Oggi voglio affrontare con te un tema che di fatto è “croce e delizia” di ogni fotografo: l’importanza di stampare le nostre fotografie e, in particolare, di creare fotolibri.
Ma aspetta… non è una semplice questione di nostalgia, se continui con questa newsletter potresti scoprire che si tratta di un passaggio fondamentale per crescere e affinare la nostra visione fotografica.
Voglio iniziare questa newsletter cercando di spiegarti il “perché” stampare è così cruciale, ma poi condividerò anche la mia esperienza con un fotolibro che ho realizzato con Saal Digital. Spoiler: la stampa dà un sapore completamente diverso alle foto e a come viviamo la fotografia!
Il problema del digitale e la corsa all’attrezzatura
Viviamo immersi nell’era digitale, scattiamo quantità enormi di foto. Il punto è che spesso queste immagini restano confinate sui nostri dispositivi e, in un certo senso, non “esistono” davvero.
C’è il rischio concreto che i nostri preziosi ricordi digitali vadano persi nell’oblio. Pensate a quante volte scorriamo velocemente le foto sui nostri smartphone: uno sguardo rapido, e via, tutto finisce in un attimo. Non ci fermiamo, non le assaporiamo veramente. Quante volte hai sfogliato delle cartelle sul tuo HD esterno e “scoperto” foto che avevi fatto anni fa di cui nemmeno ti ricordavi?
Parallelamente, c’è quella che le fonti chiamano la “GAS”, ovvero la “sindrome da acquisto compulsivo di attrezzature”. Siamo quasi convinti che per migliorare la nostra fotografia serva per forza l’ultimo modello uscito, finendo per passare più tempo a leggere recensioni e cercare gadget che a scattare davvero. Ma diciamocelo chiaramente: non è la fotocamera a fare il fotografo, bensì la sua visione.
L’attrezzatura è solo uno strumento. La vera sfida è creare immagini capaci di raccontare una storia, e questo non dipende dal mezzo tecnico che usiamo.

Perché stampare è davvero fondamentale
Ed ecco perché stampare diventa così importante. Stampare significa trasformare le nostre immagini digitali in ricordi tangibili. Provate a sentire la differenza tra uno scorrimento sullo schermo e il tenere tra le mani una foto stampata o sfogliare un fotolibro. L’impatto emotivo è completamente diverso.
Come diceva il grande Ansel Adams, “Il negativo è l’equivalente dello spartito… e la stampa è l’esecuzione”. La stampa, in questo senso, porta l’immagine alla sua piena realizzazione, facendo emergere dettagli e colori che spesso sugli schermi non percepiamo.
Una volta si parlava dell'”effetto wow” per una foto riuscita, quel colpo d’occhio immediato che colpisce l’osservatore. Questa sensazione tende a mancare nel digitale. Una stampa fisica, invece, ci “costringe” a dedicare il giusto tempo ad apprezzarla.
L’esperienza è multisensoriale: vista, tatto, l’odore della carta e persino l’udito mentre si sfogliano le pagine. Tutto ciò amplifica la sensazione di avere tra le mani qualcosa di prezioso, aumentando il valore percepito delle nostre fotografie.
E non dimentichiamo un aspetto cruciale: la fruibilità e la conservazione per le generazioni future. Una foto stampata o un fotolibro sono lì, accessibili. Quel fotolibro poggiato sulla libreria attira l’attenzione degli ospiti, che magari lo prendono in mano e lo sfogliano, anche solo per ingannare l’attesa. Ben diverso dai file digitali nascosti chissà dove sul disco rigido di un computer spento.

Il fotolibro come strumento di narrazione
Tra le varie forme di stampa, il fotolibro è una delle più potenti. Non è solo una semplice raccolta del “meglio di”, ma soprattutto una selezione studiata e organizzata per raccontare una storia. Che sia un progetto specifico o un evento, il fotolibro dà un filo conduttore.
È uno strumento fondamentale nella fotografia di matrimonio, dove la narrazione è centrale. Ma è perfetto anche per cristallizzare il ricordo di eventi come battesimi o lauree, o semplicemente per trasformare il diario di bordo di un viaggio indimenticabile. I fotolibri sono anche regali carichi di emozioni, vere e proprie testimonianze tangibili.
Il fotolibro come strumento di crescita personale
Creare un fotolibro ti obbliga a fare scelte difficili ma essenziali: selezionare le foto migliori, organizzarle per creare un ritmo visivo e dare vita a una storia. Questo processo non fa altro che affinare la tua visione fotografica e ti aiuta a valutare il tuo lavoro con occhio critico.
Anche perché, non dimenticarlo, stampare costa. Non è gratuita come una foto digitale.
Superare gli ostacoli alla stampa
Allora, se stampare è così importante, perché molti fotografi non lo fanno? La risposta già la sai ma questi sono i motivi principali:
- Spesso, semplicemente, non sappiamo come procedere.
- Pensiamo che sia un processo lungo e noioso, o che richieda attrezzatura dedicata.
- Ma soprattutto, non sappiamo a chi rivolgerci e di chi fidarci per ottenere risultati professionali.
La Soluzione: Saal Digital
Ed è qui che entra in gioco Saal Digital, proponendosi come soluzione a questi problemi. È un laboratorio fotografico professionale che offre qualità e assistenza, mettendoci nelle condizioni di affidare le nostre foto a mani esperte.
Personalmente, dopo essere stato contattato da Saal Digital per anni, ho deciso di testare il loro servizio creando un fotolibro con alcune delle mie foto preferite scattate durante le escursioni sulle Dolomiti.
Ne ho tratto un bel video che puoi vedere di seguito, ma se lo desideri ti porto rapidamente le conclusioni nel prossimo paragrafo.
La Mia Esperienza con Saal Digital
Il fotolibro che ho realizzato è costato circa 250 € con spedizione inclusa. So che qualcuno potrebbe trovare la cifra significativa (e lo è!), ma è importante considerare che ho optato per una delle soluzioni più pregiate e di alta qualità disponibili. Sul sito di Saal Digital ci sono molte altre opzioni a costi inferiori, variando formato, tipo di carta e accessori (come la copertina).
Anche se alcuni potrebbero pensare che sarebbe meglio includere tantissime foto, io credo fermamente che un fotolibro, proprio come una proiezione, non debba essere eccessivamente lungo. Il rischio è di annoiare chi lo guarda. Preferisco di gran lunga poche foto, ma selezionate con cura, per offrire un’esperienza piacevole e memorabile. Se necessario, si possono sempre creare più portfolio, ognuno con un tema specifico.
Non sono un esperto, ma ho trovato la rilegatura ben fatta e la qualità della carta molto valida. La mia scelta di carta opaca si è rivelata azzeccata, rendendo praticamente invisibili le impronte digitali di chi sfoglia il fotolibro.
La carta è sufficientemente spessa da garantire una piacevole rigidità, pur consentendo di sfogliare le pagine senza difficoltà.
La resa cromatica è molto buona, come ho potuto verificare. Lavorando con monitor tarati, ho notato una corrispondenza dei colori molto buona. Naturalmente, stiamo parlando di confronti tra due sintesi di colore differenti, quindi la perfezione assoluta non è raggiungibile.
Oltre alle foto a colori, ho inserito anche delle immagini in bianco e nero per capire come si sarebbero riprodotte. Molte tipografie, infatti, non riescono a ottenere bianchi e neri assoluti, ma tendono a presentare sempre delle dominanti. Il risultato del fotolibro è di buona qualità: non ho notato dominanti strane nei neri, segno che usano dei pigmenti molto validi o un processo compatibile con le foto in bianco e nero.
Nel complesso, sono molto soddisfatto del risultato. Tutti i dettagli e le varie possibilità sono ampiamente documentati sul sito di Saal Digital.
Per Concludere… Stampa e Cresci!
Stampare non è la fine del percorso creativo, ma una fase molto personale e incredibilmente gratificante del flusso di lavoro. Ti obbliga a valutare, scegliere e, in definitiva, a crescere come fotografo.
Quindi, se vuoi davvero che le tue immagini abbiano vita, che lascino un segno, che durino nel tempo, e se vuoi concentrarti sulla tua visione e sulla narrazione piuttosto che perderti dietro alle specifiche tecniche dell’ultima fotocamera, il mio consiglio è uno: inizia a stampare! Crea i tuoi portfolio!