Questo è un articolo di Marco Ricupero, un “amico digitale” con il quale ormai ci sentiamo giornalmente nel gruppo Telegram rivolto ai produttori del mio progetto online, ovvero una di quelle fantastiche persone che crede in quello che faccio e danno sopratutto un valore a quello che faccio.
Chiamarlo “articolo” è riduttivo, perché si tratta piuttosto di un bel racconto che nasce dal cuore dove, probabilmente, ogni uno di noi può trovare un qualche aneddoto o particolare nel quale riconoscersi.
PS… La morale la trovi alla fine!
Se vuoi conoscere “meglio” marco, ecco uno dei suoi video nel suo canale YouTube:
“Un fisso ci vuole”. Di Marco Ricupero
PREMESSA (doverosa). Sono un single, non ho famiglia e faccio un lavoro che non mi aggrada particolarmente, ma che è ben remunerato. Pertanto non ho debiti, non ho bocche da sfamare se non la mia e per quanto in questo racconto possa sembrare pazzo o malato, vi assicuro che ogni acquisto è stato fatto SEMPRE pensando prima a non arrecare danno a nessuno.
NATALE 2016
Sono partito come quasi tutti, tranne qualche millennial, dalle Reflex. Una vecchia Nikon D5300, presa grazie all’aiuto dei miei genitori con la scusa del natale. In kit con quella macchina c’era un plasticotto zoom 18-55 F3.5/5.6, insomma la classica lente per iniziare.
E così è andata avanti fin quando il mio “padrino” fotografico, che poi non è nient’altro che Alessio Furlan della ormai ex “Tecnica Fotografica”, in uno dei suoi podcast o sul nostro gruppo dedicato, ora non ricordo bene, diceva che per cominciare a capire quale focale ci piace utilizzare di più poteva essere un buon esercizio quello di mettere un giro di scotch sullo zoom, fissando una determinata focale e scattando per qualche giorno solo con quella.
Presi il mio 18-55, lo fissai a 24mm, perché credevo che quello fosse il grandangolo standard, e cominciai a scattare. Diamine se stava funzionando la cosa! Mi divertivo proprio a cercare di pre visualizzare o anche solo vedere cosa succedeva a quello che volevo fotografare in base alla lunghezza di focale che avevo fissato. Bellissima questa cosa! Vai che adesso torno a casa e mi compro un bel 24mm!
Peccato che poi tornando a casa mi si è accesa una lampadina, una domanda sorgeva spontanea: ma il fattore di crop lo hai lasciato a casa? Ebbene si, mi sono accorto che stavo scattando a 36mm essendo la mia D5300 una APSC. Che belli questi piccoli peccati di gioventù!
Vabbè, alla fine non compro nulla, vado avanti così per altri due anni facendo anche l’errore di comprare un 18-200 Tamron di infima qualità (che però mi permetteva di fare le prime foto agli aerei) e sul finire del primo anno mi decido a compare la mia prima lente seria: un Tamron 17-50 F2.8 (che tutt’ora è inscatolato da qualche parte), e qui la musica comincia a cambiare, nettamente! Scattare a 2.8 a qualsiasi focale in effetti ti tira via un po’ di grane sulla luce, inoltre la qualità superiore (anche se non di certo ottima) della lente cominciava a farsi sentire.
GENNAIO 2019
Peccato che a inizio 2019, complice l’esplosione della moda Sony Mirrorless tra i giovani instagrammari dell’epoca mi convinco a compare una fiammante (si fa per dire) Sony Alpha 7 2ª serie. Con in kit il 28-70 F3.5/5.6 classico.
Dico: “vabbè è un’ottica kit e mi accontento della qualità, poi essendo Sony una marca strafika figurati se mi rifilerà un bidone. Appunto, come non detto, una schifezza inenarrabile. Un fermacarte. Però quando le persone mi guardavano con quella macchina, leggevano Sony, mi vedevano come un futurista! Bella sensazione, ma di certo non ti fa fare foto migliori.
Fu così che poco dopo acquistai prima il 24-70 F4 fisso ad un prezzo esageratamente conveniente, grazia ad Amazon, e il mio primo 35mm fisso! Un Samyang 35 F2.8 che mi ha dato le prime piccole grandi soddisfazioni!
Bello scattare con un fisso, mi accorgo sin da subito che avere queste limitazioni mi piace! Riesco a catturare meglio le città, i panorami, gli eventi che mi circondano, però ancora non ci siamo. Siamo a 2.8 e tante foto nonostante il FULL FRAME vengono mosse, serve qualcosa di più.
Passano i mesi e Samyang, sempre lei esce con un 45 F1.8.
Diavolo 45mm sono una focale bella strana penso, tutti sostengono che 50mm sia la focale dell’occhio umano, ma questo ha 5mm in meno, chissà come sarà! Lo compro.
Lo compro e non lo stacco più! Che bella questa focale, che bella questa lente, che bello il diaframma 1.8, posso isolare soggetti molto meglio di come facevo prima e la luminosità mi permette di stare praticamente sempre dentro i classici limiti di sicurezza del triangolo tempi/iso/diaframmi!
Vado avanti così per un bel po’, mi trovo bene!
Comincio a pensare però che, forse, mi servirebbero altre lenti: mi piace molto andare alla Malpensa a fotografare aeroplani (sono altresì un appassionato di aviazione), ma con un 70mm su FF non è che si riesca ad avvicinarsi granché; servirebbe un bel tele, almeno un 200mm, ma diavolo se costa. Sono più di 1000 eurini per una lente che userei si e no 5 volte l’anno, mi dico che non posso. Che non si può fare.
MARZO 2020 (MALEDETTO LOCKDOWN)
Complice il maledetto lockdown, ho un sacco di tempo per formarmi e informarmi. In più non potendo uscire di casa la voglia di fare fotografia sale sempre di più. Comincio a seguire vari canali YouTube, uno di questi parla sempre molto bene del micro 4/3, di quanto sia bistrattato, di quanto le sue lenti siano fantastiche.
In un video si parla dell’Olympus 14-150 F4/5.6 che in pochi grammi, ma soprattutto in pochi € fa davvero egregiamente il suo lavoro.
Aspetta un attimo, stiamo parlando di micro 4/3 quindi qui il fattore di crop è X2, quindi arriviamo a 300mm! Sarebbe perfetto, ma diavolo anche qui si tratta di comprare una macchina nuova, cambiare sistema, soldi che se ne vanno.
Casualmente, davvero casualmente anche se sembra che lo facciano apposta a volte, poche settimane dopo un famoso negozio italiano fa un annuncio che è in vendita una Olympus EM-5 MKII con il 14-150 in kit, totale 699€. Porca paletta, praticamente proprio tutto quello di cui si parlava prima, e in più in pratica pago solo la lente! Parte l’impulso: ordino. E nel frattempo vendo tutto il sistema FF che tanto economicamente sarebbe insostenibile da costruire.
Cavolo che bello questo M4/3, effettivamente in un questo poco spazio c’è tanta tanta qualità! Molto meglio anche della mia vecchia Sony (per quello che faccio io).
Mi faccio prendere la mano, ordino subito un bel fisso, un Panasonic Leica 15 F1.7 di cui tutti ne osannano la qualità e un Olympus 45 F1.8 di cui tutti ne parlano come se fosse una lama: costa 200€, possibile?
Il 15 Panaleica è davvero una lente fantastica, con una resa pazzesca, ma è una focale strana, 30mm, non mi ci sono mai affezionato, nonostante ne riconosca l’estrema qualità. Mentre il 45 1,8 è davvero una bella scoperta: l’unico limite che riconosco è che essendo un 45 su questo sistema diventa un 90: avevo un sacco di dubbi su questa lente, se mi fosse piaciuta o se fosse finita nel dimenticatoio. Beh, in tutta onestà penso che quest’ultima lente probabilmente è stata la lente che in assoluto mi ha aiutato di più a progredire fotograficamente.
Il grosso limite di lunghezza focale mi ha fatto capire che bisogna fotografare qualcosa, non fotografare e basta. Comincio ad odiare i grandangoli.
Poi sento sempre più fotografi paesaggisti che si ostinano a eleggere gli ultra grandangoli come le lenti, le focali, must have per fare questo tipo di fotografia e io comincio a rispondere per le rime con il mio 45 sfigato. E tutti zitti.
PASSO TUTTO IL 2020 COSÌ
Compro anche una lente macro (180€) e mi ci trovo sempre bene, sono contento. Sul finire dell’anno però l’otturatore della mia macchina comincia a fare le bizze, rimane spesso bloccato e non si sblocca se non dopo vari riavvi. Un vero grosso problema.
Questa cosa comincia a farmi pensare che forse sarebbe il caso di smetterla di comprare modelli antiquati e di pensare a qualcosa di più innovativo. Mi viene in mente quanto era avanti la mia prima macchina e anche che era una APSC.
In quel periodo ci sono davvero tante nuove APSC che escono, e dopo il classico milione di video guardati su YouTube e qualche giorno passato sui forum il campo si sgombera e rimangono in testa, assieme alla nuova scimmia, la Nikon Z50 e la Fujifilm X-S10.
Attenzione, ricordiamocela la Z50.
Fujifilm è sempre stata un mistero per me, ne han sempre parlato tutti un gran bene: dicono che le sue ottiche siano tutte fantastiche, che i corpi sono bellissimi e costruiti benissimo e, dulcis in fundo, i file siano una goduria. Però a me quello stile retrò non ha mai fatto impazzire, fino a quanto non hanno presentato questa X-S10.
D’altro canto la Nikon Z50 è una Nikon, io ho iniziato con una Nikon ed ho ancora dei bellissimi ricordi. Però la Fuji ha un sacco di chicche in più che Nikon non ha, la stabilizzazione sul sensore, le simulazioni pellicola, la porta USB-C e, cosa non di poco conto, un parco ottiche completo!!!
La compro, complice anche un matrimonio da fare urgente, e la parziale indisposizione della macchina in mio possesso per via del problema all’otturatore. Ottima scusa questa direi, infatti colpevolizzo il mio amico, sposo, che mi ha invitato a fare il fotografo/invitato.
Tutto sommato all’inizio va davvero tutto bene! L’ottica kit, il 15-45 lascia un po’ a desiderare in quanto a costruzione, lo zoom elettronico è la cosa più odiosa del mondo, ma la resa mi piace! I colori bellissimi! E niente di popo’ di meno comincio anche a capire cosa significhi fare dei video con una macchina seria!
Via, ci compro anche un fisso, alla fine un fisso serve sempre e c’è un fantastico XC 35 F2 tutto di plastica, che dicono abbia lo stesso schema ottico del suo cugino in metallo che costa il triplo, e che in effetti va una meraviglia!
Ci faccio il matrimonio, gli scatti otticamente mi soddisfano, un po’ meno a livello composizione, ma tralasciamo, qui la colpa è l’inesperienza o forse il semplice non accontentarsi.
Succede però qui un fattaccio. Nello spedire la mia Olympus in assistenza mi viene rubata durante il trasporto. Mondo schifoso si, ma io pirla che ho risparmiato sull’assicurazione, per quello che avrebbe potuto valere.
Non c’è nulla da fare, ora ho la mia Fuji, prendo la “difficile” decisione di tenerla e di vendere, o meglio svendere tutto il mio parco ottiche micro 4/3. Investo in Fuji, tutti i media dicono che è la cosa giusta da fare. Iniziano i problemi.
GENNAIO 2021
Il 15-45 è una bella lente si, una focale interessantissima essendo un equivalente 22-68, ma il fatto di avere lo zoom elettronico per un fotografo è solo una rottura di scatole. Se hai imparato un minimo di pre-visualizzazione, capire che ti serve la lente a 35mm, accendere, ruotare la ghiera di un tot e aspettare che il motorino arrivi alla lunghezza focale desiderata e niente di più che la cosa più odiosa da fare quando si fa foto.
Non mi dispero, ci sarebbe il famoso e molto discusso XF 18-55 F2.8-4, tutti in rete ne parlano bene, che non è il classico zoom kit, che la gente non lo capisce.
Ce ne sono tantissimi sul mercato dell’usato e infatti io ne trovo uno dal mio spacciatore di fiducia che, grazie alla permuta del 15-45, mi viene a costare solo 190€, un affarone. O forse avrei dovuto farmi qualche domanda?
Comincio a fare qualche scatto e sembra tutto bene. Costruito bene, risultati molto buoni, il diaframma aiuta, dai che ci siamo! Fino al giorno del misfatto.
Siamo in montagna con amici, nelle mie zone. La giornata è grigia, ma luminosa. Non ci sono luci dure e ombre: insomma le condizioni ideali per fotografare e ad un certo punto decido di fare una foto di gruppo, piazzo la macchina sul cavalletto, c’è tanta luce, diaframma giusto, ISO automatici fino a 1600, messa a fuoco ok, conto alla rovescia, click.
Non la guardo neanche, erano le condizioni perfette per una foto, non ricordo bene i parametri di scatto, ma non penso neanche che sia arrivata a ISO 800.
Arrivo a casa e non riesco neanche a vedere le facce nella foto. Nel senso che tra rumore, micro mosso ed artefatti, se non conoscessi le persone presenti, non potrei riconoscerle.
Sembra una foto scattata con il famoso 28-70 fermacarte di Sony. Mi crolla il mondo addosso.
Comincio a fare più attenzione alle foto che faccio e comincio a notare sempre di più questi difetti.
Non sono dati da una determinata condizione di luce, ma sono casuali. Ogni tanto la lente fa schifo senza che tu possa prevederlo.
Uno direbbe, vabbè per un’ottica kit da 400€ che pretendi. Io pretendo quello che mi hanno raccontato prima di comprarla, come minimo.
Nel frattempo, però, compro anche un 55-200 così posso continuare a fare le mie foto di aviazione e con questa lente va tutto più o meno bene. Non mi da problemi. Quindi è proprio quel cavolo di zoom kit che fa schifo.
Fermi tutti ora, facciamo un passo indietro, vi ricordate il mio amore nato per l’Olympus 45 F1.8? Beh, con tutti questi problemi, comincio a sentirne la nostalgia. Questa nostalgia diventa anche canaglia, così un bel giorno, in preda ad un raptus di GAS (gear acquisition syndrome) ordino una Panasonic GX80 con in kit il 12-32 pancake. Costa ~400€ e penso che tuttavia potrebbero non essere soldi buttati.
Ovviamente tutto ciò per comprare, di nuovo, un 45 tutto mio. Si torna in pista. Finalmente.
SIAMO IN PIENA PRIMAVERA 2021
Siamo appena usciti da un altro lockdown e ricomincio seriamente ad andare in montagna. Apro anche la mia pagina dedicata, comincio a conoscere gente e girare sempre di più.
Ho sempre sostenuto che per fare paesaggi non servissero veramente i grandangoli spinti, che fossero tutti in malafede quelli che lo sostenevano. A sostegno della mia tesi c’erano un sacco di foto paesaggistiche BELLISSIME fatte con il mio vecchio 45 1.8 micro 4/3.
Cominciando però ad andare in montagna seriamente ti rendi conto che quando ci sei più vicino alle montagne loro sono molto più grandi di quello che ti ricordavi.
Ho un pancake kit sul sistema m4/3 si, però voglio di più. Sto crescendo bene con la mia pagina Instagram di montagna e voglio produrre contenuti di qualità. Trovo quindi su Amazon Warehouse, gli usati garantiti, un Olympus 12-45 F4 PRO a prezzo modico (perlomeno per una lente con la dicitura PRO) e con questa lente capisco cosa vuol dire avere lenti di qualità.
Una qualità pazzesca che non mi sarei mai immaginato di trovare affiancato da una macchina vecchia di 6 anni, con “soli” 16 megapizze e null’altro di più.
Sono contento e mi ci trovo bene, vado avanti così per un po’!
Passano i mesi e il mio compleanno si avvicina, qualche giorno prima tra l’altro avrei anche un workshop fotografico notturno a Venezia (sempre grazie ad Alessio) e li un grandangolo potrebbe anche servire.
Si parla di foto notturne e non so se possa reggere la Panasonic, ok di giorno con quella lente fantastica F4 fa faville, ma di notte? Penso (errando tutto sommato) che la Fuji potrebbe tornarmi molto utile, ma non me la sento proprio di affrontare una serata così particolare con quel dannato 18-55 della malora. Non mi va di lanciare la monetina.
Inoltre, nonostante tutto, comincio a pensare che non ha senso investire su un grandangolo spinto su micro 4/3, dato che costano una fucilata, in pratica quanto quelli full frame. Io sono passato a questo sistema per non spendere fucilate appunto, anche se a questo punto della storia probabilmente avrei già speso di meno comprando un paio di ottiche full frame.
Ma con i se e con i ma non si fa la storia, andiamo avanti.
Altro impulso di GAS, complice anche la recensione molto positiva di un amico del gruppo fotografico e un periodo di offerte “cashback”, mi lancio di nuovo in Fuji comprando un nuovo fiammante 10-24 F4 R WR. Una bomba assoluta. Costruzione impeccabile, qualità di immagine ottima! Sembra che ci siamo, ma. Sempre questi ma.
Passati 3 mesi di utilizzo intensivo del 10-24, in accoppiata alla GX80 con il PRO faccio delle foto fantastiche che mi soddisfano. Però tutto questo F4 in giro per le lenti come cala un po’ la luce rende difficoltoso il tutto e comincia a starmi stretto, inoltre ad andare in giro in montagna con due macchine e due sistemi diventa un problema di pesi, di spazi. Non ci siamo.
Anche economicamente e razionalmente parlando non funziona la cosa. Si i risultati ci sono, ma non ha alcun senso. Io non ci lavoro, non ci guadagno e non ha senso usare tutto questo popo’ di attrezzature fotografiche.
Prendo una decisione drastica, per prendere una via un po’ più razionale bisogna fare qualcosa di estremo, allora faccio fare una valutazione di queste due ottiche, che mi soddisfano, al mio spacciatore di fiducia. E diavolo, la valutazione, complice il prezzo ridotto con cui le ho acquistate grazie alle promozioni, mi permetterebbe di venderle senza perderci troppi soldi. Veramente pochi.
Le vendo e metto in tasca un bel po’ di dindini. Mi rimangono solo alcune ottiche da poco, penso di liberarmi di loro al più presto. Nel frattempo comincio a guardarmi in giro pensando a cosa si possa fare.
Nel guardarmi in giro mi imbatto in una notizia, è uscita finalmente una nuova lente per Fujifilm, una lente ultra grandangolare, di buona qualità (sembrerebbe) ad un prezzo molto contenuto, appena sopra i 400€. Parliamo del Samyang 12 F2, indovinate un po’? Lo compro.
Non lo so perché l’ho comprato, sono convinto di dover abbandonare definitivamente il sistema Fuji, troppi problemi. Troppe cose che non mi piacciono. Però la GAS è una brutta malattia e qui non scherzo, ma me lo ritrovo tra le mani.
Alla fine non è male, esco subito a fare qualche scatto notturno nei posti che conosco, dove so di portare a casa “la pagnotta” e resto molto contento della resa. Stai a vedere che forse ci siamo. Anche se forse siamo un po’ oltre il tempo massimo.
Se vi ricordate avevo detto di aver cominciato, ad un certo punto di questa storia, ad odiare le focali grandangolari. E in effetti anche questa comincia a stufarmi, si la qualità è ottima, ma sono davvero rare le volte che mi serve davvero.
In più si va sempre meno in montagna, visto l’avvicinarsi della stagione fredda e quindi ne sento molto meno la necessità. Però arrivo alla conclusione che effettivamente non mi serve al 15° giorno dall’acquisto. Non l’ho preso su Amazon, mi attacco.
SIAMO VICINI AL PERIODO DEL BLACK FRIDAY 2021
E io mi ritrovo con una macchina di cui non mi fido e un sistema per cui penso non valga la pena spenderci troppo. Non ho particolari intenzioni belliche, ma mi dico che in caso di offerte assurde su qualcosa, potrei anche pensarci.
Iniziare le offerte e ritorna sul mio schermo la Z50, ve la ricordate? Ai tempi costava più di 1.000€, ora la trovo in offerta sull’usato garantito (ma come nuova) a 820.
I problemi sono sempre gli stessi, manca la stabilizzazione, mancano le ottiche.
Me ne frego stavolta, voglio seguire l’istinto e la compro.
Arriva e ne rimango colpito! Ho delle buonissime sensazioni a riguardo.
Passano 2 giorni però ed Amazon mi fa lo scherzetto di metterla in vendita NUOVA a 699. Non perdo tempo, rendo la mia e ordino quella nuova e meno costosa. Inoltre ho tempo fino al 31 Gennaio per renderla in caso non mi ci trovassi. Come se fosse mai successo una volta, tra noi geek, nerd e GAS malati di comprare una cosa con questa scusa e poi di renderla per davvero.
Passa poco e mi ritrovo con la mia tanto agognata Nikon e cosa noto? L’ottica kit, nonostante i limiti di costruzione, ha una qualità ottica pazzesca. I file sono lavorabili come non ho mai visto finora, neanche con i tanto decantati file Fuji con Capture One .
Cavolo, ho in un colpo solo risolto un paio di problemi. E adesso?
La uso ancora qualche giorno e sono sempre più strabiliato. Mi stupisce come tante delle cose che in Fuji mi davano preoccupazioni qui, con l’ottica kit, non si vedono neanche.
Decido di testare anche un Viltrox 23 1.4 per Nikon e diavolo se va alla grande (poi reso per inutilità, e sfruttiamole a nostro vantaggio queste grosse multinazionali ogni tanto).
Stai a vedere che doveva farla l’anno scorso questa cosa?
Faccio due calcoli, di peso, di costi e di qualità e giungo alla conclusione che con un piccolo upgrade, un ultimo investimento, potrei finalmente avere il setup perfetto per le mie gite montanare. Basterebbe aspettare che arrivi sul mercato il nuovo 18-140Z.
Lo so cosa state pensando, di solito queste ottiche lasciano desiderare, e lo pensavo anche io.
Ma vagando per forum internazionali leggo un tizio che racconta che analizzando lo schema ottico vede, rispetto agli storici 18-140 di casa Nikkor, qualche pezzo di vetro in meno, commentando testuali parole tradotto: “preparatevi ad un salto di nitidezza bello grande”.
Di solito non mi fido dei forum, ma in quel caso le argomentazioni tecniche sembravano molto valide. E indovinate: si l’ho comprato. E mi ci trovo benissimo.
Ovvio, è un super zoom a diaframma variabile, non penso di poterci fare ritratti di notte.
Ma per quello che devo fare io è il massimo. Forse mi manca qualcosa lato ultra grandangolo, ma possiamo lavorarci. Però un fisso ci vuole e quindi nella lista dei desideri dell’amazzonia finisco un paio di lenti. Chissà che più avanti…
GENNAIO 2022
Forse ho trovato la quadra? Forse. Però noto che in questi due mesi scatto e non penso più a cosa sta facendo la macchina.
Carico i file sui miei programmi e non clicco più sul tasto zoom, se non per un riflesso incondizionato che abbiamo alla fine intrinsecamente tutti noi fotografi.
Intanto tutto il mio corredo Fujifilm è diventato obsoleto di botto, andrà venduto e forse potrà tornare utile in futuro come “buono sconto” per l’acquisto di qualcos’altro.
Per quanto riguarda invece il micro 4/3 tengo tutto per valore morale, storico e affettivo (e poi è costato e vale veramente poco).
LA MORALE DI TUTTA QUESTA STORIA QUAL’È?
Beh, io sono consapevole di avere un problema, di avere una sindrome da acquisto compulsivo, ma devo fare due considerazioni a mente fredda:
- La gran parte degli acquisti impulsivi che ho fatto è stata dovuta a cattivi consigli, recensioni YouTube fuorvianti, forum pieni di saccenti che sembra sappiano tutto loro ma dimenticano sempre di sottolineare che quella è solo la LORO esperienza.
- Le cose migliori che mi sono successe a conti fatti, fotograficamente parlando, sono accadute quando ho avuto tra le mani delle grosse limitazioni.
Un 90mm fisso per fare paesaggi e una macchina senza troppi fronzoli o fikate da scheda tecnica come la mia Z50 attuale tanto per fare due esempi.
In assoluto le foto migliori le ho fatto con ottiche o macchine che a guardarle sembravano dieci passi indietro eppure riuscivano a farmi tirare fuori il meglio. Non è che forse dobbiamo cominciare a pensare che quando qualche prodotto sembra troppo bello, al giusto prezzo, con il giusto rapporto di costi, forse vuole dire che c’è qualcosa che non va?
Non so se guarirò da questa cosa, questa malattia, non so se davvero la smetterò finalmente di circondarmi di attrezzature fotografiche, ma una cosa l’ho capita: basta fare acquisti seguendo le mode.
Ho speso e spenderò ancora un sacco di soldi per questa mia bellissima passione che mi fa sentire vivo, ma se solo non avessi ascoltato le mode avrei speso molto meno.
Di sicuro un paio di grossi sistemi li avrei saltati a pie’ pari e ora mi ritroverei con qualche soldino in più si, ma anche con meno acquisti ingiustificati nella mia lista.