In ogni epoca e cultura, l’attrattiva costituita dalle documentazioni riferite alle esperienze personali è sempre stata molto forte.
Fotografare, leggere un romanzo autobiografico o guardare un film la cui trama è tratta da una storia vera sono occasioni in cui si viene catapultati all’interno di una dimensione che viviamo in prima persona, identificandoci con il protagonista e guardando la realtà attraverso i suoi occhi.
Anche le nostre esperienze quotidiane, pur sembrando banali o di routine nascondono in realtà un incredibile fascino che sappiamo ritrovare quando, ad esempio, riguardando le vecchie foto scattate anni addietro, ci sembra di rivivere nuovamente quei momenti.
Documentare la nostra vita attraverso la fotografia è un’attività che svolgiamo ormai tutti quotidianamente: accumuliamo migliaia di foto, le archiviamo, le cataloghiamo, ma non sempre riusciamo a soffermarci sui dettagli o a porre attenzione alla qualità delle immagini, come invece potrebbe fare un fotografo più esperto.
Al di là di strumenti fotografici ipertecnologici o apparecchi incredibilmente sofisticati, andando in giro con uno smartphone di ultima generazione in tasca ci sentiamo sempre pronti a trasformare ogni scatto in un evento significativo e memorabile.
PERCHÉ FOTOGRAFARE LA VITA QUOTIDIANA?
Di certo chi si diverte a cogliere l’attimo, catturare un sorriso o uno sguardo, che nasce spontaneamente in un determinato contesto, potrebbe dare vita ad immagini che non hanno nulla da invidiare agli scatti dei professionisti.
Il primo aspetto che rende affascinante la fotografia amatoriale riguarda la libertà d’azione: mentre un fotografo professionista è vincolato a temi, scadenze e deve rispondere a ben precise richieste (il che potrebbe essere anche una facilitazione, poiché ha ben chiaro l’incarico che deve portare a termine), il fotografo amatoriale può permettersi di cogliere tutto ciò che rappresenta per lui una fonte d’ispirazione, basandosi esclusivamente sui propri flussi emotivi.
IL PIACERE DI FOTOGRAFARE
Un altro elemento significativo è quello della leggerezza e del divertimento insito nello scattare le immagini nei contesti di vita vissuta: immortalare il sorriso del proprio bambino che corre su un prato inseguendo un aquilone, lo sguardo stanco del nonno seduto sulla panchina, il soffio delle candeline sulla torta di compleanno….ogni singolo script può diventare un’occasione unica per fotografare lo scorrere del tempo e la vita stessa in tutte le sue sfumature.
Le scene di vita quotidiana a cui siamo fin troppo abituati, se osservate con occhi nuovi possono trasformarsi in verità storiche che prendono forma.
A questo punto, però, si rende necessario fare una precisazione: solo se diventiamo consapevoli delle difficoltà insite in questa attività saremo pronti a produrre scatti di ottima qualità. Non bisogna, infatti, confondere la spontaneità con l’improvvisazione.
La naturalezza di una scena rubata dalla fotocamera presuppone, infatti, la capacità di aver effettuato una selezione in partenza, di avere in mente una cornice di riferimento e non equivale a lasciare che sia il caso a decidere per noi.
Coloro che desiderano realizzare fotografie in grado di testimoniare eventi e situazioni, piccole o grandi esperienze emotive universali, dovranno compiere delle scelte narrative prima ancora che tecniche, seguiranno il proprio istinto ma avendo sempre ben chiaro in mente dove puntare l’obiettivo.
SIAMO PREPARATI PER FOTOGRAFARE LA NOSTRA VITA?
Ognuno di noi indossa le proprie uniche ed originali lenti per osservare la realtà circostante e, proprio per questo, è magnifico poter rivivere sensazioni attraverso la lettura e l’interpretazione data da uno scatto naturale ed immediato colto nella vita di tutti i giorni.
Per quanto a volte si ritenga banale o monotona la propria esistenza, abbiamo molte storie da raccontare e la fotografia è uno tra i mezzi più potenti per esprimere i dettagli e la complessità di ogni attimo vissuto.
Ma non sempre tutto è così semplice come potrebbe sembrare.
Infatti, riguardando le foto scattate nel corso del tempo, non sempre ci sembra di essere riusciti a cogliere le sfumature delle singole scene, dei volti o delle sensazioni di chi era presente.
LA VITA QUOTIDIANA
Quella di fotografare la vita quotidiana è una vera e propria arte, che va affinata con l’esperienza e con qualche trucco o accorgimento tecnico, che sicuramente può servire a migliorare la qualità complessiva delle immagini.
Immersi nelle faccende quotidiane, con compiti da assolvere, doveri e piaceri che si fondono in scenari di improbabile prevedibilità, non è facile trovare le giuste dimensioni di sfocature, luci e colori che garantiscono la perfetta riuscita di uno scatto, seppur immaginato come possibile in quel preciso istante.
E quando non fila tutto liscio ci si rammarica per non essere riusciti a fermare quel preciso punto nello spazio, che non tornerà mai più allo stesso modo. Questo vale per i ritratti, anche laddove i protagonisti assumono la loro posa migliore e la fotografia viene meticolosamente pianificata, fino ad arrivare alle scene di gruppo, dove si rischia di perdere l’occasione per riprendere un introvabile ed originale incrocio di sguardi.
Un colpo vincente, quello scatto che corrisponde esattamente a ciò che si desidera ottenere, non sempre si realizza in maniera così semplice.
Insomma, la bellezza e la libertà di scegliere qualunque elemento catturi la nostra attenzione rischiano di trasformarsi in una vera e propria maratona, più difficile e complessa di quanto possa apparire, se non si fa uno sforzo per imparare a gestire al meglio il proprio rapporto con la macchina fotografica.
HOBBY O PROFESSIONE
Quella della fotografia può rimanere una passione, un hobby a cui si dedica del tempo, oppure può trasformarsi in un lavoro faticoso, un importante segmento vitale.
In questo secondo caso, bisogna avere chiaro che si tratta di un impegno di non poco conto, che richiede abilità, tecnica e, soprattutto, motivazione.
Se si decide di intraprendere la strada della fotografia amatoriale si avranno innumerevoli soddisfazioni lungo il proprio cammino. Si potranno ottenere scatti non solo di qualità, ma anche e soprattutto significativi, se si sapranno valorizzare i ricordi di ciò che si è amato, odiato, temuto, esplorato nel corso del tempo.
Ogni immagine può cogliere ciò che veramente conta, sottolineare l’importanza di un momento, rendere straordinario quello che è ordinario, non solo per chi ha scattato quella foto, ma anche per coloro che l’hanno ispirata.
Amici, nonni, genitori, figli, mogli, mariti, l’animale domestico, noi stessi siamo i protagonisti di una storia da raccontare attraverso la macchina fotografica. Ecco che, quello che poteva essere solo un hobby occasionale, si può trasformare in un lavoro che assume valore nel tempo, poiché quelle immagini contribuiranno a raccontare la storia di una famiglia, di una società, di un’intera epoca storica. Fotografare diventa parte della tua vita.
COME SI FA A COGLIERE L’ATTIMO?
L’arte e la pratica di fotografare una scena quotidiana richiedono di rallentare i ritmi e diventare grandi osservatori anche dei più piccoli dettagli: la luce, l’ambiente, le espressioni e le azioni più naturali devono rappresentare il centro di ogni interesse.
Per svolgere un buon lavoro di documentazione bisogna fondamentalmente essere presenti qui ed ora (hic et nunc, direbbero i latini) all’interno di una scena vissuta in prima persona. L’immersione totale nel tempo presente, senza distrazioni, senza pensieri fuorvianti, consente di vedere la realtà ad un livello molto più profondo.
La fotografia diventa, in questo modo, un’importante alleata della psicologia, aumentando in modo esponenziale la capacità di prendere piena consapevolezza dei vissuti di ogni momento, diventando padroni del proprio esperire.
A questo proposito, bisogna imparare a fare i conti anche con le emozioni percepite come negative.
QUELLO CHE PROVIAMO
Rabbia, paura, tristezza sono sensazioni che normalmente tendiamo a scacciare e mai ci verrebbe in mente di fotografare quando qualcuno dei nostri cari o noi stessi le stiamo vivendo.
Ma la vita presenta diversi momenti, durante la giornata, in cui è facile viverle in prima persona oppure assistere a situazioni in cui emergono in tutta la loro potenza.
Anche in questi casi, vale la pena di muoversi liberamente per afferrare l’istante di una fronte corrugata o di una lacrima che scorre sul volto, non avendo il timore di guardarla attraverso l’obiettivo della macchina fotografica.
Ci sono situazioni, ad esempio, in cui gli intoppi prendono il sopravvento e sembra che tutto vada a rotoli: immaginiamo la felicità di dover partire per un viaggio in camper con tutta la famiglia, i bambini saltano dalla gioia, tutto è pronto e ogni cosa sembra perfetta quando, a pochi chilometri da casa, si fora una gomma e si è costretti a rimandare il viaggio.
Sono attimi di panico, i bimbi piangono, il carro attrezzi non arriva e si finisce col passare la prima notte in autostrada…
Ecco, anche questi sono momenti da fotografare e, anche se lo stato d’animo non è dei migliori per scattare una foto, vale comunque la pena di raccontare il modo in cui la quotidianità ti mette di fronte all’imprevedibile.
TUTTO (O QUASI) MERITA DI ESSERE FOTOGRAFATO
Anche il disagio merita di ottenere un riconoscimento, semplicemente perché parte integrante della vita, per trasformarsi anni dopo in un ricordo che racconta una storia unica, senz’altro originale.
Quando nei momenti più difficili si ha il coraggio di tirare fuori la macchina fotografica si sta già prendendo la decisione di proiettarsi in avanti, come se si volesse dire a se stessi che la disavventura può essere superata, ma non dimenticata.
Questo atteggiamento mentale permette di crescere e maturare, modificando il modo in cui ci si approccia alla vita nella sua complessità.
Prendere seriamente il lavoro di documentare la vita attraverso la fotografia comporta un impegno non solo in termini di acquisizione di competenze tecniche, chiavi compositive, gestione delle luci e dei colori, organizzazione dei file, ma richiede anche di tuffarsi nei principi fondamentali della narrazione, della creatività, della motivazione e dei flussi emotivi che accompagnano inevitabilmente questa appassionante attività.