Negli ultimi anni la tecnica fotografica delle esposizioni lunghe si è diffusa moltissimo, anche grazie al fatto che il prezzo degli accessori ed attrezzature di qualità necessarie per questo tipo di fotografia si sono ridotti parecchio.
Questa tecnica fotografia può essere applicata praticamente ovunque, anche in ambienti urbani, tuttavia l’ambiente paesaggistico naturale rimane il terreno dove da il meglio di se.
Non considero questa tecnica fotografica molto complicata, tuttavia vedo che molti fotografi alle prime armi trovano difficile districarsi in alcune semplice regole fondamentali.
Con questo articolo proverò a darti una linea guida, passo-passo sulle esposizioni lunghe, che ti dia modo di ottenere un risultato soddisfacente al primo tentativo (o quasi).
LO SCENARIO IDEALE PER LE ESPOSIZIONI LUNGHE
Uno dei principali errori fatti da chi affronta per la prima volta questa tecnica fotografica è la scarsa attenzione ai particolari, ovvero mettersi a fare esposizioni lunghe nei contesti sbagliati.
Ma quali sono gli scenari ideali per fare questo tipo di fotografia?
Va scelto il luogo con attenzione. L’ideale è che tu faccia un sopralluogo e che dedichi un po’ di tempo a valutare tutto l’ambiente nel quale intendi realizzare la foto. A questo link puoi trovare una serie di suggerimenti per pianificare l’uscita fotografica. L’ideale è che siano presenti elementi in movimento, tipo un ruscello, un fiume o un mare.
Una volta fatto il sopralluogo, ed individuato l’ambiente ideale, bisogna dare un occhio anche al cielo. Nelle esposizioni lunghe l’ideale sarebbe poter avere una condizione atmosferica con nuvole in movimento, o quanto meno un cielo nuvoloso in modo da poter ottenere una foto dinamica.
Ma come puoi capire quando si verificano le condizioni migliori? L’ideale è valutare le condizioni atmosferiche guardando le previsioni ed andamenti satellitari come quelle fornite da tante applicazioni o da “MeteoAM“.

IL TREPPIEDE COME MIGLIOR ACCESSORIO
Come puoi pretendere di fare delle esposizioni lunghe senza un buon treppiede?
Puoi dotarti del miglior kit di filtri disponibili sul mercato, la migliore fotocamera in commercio e uno scatto remoto elettronico di ultima generazione, ma se non hai un treppiede valido non potrai mai realizzare una foto con la tecnica delle esposizioni lunghe.
Non devi purtroppo cadere nell’errore di considerare il treppiede come un accessori a corredo e poco importante. Sicuramente l’errore che molti fanno è quello di affidarsi a treppiedi acquistati a poche decine di euro in una bancarella al mercato… Sbagliato!
Il treppiede è fondamentale per fare le esposizioni lunghe, pertanto dedica del tempo per individuare quello più adatto alle tue necessità.
IL PROBLEMA DELLA MESSA FUOCO DEL SOGGETTO
Gli attuali sistemi di messa a fuoco sono fenomenali ma quando effettui delle lunghe esposizioni, specie utilizzando un filtro neutro molto scuro, potrebbe succedere che la tua fotocamera non sia in grado di agganciare il soggetto voluto.
Il dramma è che probabilmente te ne accorgeresti solo dopo aver perso molto tempo o peggio ancora mentre stai verificando i file a casa. Per scongiurare questa cosa la procedura è molto semplice.
Puoi effettuare la messa a fuoco manuale, oppure puoi sfruttare questo metodo pratico e veloce:
- prima premere per metà il tasto di scatto, attivando la messa a fuoco,
- poi spingere il selettore che disattiva la messa a fuoco sull’obiettivo.
Ovviamente, in entrambi i casi, devi fare la procedura prima di applicare il filtro davanti all’obiettivo e dopo non devi più cambiare inquadratura, altrimenti devi ricominciare daccapo.

DETERMINA L’ESPOSIZIONE
Per fare esposizioni lunghe il metodo di scatto che puoi utilizzare è il Manuale (M) oppure Priorità Diaframma (A/ Av in base al modello/marca della fotocamera). Una volta scelta la modalità preferita seguono tutte le regole basilari che vengono insegnate ad ogni corso di fotografia base per catturare un panorama:
- impostare il diaframma su un valore appropriato per la scena (paesaggi ti suggerisco l’apertura tra f/8 e f/16).
- effettuare uno scatto di prova per valutare la correttezza dell’esposizione. Lo scopo dello scatto di prova ti serve per verificare se è correttamente esposta, troppo scura o troppo chiara e, in base al metodo di scatto che hai scelto, apportare le dovute modifiche e compensazioni per ottenere l’immagine correttamente esposta.
Una volta che hai ottenuto il risultato voluto, annota la velocità di scatto utilizzato (in modalità M) o quello selezionato dalla dalla fotocamera in modo automatico (se sei in A/Av). Questo dato è molto importante e ti servirà nel passo successivo.
Il tutto senza applicare il filtro ovviamente, come suggerito nel capitolo precedente.
AGGIUNGI IL FILTRO NEUTRO
Ora è arrivato il momento di aggiungere il filtro a densità neutra (ND).
Ci sono varie tipologie di filtri, dai più scuri a più chiari, e se il filtro di cui sei dotato è molto scuro, per esempio tale da bloccare 10 stop di luminosità (vedi foto sopra), la tua fotocamera potrebbe NON ESSERE IN GRADO di mettere a fuoco il soggetto oppure addirittura potresti non vedere nulla dal mirino/schermo!
Non preoccuparti se ti ritrovi in questa situazione, perché se hai seguito la guida fino a questo punto avrai sicuramente effettuato la messa a fuoco precedentemente e bloccata come ti avevo suggerito.
Il filtro scuro non ti permette di vedere nulla nell’immediato, ma con un tempo di scatto lungo tutto cambia.
EFFETTUA LO SCATTO
Ora è arrivato il momento dello scatto vero e proprio, applicando il filtro neutro (detto anche Filtro ND) che fin ora ti ho sempre detto di tenere a parte. Il problema è che quando applichi il filtro tutto cambia… e un po’ si complica.
Che tempo di scatto utilizzare? E’ meno difficile di quanto puoi pensare.
Prima di tutto, prendi in mano l’annotazione del tempo di scatto che avevi ottenuto inquadrando la scena “senza filtro” punto “DETERMINA L’ESPOSIZIONE”.
Ora devi semplicemente rallentare il tempo di scatto sulla base a quanti “stop” luminosità vengono bloccati dal filtro che stai utilizzando.
Ad esempio, se il tempo di scatto senza filtro è di 1/15° di secondo, (che equivale a 0,06 secondi) e stai utilizzando un filtro che blocca 10 stop di luce, dovrai semplicemente ridurre la velocità di scatto di 10 volte, ottenendo un tempo di scatto finale di 60 secondi. In questo caso, visto che si superano i 30 secondi, sei costretto ad utilizzare la modalità Bulb (B) della tua fotocamera se vuoi effettuare lo scatto corretto.
Esistono delle tabelle di conversione che rendono i calcoli molto semplici. Ad esempio un filtro da 10 stop corrisponde ad un fattore di moltiplicazione pari a 1000 (da qui 0,06 secondi diventano 60 secondi).
Trovi anche tante applicazioni per smartphone Android e iOS sui vari store. Ti basta cercare ND FILTER oppure LONG EXPOSURE. Troverai tante soluzioni che ti danno una mano a fare i calcoli.
Qui puoi vedere un video che ho realizzato proprio sull’argomento:
VERIFICA FINALE
Se hai fatto tutto correttamente, ora ti basta verificare se la foto ottenuta con questi parametri di scatto è valida o necessità di alcune correzioni.
Potrebbe infatti succedere che il calcolo dei tempi di scatto, sia per errori ma anche per le caratteristiche stesse del filtro, non sia alla fine propriamente corretto e ti facciano ottenere delle foto troppo chiare o scure.
Ancora una volta uno scatto di prova ti da una mano, ma puoi sempre confidare anche nei software per recuperare eventuali discrepanze.
Fine… questo è tutto quello che ti serve per iniziare a fare delle Esposizioni lunghe con filtri neutri, ora basta solamente dar sfogo alla tua creatività.
APPROFONDISCI L’ARGOMENTO
Questi suggerimenti passo-passo sono solo concetti base, ma se desideri approfondire l’argomento ho realizzato una guida specifica dove vado ad affrontare in modo più dettagliato le problematiche e decisioni da affrontare.
E’ inclusa inoltre una tabella per la conversione rapida dei tempi di scatto in base al filtro utilizzato, in modo da rendere molto più semplice la valutazione.
VIDEO A TEMA
Ecco dei video a tema che ho realizzato: