente ti consiglio, se vuoi acquistare un kit di lampade a luce continua, di non scendere sotto i 250–300w ogni singola torcia.
I kit più interessanti ed usati dai professionisti sono torce che adottano potenze dai 300w ai 600w ogni singola torcia.
LUCE FLASH
Quando valuti questi kit la potenza è indicata in “w/s” (Watt al secondo). Personalmente ti consiglio, anche se stai solo iniziando, di non scendere sotto i 150–200w/s ogni singola torcia.
I kit più interessanti ed usati dai professionisti sono torce che adottano potenze dai 250w/s ai 500w/s con un minimo di 2 torce (quindi siamo sui 500–1000w/w complessive).
Per la luce “flash” va fatta una precisazione molto importante: non devi trascurare la velocità di caricamento: usare un flash da 250w/s al massimo della potenza oppure un flash da 500w/s al 50% della sua potenza ti da lo stesso identico risultato. Tuttavia il flash da 500w/s usato al 50% della sua potenza:
- si ricarica in un tempo rapidissimo tra uno scatto e l’altro e non devi quindi attendere 30 secondi tra uno scatto e l’altro;
- ti dura decisamente di più nel tempo a differenza del flash da 250w/s che probabilmente brucerà la lampada molto prima (e le lampade non costano proprio pochissimo… mi pare sulle 50–70 Euro).
Ecco il motivo per il quale si tende a preferire un kit flash da 1000w/s complessive anche se poi, quelle che realmente servono, sono magari solo 400w/s.
La stessa logica vale anche per la luce continua tutto sommato; se le usi alla massima potenza è probabile che si consumino/brucino prima.
FLASH DA ATTACCARE ALLA FOTOCAMERA
Per questi tipi di flash non si usano i “watt” e nemmeno “watt/secondo”… ma si usano i “numeri guida”, meglio noti come NG.
Cos’è il “numero guida”?
È un valore che indica la potenza del lampo del flash e serve per calcolare la distanza giusta da tenere dal soggetto, oppure l’apertura del diaframma da utilizzare, per ottenere una corretta esposizione secondo delle formule ben precise.
Vediamole nel dettaglio specificando prima i parametri di riferimento:
- DIAFRAMMA (A)
- NUMERO GUIDA (NG)
- DISTANZA (D) in metri
Ecco le formule:
- A = NG / D (ovvero l’apertura corretta del diaframma da usare si ottiene dividendo il valore del numero guida con la distanza del soggetto in metri).
- D = NG / A (ovvero la distanza corretta nella quale posizionare il soggetto si ottiene dividendo il valore del numero guida con il diaframma impostato).
Attenzione! Il numero guida si basa ovviamente su un parametro ISO ben definito che sono 100 ISO per calcolare ed ottenere le distanze secondo il nostro sistema metrico (400 ISO se si ragiona in “piedi”, ma a noi non interessa per ora).
Facciamo degli esempi concreti ora:
ESEMPIO 1
- Disponi di un Flash per il quale il produttore dichiara un Numero Guida (NG) pari a 60 (come il flash Flash Canon Speedlite 600EX II-RT).
- Il tuo obiettivo ha un’apertura massima di f/2.8
- Fino a che distanza il flash illuminerà correttamente il soggetto?
Ecco il calcolo:
- D = NG / A (ovvero la distanza corretta nella quale posizionare il soggetto si ottiene dividendo il valore del numero guida con il diaframma impostato).
Nel nostro caso:
- 60 / 2,8 = 21,43 → poco più di 21 metri a 100 ISO.
Varianti:
Cosa succede se aumentiamo gli ISO da 100 (valore di base nel calcolo) a 200 o 400?
Bisogna che tu moltiplichi il risultato per x1,4 ad ogni aumento di ISO. Quindi, nel nostro caso:
- 60 / 2,8 = 21,43 x1,4 = 30 → 30 metri se usi 200 ISO.
- 60 / 2,8 = 21,43 x1,4 x1,4= 42 → 42 metri se usi 400 ISO.
ESEMPIO 2
- Disponi di un Flash per il quale il produttore dichiara un Numero Guida (NG) pari a 43 (Flash Canon Speedlite 430EX III-RT).
- Il soggetto è a 5 metri da te. Che apertura diaframma devi usare?
Ecco il calcolo:
- A = NG / D (ovvero l’apertura corretta del diaframma da usare si ottiene dividendo il valore del numero guida con la distanza del soggetto in metri).
Nel nostro caso:
- 43 / 5 = 8,6 → devi usare un diaframma leggermente più chiuso di f/8 con 100 ISO.
Varianti:
Cosa succede se aumentiamo gli ISO da 100 (valore di base nel calcolo) a 200 o 400?
Bisogna che tu moltiplichi il risultato per x1,4 ad ogni aumento di ISO. Quindi, nel nostro caso:
- 43 / 5 = 8,6 x1,4 = 12 → f/12 se usi 200 ISO.
- 43 / 5 = 8,6 x1,4 x1,4 = 17 → f/17 se usi 400 ISO.
CONSIDERAZIONI FINALI
Non devi dimenticare che la “potenza dei flash moderni” varia anche in base a come viene concentrato il fascio di luce.
I Flash moderni dispongono di parabole “zoom” e permettono di concentrare la luce per i soggetti più distanti oppure diffonderla maggiormente per i soggetti più vicini.
Nel nostro esempio i Flash Canon Speedlite permettono appunto di concentrare la luce in modo diverso.
In questo caso nella scheda tecnica trovi indicato tutto quello che serve. Ad esempio:
- il Flash Canon Speedlite 600EX II-RT ha un Numero Guida 60 a 200mm di focale.
- il Flash Canon Speedlite 430EX III-RT ha un Numero Guida 43 a 105mm di focale.
A te serve sapere questo? Onestamente non credo… al massimo puoi divertirti un pò a fare i tuoi calcoli ma quello che conta è sapere che un NG più elevato ti rende le cose più facili! Semplicemente perché sono più potenti!
QUAL È IL FLASH IDONEO PER TE
Domanda interessante ma la risposta è chiara nella mia testa: non lo so!
Secondo me tu devi farti queste domande prima di tutto:
- A) userò il flash in studio?
- B) devo avere il flash sempre dietro?
Dopo devi chiederti:
- C) mi serve per fotografare modelli/modelle?
- D) mi serve illuminare soggetti dentro degli ambienti?
Suggerimenti:
- A e C: ti serve un kit di flash (o luce continua) da studio. La scelta di prenderlo a batteria (quindi portatile) è solo legato alla possibilità o meno di fare delle sessioni fotografiche in esterna. Se la risposta è positiva (devi fare foto in esterna) allora abbandona l’idea della luce continua e punta ai Flash a Batteria.
- A e D: ti può bastare un kit flash (o luce continua) da studio.
- B e A: ti servono dei flash portatili. Possono andare bene anche i flash da attaccare direttamente sulla slitta delle fotocamera, non ti servono necessariamente i kit a batteria. Con due Flash Canon Speedlite 430EX III-RT (o rispettivi Nikon) un stativo (treppiede) e un diffusore (oppure ombrellino) sei a posto!
- B e D: ti servono dei flash portatili. L’ideale sono due Flash Canon Speedlite 600EX II-RT (o rispettivi Nikon) un stativo (treppiede) e un diffusore (oppure ombrellino) sei a posto!
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