Se mi chiedessero qual è l’ingrediente essenziale per la fotografia sono sicuro che la risposta potrebbe essere solo una: la luce.
Non conta l’attrezzatura, di quanti obiettivi disponi o di che qualità sono, tanto meno l’apertura massima del diaframma.
Alla base di tutto però, ci deve essere la comprensione della luce. Sapere che serve della luce per fare fotografia non è nulla di stravolgente o innovativo, è una cosa risaputa. Se sei un fotografo che vuole diventare consapevole di quello che fa, allora memorizza questi quattro concetti basilari che ti darò.
QUANTITÀ DELLA LUCE IN FOTOGRAFIA
La prima cosa che devi fare quanto entri in un ambiente che devi fotografare, è quella di valutare l’intensità della luce. Naturale o artificiale che sia.
L’intensità di luce può essere anche individuata come quantità, alla fine si tratta solo di capire quanto è presente.
Lascia da parte la fotocamera per un attimo ed immagina come reagiscono i tuoi occhi ai cambi di luminosità:
- se passi da una stanza chiara ad una scura per un po’ non vedrai nulla… tutto buio. In questo caso ti trovi in una situazione di “sottoesposizione”.
- se passi da una stanza scura ad una chiara per un po’ sarai abbagliato dalla luminosità. Fin tanto che gli occhi non si abituano ti trovi in una situazione di “sovraesposizione”.
Con la fotocamera dovrai comportarti allo stesso modo: se la scena presenta una quantità enorme di luce dovrai impostare una combinazione di ISO — TEMPO ed apertura DIAFRAMMA adeguato. Se scatti in modalità Priorità di Tempo ti basterà regolare appositamente il tempo di scatto prescelto e la sensibilità ISO: il diaframma sarà regolato in modo automatico dalla fotocamera.
Ovviamente in questo caso devi essere consapevole che non puoi usare un tempo di scatto troppo lento, perché l’eccessiva quantità di luce renderebbe impossibile per la fotocamera impostare un diaframma adeguato e rischieresti di trovarti una foto sovraesposta.
Vale lo stesso se scatti in Priorità Diaframma; in questo caso devi stare attento a non usare un diaframma eccessivamente aperto che metterebbe in difficoltà la fotocamera che magari non è in grado di usare un tempo di scatto sufficientemente veloce.
Lo stesso principio vale per la situazione opposta: con una quantità di luce scarsa. Dovrai star attento alle regolazioni più idonee, ma col vantaggio di poter eventualmente aumentare la sensibilità ISO in modo da rendere la fotocamera più sensibile alla luce.
QUALITÀ DELLA LUCE
La qualità della luce non è una cosa che possiamo misurare. Ha a che vedere con la percezione visiva e pertanto si parla di:
- LUCE DURA
- LUCE MORBIDA (SOFFUSA)
La luce dura di solito è facile da individuare perché è quella che “da fastidio”: quella luce intensa tipica del mezzogiorno estivo di una giornata limpida per capirci. La luce dura crea delle ombre molto scure e definite degli oggetti. Di conseguenza crea anche dei forti contrasti tra le zone scure e le zone chiare della scena fotografata.
La luce morbida (o soffusa) è l’opposto. È la situazione luminosa tipica di una giornata nuvolosa, con il sole dietro le nuvole che non riesce ad illuminare in modo violento la scena e di conseguenza gli oggetti presentano delle ombre soffuse, spesso poco evidenti senza creare dei grandi contrasti tra le zone in ombra e quelle esposte direttamente alla luce.
Si parla proprio per questo motivo di “luce soffusa” o “morbida”.
Se consideriamo la luce solare, è la presenza delle nuvole a differenziare una scena illuminata da luce dura rispetto ad una con luce morbida.
Ok, puoi eventualmente sfruttare dei pannelli opachi (detti anche diffusori) per rompere la durezza della luce se devi fotografare dei piccoli oggetti, ma come si fa in caso di luce artificiale?
Aggiungi un diffusore per ottenere una luce “morbida”
I fotografi, in linea di massima, preferiscono di gran lunga la luce morbida (soffusa) in quanto risulta idonea alla maggiorate dei contesti fotografici — dai paesaggi ai ritratti — ma non significa che non puoi usare la luce dura per creare qualche effetto “drammatico” (ovvero con forti contrasti).
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TEMPERATURA DELLA LUCE
Quando si parla di temperatura della luce, senza andare troppo sul tecnico, si fa riferimento al suo colore.
La foto che vedi qui sopra è evidentemente tendente al “blu”. Qui sotto la dominante corretta.
Come ben sai anche tu, la luce non ha sempre lo stesso colore e l’esempio più eclatante è la tinta di colore rosso fuoco che prende durante i bei tramonti estivi o al sorgere del sole.
In realtà però la luce varia continuamente durante il giorno con le varianti date dalla presenza di cielo nuvoloso, nebbia o altre condizioni atmosferiche particolari.
La temperatura colore (o colore) della luce ha un impatto profondo sulla fotografia digitale, per questo motivo dovrai ricordarti di regolare nel modo appropriato il bilanciamento del bianco sulla tua fotocamera.
Con lo stesso strumento di regolazione bilanciamento del bianco puoi anche intervenire per modificare l’aspetto visivo dell’immagine che stai fotografando: se per esempio durante una scena illuminata dal sole imposti come bilanciamento del bianco il parametro ombra oppure nuvoloso, la tua immagine prenderà subito una colorazione e dominante calda (rossi e gialli più intensi).
PS: con la luce artificiale le cose sono un po’ più semplici, infatti la prossima volta che vai al centro commerciale prova a controllare i dati tecnici sulle lampadine in vendita, di solito indicano anche la temperatura colore irradiata per farti capire se farà una luce più fredda (blu) oppure più calda (gialla).
LA DIREZIONE DELLA LUCE IN FOTOGRAFIA
Come ultimo elemento che devi considerare, ma non per importanza, è la direzione della luce, ovvero da che angolazione illumina la scena.
Anche in questo caso prendo come spunto il sole e come si comporta durante il giorno: a mezzogiorno di una bella estate illumina dall’alto verso il basso, creando delle ombre che sono quasi perpendicolari agli oggetti, mentre al tramonto le ombre sono molto più diagonali e lunghe in quanto il sole illumina la scena da un’angolo più basso, a ridosso dell’orizzonte.
Se ti piace fotografare ambienti naturali, sfruttando la luce del sole, sei costretto ad attendere la natura ed il suo corso per trovare la situazione migliore per fotografare ad esempio un paesaggio.
Ma con la luce artificiale le cose, anche in questo caso, sono più semplici perché sei tu che puoi decidere da che altezza e direzione far arrivare la luce sul soggetto.
CONCLUSIONE
Ma perché comprendere questi comportamenti della luce è così importante?
Semplicemente perché influenza come il soggetto o scena verrà fotografata e registrata nella scheda di memoria, e di conseguenza anche come questa viene percepita dallo spettatore.
È anche vero che imparare a memoria questi tre concetti sulla luce non ti rende magicamente un bravo fotografo; alla base di tutto ci deve essere ovviamente la tua volontà e determinazione a fare tanta pratica con uscite fotografiche e progetti fotografici.
Per questo motivo concludo suggerendoti un paio di articoli che spero possano stimolare la tua voglia di uscire a fotografare:
- Come si pianifica un’uscita fotografica
- Impara a fare fotografia di paesaggi
- Fotografa cascate e ruscelli
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