La foto di paesaggi affascina non solo i fotografi professionisti, ma tutti gli appassionati. Anche quelli alle prime armi con le foto digitali, che si lasciano meravigliare dalla natura e vorrebbero riprodurre nei propri scatti almeno parte di quelle bellezze.
Al contrario di quanto potresti pensare, ti voglio subito dire che questo tipo di fotografia non è affatto facile da realizzare. Soprattutto se il tuo obiettivo non è semplicemente quello di immortalare il paesaggio che hai di fronte, ma vuoi invece ottenere una foto che sappia meravigliare chi la guarda.
Tanti sono i dettagli ai quali occorre prestare attenzione. Dall’impostazione del diaframma per la profondità di campo, alla regolazione del giusto valore ISO per la riduzione al massimo del rumore digitale.
Naturalmente, ogni tipo di paesaggio richiede impostazioni specifiche della fotocamera per poter essere immortalato con uno scatto che renda davvero giustizia alla sua bellezza.
In questa breve guida ti indicherò proprio quali sono gli step da seguire per realizzare in modo corretto una fotografia di paesaggio.
Imparerai dunque passo passo come realizzare foto eccezionali con il minimo sforzo, utilizzando la tecnica e naturalmente il tuo istinto di bravo fotografo.
Ecco dunque 8 passi da tenere a mente per impostare in modo corretto la tua fotocamera digitale e ottenere foto di paesaggi pressoché perfette.
NR. 1# SCEGLI IL PAESAGGIO IDEALE PER LA TUA FOTOGRAFIA
Se ti stai chiedendo come impostare la macchina fotografica per la realizzazione di una foto di paesaggio, probabilmente hai già in mente una location meravigliosa dove andare a realizzare scatti mozzafiato.
In ogni caso, voglio comunque spiegarti che anche la scelta del paesaggio è molto importante ai fini della corretta riuscita dello scatto fotografico.
Non tutti i luoghi infatti si prestano ad essere immortalati o comunque devono essere studiati preventivamente dal fotografo.
Sarai tu dunque a dover cercare di capire quale possa essere la giusta prospettiva, quali le condizioni di luce più adeguate e così via.
Una volta determinato tutto questo, potrai passare direttamente al secondo step e iniziare a definire la composizione della tua immagine.
NR. 2# L’IMPORTANZA DELLA COMPOSIZIONE NELLE FOTO DI PAESAGGI
La determinazione della composizione della fotografia che stai per scattare è uno degli step più importanti quando il soggetto che hai di fronte è un paesaggio.
Il rischio, trattandosi di un soggetto statico, è quello di cadere nella banalità. Se riesci a studiare al meglio la composizione, invece, puoi dare un valore aggiunto al tuo scatto e ottenere buoni risultati.
La composizione è strettamente legata alla cosiddetta regola dei terzi, nonché alla definizione di linee e prospettive a cui dare risalto nell’immagine che stai andando a realizzare.
Immagina che la porzione di paesaggio che stai inquadrando con la tua fotocamera possa essere suddivisa, con un’ideale griglia in nove quadrati. A questo punto rivaluta la tua fotografia facendo in modo di collocare il soggetto principale in corrispondenza dell’intersezione di due di questi quadrati.
Ciò ti aiuterà ad attirare l’attenzione di chi guarda direttamente su quel soggetto, dando un senso immediato alla tua fotografia.
Quando hai invece a che fare con le linee, che possono essere la linea dell’orizzonte, una strada, una fila di alberi, ad esempio, disponi già di un elemento interessante per la composizione della tua foto.
Utilizzale per indirizzare l’attenzione di chi guarda verso il tuo soggetto principale, oppure per dare un senso di maggiore profondità al tuo scatto.
L’andamento delle linee viene normalmente seguito dallo sguardo e focalizza l’attenzione, mettendo in secondo piano tutto il resto.
Non dimenticare in ogni caso che la composizione non è che uno strumento che ti aiuta a valorizzare il vero soggetto della tua immagine.
Parlando di paesaggi, ti posso suggerire ad esempio di non lasciarti sfuggire le linee ondulate di un territorio collinare, oppure la linea del cielo, che puoi utilizzare come strumento per distinguere le diverse parti della tua fotografia.
Nei paesaggi di montagna, infine, le linee più ricorrenti sono quelle diagonali, che normalmente conferiscono un senso di dinamismo a quanto viene immortalato.
NR. 3# IL VALORE ISO E LA RIDUZIONE DEL RUMORE
L’impostazione del valore ISO è un altro step dal quale non si può prescindere per una regolazione corretta della fotocamera quando si lavora su un paesaggio. Tieni presente che più è alto il valore ISO e più le immagini rischiano di essere sgranate.
L’ISO, come già saprai, indica la sensibilità della fotocamera alla luce e per questo la sua regolazione è fondamentale in ogni circostanza.
Questo discorso vale in primo luogo quando si scatta una foto di paesaggi, dunque all’aperto, ma in condizioni di luminosità che in alcuni casi può essere decisamente ridotta.
Alzare l’ISO significa dunque aumentare la sensibilità alla luce. Il problema è che al contempo si rischia di aumentare anche il rumore delle immagini, che potrebbero apparire eccessivamente sgranate.
Per ottenere una buona foto di paesaggi ti conviene impostare un valore ISO di 100 o 200 al massimo e in questo modo eviterai il presentarsi di un eccessivo rumore nell’immagine finale.
Tuttavia ormai le moderne fotocamere FullFrame sono in grado di lavorare ottimamente anche ad ISO elevatissimi, come 800 o 1600.
NR. 4# LA RESA DELLA PROFONDITÀ DI CAMPO E L’APERTURA DEL DIAFRAMMA
Insieme alla regolazione dell’ISO dovrai preoccuparti anche di stabilire i valori di apertura del diaframma, a cui è legata la profondità di campo che potrai ottenere.
Per questo ti consiglio, quando ti occupi di fotografia di paesaggio, di optare per un’apertura tra f/8 e f/11, che sono i valori consigliati per questo genere di fotografia.
Tieni presente infatti che la profondità di campo aumenta alla chiusura del diaframma. L’eccessiva chiusura, al contempo, rischierebbe però di far perdere nitidezza all’immagine, che potrebbe apparire sfocata (difetto detto diffrazione).
La diffrazione tuttavia non è un difetto che compare immediatamente, ma si presenta in modo progressivo e dipende molto anche dal tipo di ottica e focale usata.
Non fossilizzarti quindi troppo su chi ti mette in guardia relativamente a questo “difetto”. Se per un un qualche motivo “sei costretto/a” ad impostare f/16 o f/22 non devi poi piangerci troppo sopra.
NR. 5# EVITA LE FOTO MOSSE CON L’USO DI UN TREPPIEDE
Quando si fotografa un paesaggio di giorno, in condizioni di luce ottimali, lo scatto può essere effettuato senza problemi a mano libera.
La situazione si complica, invece, quando la luce è scarsa e in fase di scatto il diaframma della fotocamera resta aperto a lungo.
Il rischio che la mano del fotografo non risulti sufficientemente stabile diventa in tal caso abbastanza plausibile.
Ecco perché, per evitare vibrazioni della fotocamera, è opportuno munirsi di un treppiede.
Una volta ancorata su di esso, a patto ovviamente che quest’ultimo sia sufficientemente robusto, la macchina fotografica risulterà stabile e potrai procedere con lo scatto in tutta tranquillità.
Naturalmente dovrai perdere un po’ di tempo nel posizionare il treppiede in modo tale che risulti non solo stabile ma anche livellato con la linea dell’orizzonte.
Conviene un treppiede economico?
Se stai pensando di poter risparmiare e di ovviare all’acquisto del treppiede appoggiando la tua fotocamera quando necessario su di un muro o qualsiasi altro supporto, ti voglio far notare che non solo ciò sarebbe poco professionale. Ma ti precluderesti la possibilità di inquadrare liberamente la tua immagine, restando ancorato alla posizione dell’oggetto che stai utilizzando come appoggio per la tua macchina.
Anzi, ti consiglio addirittura, per una maggiore stabilità, non solo di prendere un buon treppiede, ma anche di fermarlo ulteriormente appendendo allo stesso il tuo zaino, in modo tale che esso non possa destabilizzarsi per nessun motivo.
L’ultima cosa da fare sarà infine impostare lo scatto automatico della fotocamera dopo tot secondi.
Sembra un particolare di poco conto, ma anche questo dettaglio è fondamentale per assicurarsi da eventuali vibrazioni che comprometterebbero irreparabilmente la qualità della foto.
NR. 6# CALCOLA LA DISTANZA IPERFOCALE
Mai sentito parlare della distanza iperfocale? Ebbene, si tratta della distanza minima alla quale mettere a fuoco per fare in modo che da lì in poi, fino all’infinito, tutti gli oggetti, persino quelli più lontani, risultino nitidi.
La distanza iperfocale deve essere tuttavia calcolata.
Oggi come oggi si possono usare facilmente ed ovunque tu ti trova delle apposite applicazioni che possono essere scaricate sul proprio smartphone. Queste ti consentono in pochi secondi di stabilire in modo molto preciso la distanza iperfocale per le foto di paesaggio in base alla focale e diaframma che stai usando.
Naturalmente questo comporta che si dovrebbe avere sempre con sé il telefono cellulare nel momento in cui si scatta.
Esiste però una tecnica molto più rapida e il più delle volte efficace. Ho detto prima che quando scatti devi immaginare che vi sia un’ipotetica griglia a suddividere ciò che vedi nel mirino della tua macchina giusto?.
La griglia è composta da tre righe verticali e tre orizzontali.
Ebbene, per regolarti in merito alla distanza iperfocale, prendi come punto di riferimento la prima riga orizzontale dal basso e inquadra/metti a fuoco un soggetto che ricada il più possibile vicino ad essa.
In pratica, in questo modo, stai facendo cadere il soggetto indicativamente sul primo “terzo” del fotogramma stesso. Se hai seguito alla lettera quanto indicato è probabile che mettendo a fuoco in quel punto tu ti trova in distanza “iperfocale”.
PS… questo ovviamente vale per la fotografia di paesaggi e non in modo universale. Se infatti tenti di mettere un soggetto in primo piano, attaccato all’obiettivo, e lo sfondo è distante, in questo caso non ottieni l’iperfocale.
Ancora idee poco chiare? Gaurda questo mio video:
NR. 7# BILANCIA IL BIANCO E REGOLA L’ESPOSIZIONE
Il bilanciamento del bianco e la regolazione dell’esposizione servono ad impostare l’immagine in modo tale che essa non appaia eccessivamente sovraesposta o ancor peggio sottoesposta.
Ma soprattutto consentono di far sì che la stessa assuma dei toni in linea con le sensazioni che vuoi far trasmettere attraverso la foto
Per quanto riguarda l’esposizione, per lavorare all’eliminazione di zone d’ombra o di luce eccessiva, devi andare a regolare l’otturatore della tua fotocamera e rallentarlo nel primo caso o accelerarlo nel secondo.
Se invece scatti in priorità Diaframma o Tempo, la fotocamera digitale dispone inoltre di un’apposita funzione chiamata : compensazione dell’esposizione.
Questa consente di agire direttamente sull’esposizione, aumentando e diminuendo il valore, finché non si raggiunge il livello ottimale desiderato
Non ti consiglio di agire sull’apertura del diaframma perché, se fai paesaggi, è fondamentale avere il controllo della profondità di campo.
Per quanto riguarda invece il bilanciamento del bianco puoi invece agire in due modi: impostare il bilanciamento del bianco automatico. Oppure impostarlo manualmente. Quando necessiti di ottenere uno scatto professionale o comunque di ottima qualità non puoi certo accontentarti dell’impostazione automatica, che tra l’altro non sempre è affidabile al 100%.
Ti consiglio quindi di impostare il bilanciamento del bianco in modo manuale trovando la gradazione ideale.
Se stai scattando in una situazione di cielo coperto, ad esempio, imposta la tua fotocamera su opzione ″nuvoloso″ e vedrai che otterrai dei toni caldi nell’immagine, senz’altro preferibili a quelli freddi che altrimenti vedresti nella tua foto.
Ad ogni modo io ti consiglio di scattare in RAW in modo tale da poter avere il controllo completo di questo parametro (ed in buona parte anche dell’esposizione) anche successivamente. In post-produzione.
NR. 8# FAI PRATICA SUL CAMPO SCATTANDO MOLTE FOTOGRAFIE
A prescindere da quale macchina fotografica tu abbia a disposizione e da quanti anni di esperienza hai alle spalle nel mondo della fotografia, non dimenticare mai che per ottenere scatti sempre migliori e ogni volta più precisi è indispensabile fare pratica.
Mettere in atto tutti gli accorgimenti che abbiamo visto finora non è certo cosa facile all’inizio. E quando si lavora sul campo si devono tenere a mente i diversi valori di regolazione della fotocamera che è opportuno modificare ai fini di ottenere degli ottimi scatti.
Il consiglio che posso darti, dunque, è quello di effettuare una serie di uscite con la tua fotocamera a tracolla, in posti dove è possibile riprendere il paesaggio da diverse prospettive.
Mi viene in mente ad esempio un belvedere (punto panoramico), oppure una località di montagna da dove sia possibile fotografare il panorama circostante.
Vai ad esempio sulla spiaggia e fai esercizio con la profondità di campo. Prova a ″giocare″ con le impostazioni della tua macchina sia di giorno, alla luce del sole, che al tramonto, quando le condizioni di luminosità si fanno molto più particolari e l’abilità del fotografo deve essere ancora maggiore.
Non preoccuparti se, almeno per i primi tempi, le tue fotografie non si potranno definire proprio spettacolari.
In fondo abbiamo già detto che il tuo obiettivo è quello di fare pratica e dagli errori non potrai fare altro che imparare, per migliorarti e realizzare scatti sempre più belli.
Non importa quanto tempo ci vorrà, perché se la fotografia è davvero la tua passione, riuscirai senza dubbio nell’intento. La tenacia sarà la tua migliore alleata, insieme alla pratica e a tanto studio.
Chi ha detto che la fotografia è un’arte innata? Si può avere intuito, ma senza la tecnica non si va da nessuna parte e questo un fotografo professionista lo sa bene.
LETTURA CONSIGLIATA
Ci sono passato anch’io, e posso azzardare una scommessa dicendo che pensi una di queste cose appena ti rendi conto che fotografare paesaggi è meno facile di quello che sembra:
- I paesaggi non mi riescono bene perché non posso permettermi un viaggio negli Stati Uniti o in Australia. Li, chiunque sarebbe in grado di fare un buon paesaggio.
- Non riesco a fare belle foto di paesaggi perché non ho l’attrezzatura fotografica adeguata.
- Dove abito non c’è un luogo interessante da fotografare.
- Non ho abbastanza tempo.
- Non so usare Photoshop, quindi non sono in grado di ottenere dei colori belli come si vedono in certe foto on-line.
- I bravi fotografi di paesaggio conoscono dei trucchi che non rivelano mai.
- Non sono abbastanza creativo. Non ho avuto la fortuna di nascere col talento e l’occhio dei veri fotografi.
Ma le cose non stanno così. Proprio per questo che è nato il manuale sulla fotografia di paesaggi che metto a disposizione.
Il bello di questo manuale sta nel fatto che è nato dalla rabbia che provavo all’incapacità di creare delle fotografie di paesaggio soddisfacenti.
Ho cominciato ad analizzare il tema, studiare e confrontarmi con altri fotografi prendendo appunti su ogni aspetto chiave e, perché no, rubando qualche suggerimento e tecnica che ritenevo importante. Mettendo in pratica quello che ho appreso ho cominciato a vederne i risultati in modo tangibile praticamente da subito.
Ho capito cos’è che rende la fotografia di paesaggio complicata, ma allo stesso semplice. Perché una volta che comprendi come si deve procedere, le difficoltà svaniscono subito.